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Allium triquetrum

Allium triquetrum

L’aglio triquetro (Allium triquetrum L.) è una pianta della famiglia delle Liliaceae, diffusa nel bacino del Mediterraneo chiamato anche con i nomi volgari con i termini aglio selvatico, aglio triangolo, aglio, porro.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Sottoclasse Liliidae, Ordine Liliales, Famiglia Liliaceae e quindi al Genere Allium ed alla Specie A. triquetrum.

Etimologia –
Il termine Allium deriva dal nome con il quale i Romani chiamavano questa pianta che, a sua volta, deriva da una parola celtica che significa caldo. Il nome specifico triquetrum è attinente alla forma dello stelo trigono.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Allium triquetrum è diffuso nella parte occidentale del bacino del Mediterraneo (Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria) e nel’area di crescita e coltivazione dell’olivo. In Italia è presente nella parte centro-meridionale della penisola e nelle isole maggiori. Normalmente Cresce in luoghi umidi e ombrosi, boschi, siepi, bordi e scarpate stradali dai 0 ai 600 m di altitudine.

Descrizione –
L’Allium triquetrum è una pianta perenne con foglie nastriformi della lunghezza all’incirca quanto il fusto e larghe 5–10 mm.
È una erba infestante persistente che forma colonie dense. Cresce da un bulbo ovoidale con steli che si sviluppano da 10-40 cm.
I fiori, penduli e di forma campanulata, hanno petali di colore bianco con una striatura mediana verde; fiorisce da marzo a maggio. I fiori profumati ed ermafroditi, in numero variabile da 3 a 15, portati da peduncoli di 1-4 cm sono riuniti, alla sommità dello scapo, in ombrelle lasse e asimmetriche e avvolti da una spata bivalve verdognola, che si fessura e si apre diventando bianca alla fioritura; sono dapprima eretti poi penduli in una sola direzione, hanno forma campanulata, sono lunghi fino a 18 mm, ed hanno 6 tepali petaloidi appuntiti di colore bianco con una striatura mediana verde e gli stami che racchiusi entro il fiore sono lunghi la metà del perigonio. L’Ovario è supero. Il frutto è una capsula.

Coltivazione –
La coltivazione dell’Allium è semplicissima, e deve avvenire in un posto soleggiato, i bulbi si adattano a rimanere nel terreno anche nei mesi più freddi perché non temono le basse temperature. È possibile coltivare l’aglio anche in vaso. In tal caso è bene optare per contenitori capienti e profondi soprattutto per le specie grandi. Gli Allium vanno posti a dimora in pieno sole, durante l’autunno ad una profondità che misuri il doppio rispetto alla misura del bubo. Il bulbo, con radice sotto e punta sopra, deve essere coperto con un terriccio che non sia argilloso e poi deve essere annaffiato. Una volta interrato lo si può lasciare stare fino alla primavera quando inizia a spuntare la parte delle foglie e poi lo stelo ed il fiore.
L’Allium si accontenta della pioggia e della brina ma durante il periodo della fioritura è bene annaffiare la pianta soprattutto se si verificano periodi di siccità.
Cresce in qualsiasi terreno purché sia ben drenato, è meglio comunque evitare i terreni troppo compatti ed eccessivamente umidi.
Trattandosi di piante nettarifere l’impollinazione è garantita in particolare da api e vespe. La fecondazione avviene sia tramite l’impollinazione dei fiori che per divisione del piede (propagazione tipicamente orticola) che tramite delle gemme avventizie poste sia nella zona dell’infiorescenza che tra i bulbi sotterranei. La moltiplicazione può essere fatta in autunno o in primavera con l’estrazione dei bulbi e la divisione dei bulbilli che si sono formati intorno al bulbo principale. I bulbilli devono, dopo la divisione, essere ripiantati nel terreno e innaffiati.
Per quanto riguarda i parassiti e le malattie Si tratta di piante rustiche molto resistenti. Inoltre i parassiti sembrano non gradire l’aroma di queste piante.

Usi e Tradizioni –
Il genere dell’Allium riveste un ruolo di notevole importanza per quel che concerne l’alimentazione: aglio, cipolla, porro e altri prodotti che hanno un larghissimo utilizzo in cucina. La sua coltivazione per utilizzo alimentare ha una storia che dura, con documentazione, dal oltre tremila anni a.C.. Per quel che concerne l’utilizzo ornamentale dell’Allium sono i secoli che documentano il suo uso. Nelle zone coltivate a prato alcune specie di Allium possono dare sgradevoli sapore al latte degli animali che li mangiano, dunque si estirpano.
Come la maggior parte degli Allium, l’Allium triquetrum contiene un antibiotico: l’allicina, che gli conferisce proprietà ipotensive, antibiotiche, disinfettanti, ipoglicemizzanti. Inoltre ricerche recenti indicano che ha benefici effetti sulle malattie cardiovascolari. Tra l’altro entra a far parte di numerosi repellenti.
In cucina sia lo scapo che i piccoli bulbi venivano in passato consumati crudi come insalata, o adoperati per insaporire le minestre di legumi.
La conoscenza dell’aglio, e quindi delle forme più selvatiche coma l’Allium triquetrum, è antichissima. Si sa che 5000 anni fa gli Egiziani lo stimavano al punto di usarlo per acquistare uno schiavo maschio e sano pagandolo con circa 7 kg di aglio, che costituiva anche parte dell’alimentazione degli operai che lavorarono alla costruzione della piramide di Cheope (2500 a.C.) per aumentare il loro vigore.
Tra le virtù dell’Allium descritte nel Medio-evo e nel rinascimento troviamo che: “caccia fuor del corpo i vermi larghi, provoca l’orina, giova ai morsi delle vipere, è utile à gli hidropici, chiarifica la voce, alleggerisce la tosse vecchia, amazza i pidocchi, risolve i lividi, fa rinascere i capelli cascati per pelagione” (Mattioli, 1544).

Modalità di Preparazione –
Molte sono le parti della pianta che sono commestibili, i fiori, le foglie e le radici. Il piccolo bulbo a lampadina è fino a 20 mm di diametro viene mangiato – crudo o cotto. Ha un sapore di aglio leggero e può essere utilizzato come aromatizzazione in insalate e cibi cotti. Viene raccolto all’inizio dell’estate, quando la pianta è morta e conserverà per almeno 6 mesi. Le foglie vengono mangiate crude o cotte come sostituto di porri. Le foglie sono disponibili dal tardo autunno fino alla primavera, sono piacevoli nelle insalate quando sono giovani, o cotte come verdure o aromatizzanti quando invecchiano. Le foglie hanno un sapore più delicato e più delicato rispetto alle cipolle. I fiori vengono mangiati crudi e succosi con un leggero sapore di aglio; hanno un sapore gustoso e funzione decorativa sulle insalate.
Con l’ Allium triquetrum si possono pertanto preparare delle interessanti pietanze, vediamone alcune:
Insalata  fresca rustica –
Si può preparare l’insalata con gli ortaggi freschi disponibili, aggiungere alcune foglie di aglio selvatico sminuzzate e mescolare il tutto con olio, aceto, sale e limone. L’insalata acquisirà un sapore molto forte di aglio ed un gusto diverso della solita insalata.
Insalata casereccia rustica –
Dopo aver preparato patate, fagiolina e cipolla bollite, a parte preparare l’aglio selvatico  tagliato finissimo da mescolare insieme ai predetti ortaggi e da condire con olio, sale ed aceto. È un’insalata casereccia indicata come contorno delle carni al forno. A piacimento si possono aggiungere anche i bulbilli di aglio selvatico preparati sottaceto.
Frittata di aglio selvatico –
Si può preparare un soffritto misto di gambi teneri di aglio selvatico e di infiorescenze in boccio, nonché, se disponibili, anche di bulbi un po’ grossetti tagliuzzati sino ad indorarli. A parte preparare le uova con un po’ di formaggio e di mollica, amalgamare con il fritto precedente e versare in padella con olio bollente. Far indorare da emtrambi i lati e servire tiepida. Il gusto della frittata sarà un gusto abbastanza dolce, ma saporitissimo.
Sottaceti di aglio selvatico –
Avendo a disposizione di circa 500 grammi di bulbilli di aglio selvatico, si procede alla loro pulitura delle foglie esterne e piuttosto coriacee e si lasciano per circa 2 ore in acqua salata.
Si procede quindi alla bollitura dei bulbilli precedentemente preparati in acqua e aceto nella proporzione 200 ml. di aceto in 1.000 ml. di acqua per circa 30 minuti, far asciugare in un panno per circa 12 ore e porre in barattolo di vetro da colmare con olio. Dopo circa un mese sono buoni per la consumazione, quali antipasti.

Attenzione: in qualche occasione ci sono stati casi di avvelenamento causato dal suo consumo in quantità molto grandi e per alcuni mammiferi, di alcuni membri di questo genere. I cani sembrano particolarmente suscettibili.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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