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Abies chensiensis

Abies chensiensis

L’ Abete chensiensis (Abies chensiensis Tiegh.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Abies,
Specie A. chensiensis
Sono sinonimi i termini:
– Abies salouenensis Bord.-Rey et Gauss.;
– Abies firma Masters;
– Abies shensiensis Pritzel ex Diels.
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti varietà:
– Abies chensiensis var. salouenensis (Bordères & Gaussen) Silba – varietà endemica delle montagne del bacino del fiume Saluen in Cina e India;
– Abies chensiensis var. yulongxueshanensis (Rushforth) Silba – varietà endemica del Yulongxue Shan, in Cina;
– Abies chensiensis var. ernestii (Rehder) Tang S.Liu – varietà endemica di Tibet e Cina.

Etimologia –
Il termine Abies viene da Abies che è il nome classico latino (Virgilio, Egloghe, dalla radice sanscrita abh sgorgare della resina); secondo un’altra interpretazione deriverebbe dalla parola greca ἄβιος = longevo.
Il nome specifico chensiensis fa riferimento allo Shaanxi, provincia della Cina dove la specie venne descritta per la prima volta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Abies chensiensis è una pianta endemica della Cina sud-orientale e dell’India nord-orientale e presente nelle regioni cinesi di Gansu, Henan, Hubei, Shaanxi, Sichuan, Yunnan, Xizang e dell’India di Arunachal e Uttar Pradesh.
Il suo habitat è quello delle alte quote montane comprese tra i 2.000 e i 3.500 m, con piovosità annua compresa tra 1.000 e 2.000 mm dove esistono boschi puri, ma si ritrova spesso in associazione con Abies fargesii, Tsuga chinensis, Larix potaninii e specie dei generi Picea e Betula.

Descrizione –
L’ Abies chensiensis è un albero che può raggiungere un’altezza di 50 m, con tronco che può raggiungere i 2,5 m di diametro.
Presenta una corteccia di colore grigio-scuro e liscia da giovane, che diviene con l’età longitudinalmente fessurata.
I rami principali sono massicci e corti mentre i rami secondari sono di colore dal grigio giallastro al giallo marrone e glabri.
Le foglie sono aghiformi, di colore verde scuro, lunghe fino a 5 cm, disposte a pettine in due file laterali. Le gemme, sono di forma conica o ovoidale, resinose, lunghe 1 cm e le perule che le rivestono sono triangolari o ovate, di colore rosso-marrone.
Gli strobili maschili sono lunghi 1 cm.
Quelli femminili sono di color verde inizialmente, marroni a maturazione, cilindrici, lunghi fino a 10 cm e larghi fino a 4 cm, con corto peduncolo; le scaglie sono di forma ovata-cuneata, lunghe 2,5 cm, larghe 3,5 cm, e ricoperte di peluria. I semi, di colore marrone, sono lunghi circa 10 mm, a forma di uovo rovesciato, con ali marrone chiaro di 2 cm, cuneate.

Coltivazione –
Per la coltivazione di questa pianta si tenga conto che cresce nelle foreste fredde e umide a un’altitudine compresa tra 2.000 e 3.500 m, in regioni con precipitazioni annuali da 1.000 a 2.000 mm.
La pianta predilige terreni ricchi, profondi e ben drenati e cresce meglio sui pendii montuosi protetti e nelle valli montane.
La sua resistenza al freddo è compresa tra -10° e -17,8°C.

Usi e Tradizioni –
L’ Abies chensiensis è una conifera utilizzata e sfruttata a lungo nel nord della Cina, per il suo legno facilmente lavorabile, impiegato in edilizia, nelle impiallacciature e nelle pannellature.
Dal punto di viste ecologico è una specie con un areale molto vasto, seppur frammentato, e una presenza molto comune; per tale motivo l’A. chensiensis è classificato tra le specie a rischio minimo (least concern in inglese) nella Lista rossa IUCN. Recentemente, per limitare il suo sfruttamento eccessivo, le autorità cinesi hanno posto severe restrizioni al disboscamento delle foreste.

Modalità di Preparazione –
L’ Abies chensiensis è una pianta che è stata utilizzata, anche in passato, soprattutto per il suo legname, impiegato in edilizia e nell’industria dei mobili.
Non sono riportati altri usi di tipo alimentare o medicinale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://bridge.botany.ubc.ca/herbarium/images/vwsp_images/Large_web/V232488.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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