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Riproduzione dell’ Olivagno

Riproduzione dell’ Olivagno

L’ Olivagno o olivo di Boemia (Elaeagnus angustifolia L.) è un albero della famiglia dell Elaeagnaceae originario dell’Asia.

Habitat idoneo di riproduzione –
L’ Elaeagnus angustifolia è una pianta originaria dell’Asia occidentale e che cresce in un areale che comprende: Eurasia – Bielorussia, Moldova e Russia occidentale attraverso il Caucaso e la Turchia fino alla Siberia orientale, Mongolia, Cina, Asia centrale e India settentrionale.
Questa pianta è stata poi introdotta in Europa nel Seicento ed oggi è largamente diffusa come pianta ornamentale.
Il suo habitat naturale è quello dei ruscelli e lungo le sponde dei fiumi; in Turchia si trova ad altitudini fino a 3.000 metri.

Propagazione –
L’ Olivagno in natura tende a crescere lungo i corsi d’acqua, litorali, dune dove non teme concentrazioni saline elevate.
Questa pianta, che fiorisce a Giugno con piccoli fiori tubulari, all’ascella delle foglie, gialli e argentei profumatissimi, produce successivamente frutti carnosi ovoidali giallo argenteo, dolci.
Per la sua coltivazione cresce bene in qualsiasi tipo di terreno fertile, eccetto quello calcareo ed, in ogni caso, sono preferibili terreni ben drenati poiché mal sopporta i ristagni idrici. È resistente al vento e al clima marino ma ha bisogno di pieno sole.
Si ricorda che, oltre ad essere una pianta molto rustica, in grado di sopravvivere in terreni molto poveri dove altre piante morirebbero e, altresì in grado di arricchire il terreno poiché svolge la funzione di azoto-fissazione.
La propagazione può avvenire per seme.
Il seme va seminato in semenzaio non riscaldato appena maturo. I semi immagazzinati possono essere molto lenti a germogliare, spesso impiegando più di 18 mesi. Una stratificazione calda per 4 settimane seguita da 12 settimane di stratificazione fredda può aiutare la germinazione.
Le giovani piantine vanno poi poste in vasi singoli e trapiantate quando sono alte almeno 15 cm.
Si può propagare più rapidamente anche per talea. La talea va ottenuta da legno semimaturo, di 7 – 10 cm. il periodo idoneo è quello di metà estate in zona ombreggiata e con mantenimento costante dell’umidità.
Si possono preparare pure talee di legno dell’anno in corso; in questo caso la lunghezza deve esser di 10 – 12 cm e il periodo è quello autunnale.
Tuttavia la percentuale di radicazione delle talee è molto bassa e può essere utile l’ausilio di ormoni radicanti.
Le piante iniziano a fiorire e fruttificare a partire dai 3 anni.

Ecologia –
L’ Elaeagnus angustifolia è una pianta che svolge un importante ruolo ecologico nel suo habitat naturale.
I bruchi della falena Lachana alpherakii lo usano come pianta ospite. Il frutto è facilmente mangiato e i semi disseminati da molte specie di uccelli.
In alcune dove invece è stata introdotta, come in Nord America alla fine del XIX secolo, è considerata una specie invasiva in molti luoghi perché prospera su terreni poveri, ha alti tassi di sopravvivenza delle piantine, matura in pochi anni e supera la vegetazione autoctona. Invade spesso gli habitat ripariali dove sostituisce i pioppi neri americani . Il suo apparato radicale a rapida diffusione può renderla simile a un parassita.
Questa pianta tuttavia può trovare interessanti introduzione, con attento studio della sua invasività, per le sue proprietà.
In Iran, la polvere essiccata del frutto viene utilizzata mescolata al latte per l’artrite reumatoide e i dolori articolari. È anche uno dei sette oggetti utilizzati in Haft Seen o le sette ‘S’, che è una tradizionale tavola del Nowruz , la tradizionale celebrazione della primavera persiana. Esistono prove a sostegno degli effetti benefici dell’estratto acquoso di questa pianta nel ridurre i sintomi dell’osteoartrite con un’efficacia paragonabile a quella del paracetamolo e dell’ibuprofene.
I frutti possono essere consumati freschi o impiegati per la preparazione di succhi, gelatine, sorbetti, concentrati e olio. I frutti hanno proprietà antiinfiammatorie utili nel trattamento del catarro, tosse, tosse cronica, infiammazioni del tratto respiratorio, artrite reumatoide e dolori articolari in genere.
La pianta è coltivata anche a scopo ornamentale in alternativa al classico ulivo poiché molto più rustica e resistente a gelo, siccità e concentrazioni saline elevate; impiegata anche per consolidamento rive, scarpate, terreni instabili sabbiosi e per la formazione di siepi frangivento.




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