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Come coltivare il sorbo in maniera biologica

Come coltivare il sorbo in maniera biologica

La coltivazione biologica del Sorbo domestico (Sorbus domestica L.) è cosa molto agevole in quanto è una pianta molto rustica che ha bisogno di poco governo.
In Italia è una pianta che si trova allo stato sporadico in tutta la penisola e nelle isole, nei boschi montani di latifoglie e cresce preferenzialmente sui substrati calcarei.
Purtroppo questa pianta è in costante diminuzione ed appartiene ai frutti antichi ormai quasi dimenticati. Questi frutti, infatti, erano molto più diffusi nei secoli passati e molte persone ignorano completamente l’esistenza di questo frutto.

La pianta del sorbo fiorisce in primavera inoltrata (verso maggio), dalle sue infiorescenze a grappolo si formano dei piccoli frutti (sorbe) a forma di pomi di 2-3 cm di diametro, acerbi di colore verde e poi giallo-rossicci quando sono pronti per il raccolto.
Per la sua coltivazione è necessario trovare una posizione ben soleggiata e su terreni drenati e preferibilmente calcarei. È una pianta talmente rustica che non richiede alcun tipo di concimazione ed è praticamente scarsamente soggetto ad attacchi parassitari.
La raccolta delle sorbe si effettua tra settembre e ottobre, quando queste si presentano di un colore giallo-rosso. Anticamente si raccoglievano da terra dopo la caduta spontanea.
Si ricorda però che al momento del raccolto le sorbe non sono commestibili perché non ancora completamente mature. La maturazione e quindi il possibile utilizzo è successivo alla raccolta; si ha lasciando i frutti, per alcuni giorni, in cucina o in cantina. Per regolarvi per il momento del consumo bisogna aspettare che la buccia avrà assunto un caratteristico colore marrone e la polpa diviene dolce e morbida.
Tra le proprietà delle sorbe si ricorda che queste sono ottime alleate della salute dell’intestino. Con questi frutti è possibile preparare bignè, passate, confetture, crostate, decotti e possono anche essere “cotte nel vino” proprio come si fa con le percoche; è possibile preparare sorbetti al naturale, addirittura privi di zucchero.
Dal legno giovane del sorbo si estrae un liquido scuro per tingere tessuti. Il tannino estratto dalle foglie un tempo si utilizzava per la concia delle pelli. Il legno, colorato in rosso bruno, ad alburno più chiaro, è duro ed elastico e trova impiego nella costruzione di pezzi sottoposti a forte attrito, oltre che in falegnameria per attrezzi rurali e casalinghi, lavori da tornio ed intaglio. Il Sorbo, per le sue peculiari caratteristiche di rusticità è indicato per la coltivazione biologica e per la valorizzazione di zone marginali.
Tra i parassiti l’unica preoccupazione può essere quella degli uccelli che sono molto ghiotti delle sorbe.




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