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Larix sibirica

Larix sibirica

Il larice siberiano o larice russo (Larix sibirica Ledeb.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Larix,
Specie L. sibirica.
Sono sinonimi i termini:
– Larix altaica Fisch.;
– Larix altaica Fisch. ex Godr.;
– Larix altaica Fisch. ex Gordon & Glend.;
– Larix altaica Fisch. ex Parl.;
– Larix archangelica Lawson;
– Larix decidua subsp. sibirica (Ledeb.) Domin;
– Larix decidua var. rossica Henkel & W.Hochst.;
– Larix decidua var. russica (Endl.) Henkel & W.Hochst.;
– Larix decidua var. sibirica (Ledeb.) Regel;
– Larix europaea Middend.;
– Larix europaea var. rossica (Henkel & W.Hochst.) Beissn.;
– Larix europaea var. russica (Endl.) Beissn.;
– Larix europaea var. sibirica (Ledeb.) Loudon;
– Larix pseudolarix Lodd.;
– Larix pseudolarix Lodd. ex Godr.;
– Larix pseudolarix Lodd. ex Gordon & Glend.;
– Larix russica (Endl.) Sabine;
– Larix russica (Endl.) Sabine ex Trautv.;
– Larix sibirica f. pendula Schelle;
– Larix sibirica subsp. archangelica (Lawson) Tzvelev;
– Larix sibirica var. hybrida Y.N.Lee;
– Larix sibirica var. viridis R.E.Schroed.;
– Larix sibirica var. viridis Y.N.Lee;
– Larix sukachevii Dylis;
– Larix sukatschevii Dylis;
– Pinus intermedia Fisch.;
– Pinus intermedia Fisch. ex Turcz.;
– Pinus larix var. intermedia Antoine;
– Pinus larix var. russica Endl.;
– Pinus pseudolarix Steud..

Etimologia –
Il termine Larix proviene dal nome latino del larice, assonante con il termine greco λᾶρός láros gradevole, riferito all’aroma.
L’epiteto specifico sibirica è in riferimento alla Siberia, zona d’origine di queste specie della Siberia.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il larice siberiano è una conifera originaria della Russia orientale, dai confini con il territorio finlandese fino alla valle del fiume Enisej nella Siberia centrale, ove tende a formare esemplari ibridi incrociandosi con la specie affine Larix gmelinii della Siberia orientale; questo ibrido è conosciuto come Larix × czekanowskii.
Il suo habitat è quello delle aree montuose o taighe di pianura ad un’altitudine di 500 – 3500 metri come nella provincia cinese dello Xinjiang.

Descrizione –
Il Larix sibirica è una conifera decidua con portamento medio-grande che può raggiungere l’altezza tra 20 e 40 metri;
il tronco ha un diametro anche superiore al metro.
La chioma è conica negli esemplari giovani e diviene cilindrica negli adulti.
I rami principali si trovano a livello del suolo, mentre i rami secondari sono spesso pendenti.
Le gemme sono dimorfe, dando origine a macroblasti della lunghezza di 10–50 cm ricoperti da numerose gemme e brachiblasti lunghi appena uno o due millimetri e portanti una sola gemma.
Può essere facilmente distinto dal larice europeo (Larix decidua) dalla lanuggine che ricopre i rametti (assente nelle altre specie).
Gli aghi sono lunghi 2–4 cm e diventano di colore giallo acceso prima di cadere in autunno, lasciando i pallidi rametti giallastri spogli fino alla primavera successiva.
I coni maschili e femminili nascono separatamente sulla stessa pianta; l’impollinazione avviene all’inizio della primavera.
I coni maschili sono solitari, gialli, da globosi ad oblunghi, di 4–8 mm di diametro, e producono granuli di polline privi di vele.
I coni femminili maturi sono eretti, conici-ovoidali, lunghi 2–4 cm; verdi con sfumature rosse quando immaturi, tendono al marrone a maturità; si aprono rilasciando i semi alati 4-6 mesi dopo la fecondazione. I vecchi coni tipicamente rimangono appesi all’albero per molti anni, divenendo grigio scuro. La produzione di semi inizia all’età di 10-15 anni.

Coltivazione –
Il Larix sibirica è un albero a foglie caduche, a crescita lenta, che viene utilizzato nelle aree dove cresce per uso locale come fonte di materiali.
È un albero molto resistente al freddo che predilige una posizione aperta, luminosa e ventilata in un terreno leggero o ghiaioso ben drenato; le piante sono intolleranti ai terreni mal drenati, ma tollerano i terreni acidi e sterili.
Cresce anche su pendii e rocciosi o montuosi e tende a crescere meglio a nord o est più che ovest o sud.
Per la sua coltivazione sono necessarie condizioni pedoclimatiche molto simili a quelle del suo habitat naturale.
Questi alberi vengono piantati per il legname in Asia e nell’Europa settentrionale, in particolare in Svezia e Finlandia. Viene coltivato anche in Canada e nel nord degli Stati Uniti in quantità limitata, dove è stato piantato per la prima volta nel 1806. Cresce più rapidamente di molte altre conifere nelle regioni fredde. Quando cresce in piantagioni, gli alberi richiedono molto spazio ed è sempre richiesto un diradamento intensivo.
Si ibrida spontaneamente con altri membri del genere.
La propagazione avviene per seme.
La semina va effettuata a fine inverno in vaso o in semenzaio o ambiente non riscaldato. La stratificazione a freddo di un mese aiuta la germinazione; dopo la germinazione è meglio dare alle piantine una leggera ombra per il primo anno.
Quando le piantine sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate possono essere trapiantate in pieno campo, fornendo loro un efficace pacciamatura che protegga il terreno dal gelo ed eviti la crescita di erbe infestanti. Si consiglia comunque, per il rimo inverno una protezione dal freddo. Il seme rimane vitale per 3 anni.

Usi e Tradizioni –
Il Larix sibirica è una pianta che colonizza una vasta area della Siberia dove spesso cresce in piccoli gruppi mescolati con altri alberi piuttosto che in formazioni forestali.
Questa pianta non ha particolari impieghi medicinali mentre viene riportato qualche impiego alimentare ed utilizzata per il suo legno molto simile al larice europeo e utile per gli stessi scopi.
Scrivendo del Larix sibirica nel 1854, Simmonds dice: “Dalla corteccia interna bollita, mescolata con farina di segale, e poi seppellita per alcune ore nella neve; i robusti cacciatori siberiani preparano una sorta di lievito con cui forniscono il luogo di lievito comune quando quest’ultimo viene distrutto, come spesso accade, dal freddo intenso. La corteccia è pregiata quasi quanto la corteccia di quercia. Dalla corteccia interna i Russi fabbricano guanti bianchi fini, non inferiori a quelli dei più delicati camosci, mentre sono più forti, più freschi e più piacevoli da indossare in estate”.
Il suo legno, che è consistente, pesante e durevole, viene utilizzato nelle costruzioni (come ad esempio nelle tradizionali case di tronchi), traversine ferroviarie, impiallacciature e come fonte di pasta per la carta.
Il legno molto resistente alla muffa, motivo per cui viene utilizzato per la produzione di pali e traversine ferroviarie.
La corteccia è una fonte commerciale di tannino nell’Europa settentrionale; questa su una base di umidità del 10%, contiene il 21,2% di tannino.

Modalità di Preparazione –
Il Larix sibirica è una conifera che viene utilizzata, anche allo stato naturale, prevalentemente per il suo legname.
Viene coltivata per gli stessi fini in altre regioni, oltre a quelle native, soprattutto per il suo legname.
Alcune popolazioni dell’Asia nord orientale utilizzavano la corteccia di questa pianta anche per usi alimentari e per alcuni manufatti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/205326552/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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