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Come coltivare la piantaggine

Come coltivare la piantaggine

La piantaggine lanciuola (Plantago lanceolata L., 1753) è una specie erbacea officinale perenne appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.
Per la coltivazione di questa specie si ricorda che predilige terreni non umidi con pH tendente al neutro ed abbastanza permeabili. Nei terreni poveri è facilmente coltivabile e si propaga per rizoma.
La specie è dotata di proprietà officinali che la rendono particolarmente ricercata per il mercato erboristico: è oggetto di coltivazione estensiva in Europa, Asia, Africa settentrionale, Etiopia. Questo tipo di coltivazione richiede una preparazione adeguata del terreno (livellamento) che deve essere ben pianeggiante per facilitare il raccolto meccanico affinché la coltivazione sia remunerativa, poiché le foglie sono alte appena 20-25 cm.

Anche se in molte parti d’Europa viene coltivata in maniera estensiva vi consigliamo di coltivarla in aggiunta alla biodiversità della Vs azienda e ad integrazione dei Vs redditi e delle Vs produzioni.
I luoghi dove coltivarla sono quelli semi ombreggiati (motivo in più per consociarla con alcune essenze arboree).
L’irrigazione deve avvenire esclusivamente durante i periodi asciutti e la raccolta di questa pianta va effettuata in funzione dell’utilizzo che ne dovete fare (alimentare o officinale). Si ricorda infatti che le caratteristiche per gli utilizzi officinali ed alimentari spesso non corrispondono allo stesso periodo vegetativo.
Le parti della pianta dotate di proprietà officinali sono le foglie, che si raccolgono prima della fioritura da giugno fino ad agosto, quando sono ben sviluppate e ricche di principi attivi.
Si ricorda che è una specie che tollera molto bene il freddo resistendo fino a temperature di –20 °C.
La Piantaggine può risultare talvolta infestante, infatti la capacità di ricacciare numerosi nuovi getti dalla rosetta basale, le permette di sopravvivere al calpestio del bestiame nei pascoli e alla falciatura dei prati.
Nelle zone in cui si coltivano i meli, è stato osservato che a primavera questa pianta ospita il Disaphis plantaginea (l’afide grigio del melo), che su questa pianta compie una parte del suo ciclo vitale, per tornare sui meli in autunno.




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