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Azadirachta indica

Azadirachta indica

L’albero di neem o nīm (Azadirachta indica A. Juss., 1830) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Meliaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Sapindales, Famiglia Meliaceae e quindi al Genere Azadirachta ed alla Specie A. indica.

Etimologia –
Il termine Azadirachta deriva dal nome persiano di questa pianta, Azad derakht آزاد درخت. L’epiteto specifico indica gli è stato attribuito per la sua origine indiana. Il nome comune nīm proviene dal nome Hindi: नीम, nīm.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Azadirachta indica è una specie arborea originaria dell’India e della Birmania. Successivamente fu introdotto nell’Africa occidentale, all’inizio del XX secolo, con lo scopo di fornire ombra ed impedire al deserto del Sahara di estendersi a sud. Questa pianta è stata introdotta per la selvicoltura anche nelle Figi, nelle isole Mauritius, in Arabia Saudita, nell’America centrale e meridionale e nelle isole caraibiche. Attualmente negli Stati Uniti meridionali ci sono piantagioni sperimentali.

Descrizione –
L’ Azadirachta indica, della stessa famiglia del mogano, raggiunge, nelle zone di origine, i 30 metri di altezza e circa 2,5 metri di circonferenza. Le foglie sono lanceolate, opposte, con nervatura evidente di colore più chiaro ed i fiori sono piccoli, con cinque petali di colore biancastro. Le foglie sono abbastanza persistenti.

Coltivazione –
Il Neem è una pianta che cresce su quasi tutti i tipi di suolo, inclusi quelli argillosi, salini e alcalini. Ha una forte capacità di adattamento ai terreni secchi, sassosi e calcarei. L’albero di Neem, con il suo apparato radicale, è capace di migliorare le condizioni di fertilità del terreno su cui cresce e la capacità di drenaggio dell’acqua. Per la tecnica di coltivazione puoi consultare la seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
L’ Azadirachta indica fu introdotta nell’Africa occidentale all’inizio del XX secolo per fornire ombra e impedire al deserto del Sahara di estendersi a sud. È stata utilizzata, inoltre, nella selvicoltura anche nelle Figi, nelle isole Mauritius, in Arabia Saudita, nell’America centrale e meridionale e nelle isole caraibiche. Negli Stati Uniti ci sono piantagioni sperimentali nelle zone meridionali dell’Arizona, della California e della Florida.
L’albero del Neem, oltre a fornire ombra tutto l’anno nei Paesi in cui fa molto caldo, può fornire legna da ardere; inoltre il suo legno inattaccabile dalle termiti è utilizzato in edilizia e in falegnameria. Questa pianta è nota agli abitanti dell’India da molto tempo per le sue proprietà insetticide. Infatti le foglie allontanano gli insetti molesti e vengono messe nei libri, nei recipienti, nelle credenze e negli armadi. Nel 1959 un entomologo tedesco e i suoi allievi, dopo avere assistito nel Sudan a un’impressionante piaga di locuste durante la quale miliardi di esse divorarono le foglie di tutti gli alberi tranne quelle del neem, si misero a studiare questa pianta con grande impegno. Da allora si è compreso come gli estratti di questa pianta sono efficaci contro oltre 200 specie di insetti e vari acari, nematodi, funghi, batteri. L’industria produce oggi un fitofarmaco biologico, l’azadiractina, estratta dall’albero di Neem, spesso usato come antiparassitario su cani e gatti, contro pulci e zecche.
Secondo alcuni, i semi e le foglie di questa pianta sono utili contro le infiammazioni, l’ipertensione e le ulcere. In Asia ed in Africa diverse parti dell’albero vengono impiegate largamente per la preparazione di medicinali, cibo, cosmetici e antiparassitari.
Altri limonoidi dell’albero di Neem sono la salannina, la nimbina e la nimbidina, che si trovano in ogni parte della pianta ma con una concentrazione maggiore nel nòcciolo (0.1-1% di azadiractina).
L’olio ricavato dalla pianta è un potente spermicida e si è dimostrato efficace per ridurre la natalità degli animali da laboratorio. Esperimenti effettuati su scimmie fanno pensare che i composti ricavati da questo albero potrebbero anche portare alla produzione di una pillola anticoncezionale umana per i maschi.
In definitiva, il Neem, possiede numerose proprietà medicamentose tanto che in India lo chiamano “la farmacia del villaggio”. Per secoli gli indiani sono ricorsi a questa pianta per curare dolore, febbre e infezioni , inoltre si puliscono i denti con i suoi rametti, curano i disturbi della pelle con il succo ricavato dalle foglie e ne bevono l’infuso come tonico.

Modalità di Preparazione –
L’olio di Neem ha molte applicazioni, alcune delle quali da testare in maniera scientificamente valida. In ogni caso si può preparare anche artigianalmente. Nel Nicaragua, per esempio, gli agricoltori mettono nell’acqua semi tritati di neem: 80 grammi di semi per ogni litro d’acqua. Tengono a bagno per 12 ore i semi pestati, li scolano e poi irrorano le colture con quest’acqua.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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