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Salvia sclarea

Salvia sclarea

La salvia moscatella (Salvia sclarea L., 1753) è una specie erbacea perenne aromatica, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Lamiales,
Famiglia Lamiaceae,
Tribù Mentheae,
Genere Salvia,
Specie S. sclarea.
Sono sinonimi i termini:
– Aethiopis sclarea (L.) Fourr.;
– Aethiopis sclarea (L.) Opiz;
– Salvia altilabrosa Pan;
– Salvia altilabrosa Pau, 1918;
– Salvia bracteata Sims, 1822;
– Salvia calostachya Gand.;
– Salvia coarctata Vahl;
– Salvia haematodes Scop.;
– Salvia lucana Cavara & Grande;
– Salvia pamirica Gand.;
– Salvia sclarea var. calostachya (Gand.) Nyman;
– Salvia sclarea var. turkestaniana Mottet;
– Salvia sclarea var. turkestanica (Noter) Mottet;
– Salvia simsiana Schult.;
– Salvia turkestanica Noter;
– Sclarea vulgaris Mill..

Etimologia –
Il termine Salvia è il nome già usato da Plinio per la Salvia officinalis, da sálvo salvare, guarire (connesso con il sanscrito sárvas integro): per le proprietà officinali.
L’epiteto specifico sclarea viene da sclareia zampogna: forse per la forma della corolla; secondo il Mattioli “Le Donne Italiane mettono un grano di seme di questo Hormino nelli occhi caliginosi, nè ne lo cavano, se prima gl’occhi non si schiarischino, nel che ha egli maravigliosa proprietà; onde ha preso la pianta il nome di Sclarea”.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La salvia moscatella è una pianta con origine europea ed in particolar modo nell’areale del Mediterraneo.
È assente in gran parte dell’Africa settentrionale e il suo areale si estende a est fino al Kazakistan, all’Afghanistan e all’Himalaya.
Cresce in Francia (nei dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes-Maritimes, Drôme e Isère), in Svizzera (cantone Vallese), in Austria (Länder del Tirolo Settentrionale) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nei Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Monti Balcani.
In Italia è presente su tutto il territorio ma è rara e spesso e solo inselvatichita. Nelle Alpi italiane ha una distribuzione discontinua.
Il suo habitat è quello delle pendici rocciose, boschi misti di latifoglie e conifere, argini di scisto e bordi stradali fino a oltre 1000 metri come in Turchia, dove arriva anche ai 2000 m. s.l.m..

Descrizione –
La Salvia sclarea è una pianta erbacea bienne che, può superare il metro d’altezza.
Il fusto è eretto, ingrossato, quadrangolare, costolato e con peli crespi.
Le foglie sono vellutate; le inferiori con lamina di 4-12 X 7-18 cm, in rosetta nel primo anno; quelle cauline più piccole, irregolarmente dentellate.
L’infiorescenza è ampia con rami eretto-patenti. Brattee membranose, violacee, 2-3 cm e comunque più lunghe della corolla. Calice con tubo ispido e denti spinulosi. Corolla rosea o liliacina di 15-20 mm.
Il frutto schizocarpico è un microbasario (tetrachenio o tetranucola) formato da 4 mericarpi (acheni o nucule) di 2-2,5 x 2 mm, globosi, obovoidi o ellissoidi, lisci.

Coltivazione –
La Salvia sclarea è una pianta abbastanza decorativa sia per il suo fogliame che per i suoi fiori e che può essere facilmente coltivata, anche per scopi ornamentali.
Predilige un suolo fresco, leggero, leggermente calcareo ed un’esposizione piena di sole.
È una pianta che viene raccolta anche allo stato naturale per l’uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali. A volte è stata coltivata abbastanza comunemente come erba medicinale, per il suo olio essenziale e come aromatizzante per il cibo, ma attualmente è poco coltivata. In Italia la coltivazione è principalmente concentrata in Piemonte (per la produzione del vermut e altri liquori fra i quali il Fernet Branca) e nelle regioni meridionali.
La moltiplicazione avviene con semina all’inizio della primavera in vivaio, seguito da un reimpianto in maggio, o con divisione di ciuffi. Il raccolto avviene dopo 4-5 mesi la piantagione.

Usi e Tradizioni –
La Salvia moscatella, Sclarea, Chiarella o Scanderona è una pianta conosciuta sin dall’antichità per le sue proprietà e virtù. Già i Greci ed i Romani ne facevano ampio uso al pari della Salvia officinalis.
Nella medicina popolare è utilizzata come digestivo, lassativo, diuretico e contro l’asma. Trova applicazione come rimedio ad emorroidi, febbre, tosse e ascessi. In caso di ferite o piaghe se ne consiglia l’applicazione di foglie pestate. Per provocare le mestruazioni in caso di ritardo si utilizza il decotto dell’intera pianta, mentre quello delle sole foglie in caso di gengivite. Riconosciuta ottimo tonico, gli anziani delle Marche usavano portarne una foglia in bocca a tale scopo.
Nella cucina popolare le foglie venivano consumate lesse, mentre in enologia trovava largo impiego per intensificare l’aroma del vino moscato.
È stata usata surrogato del tabacco e per profumare le botti.
Attualmente il suo utilizzo principale è per la produzione di vermouth, liquori e profumi.
In medicina la Salvia sclarea dimostra buone proprietà tonico-stimolanti nei confronti dell’apparato digerente, antispasmodiche e antisteriche, battericide e contro l’eccessiva sudorazione, regola il flusso mestruale, migliora lo stato del cuoio capelluto, evidenzia proprietà afrodisiache e ipotensive. I semi hanno un rivestimento mucillaginoso, i vecchi erboristi suggerivano di disporre un seme nell’occhio di qualcuno che avesse un corpo estraneo in esso, in modo da aderire all’oggetto e renderne facile la rimozione.
La Salvia sclarea ha un contenuto di olio essenziale più elevato rispetto ad altre specie di Salvia ed è da tempo coltivata per l’estrazione dell’olio. Vi sono notevoli differenze nella resa in olio di piante di diverse località geografiche.
Quando le foglie vengono ammaccate sprigionano un profumo deliziosamente pungente e rinfrescante di pompelmo fresco.
I fiori sono molto attraenti per le api.
Tra gli usi commestibili si possono consumare le foglie, crude o cotte. Hanno un sapore e odore forti, calde, aromatiche e sono usate principalmente come aromatizzanti nei cibi cotti.
Dagli steli fioriti si ottiene un olio essenziale che ha un aroma di ambra grigia e viene utilizzato nei saponi, nei cosmetici, come fissativo in profumeria, ecc.
I principali costituenti dell’olio sono: Linalolo, Acetato di linalile, Alfa terpineolo, Germacrene D e Acetato di geranile.

Modalità di Preparazione –
Dalla Salvia sclarea si ottiene principalmente un olio essenziale utilizzato nella fabbricazione di vermuth, di liquori o di profumi.
È stata usata anche per aromatizzare ed adulterare il vino, per intensificare l’aroma di Moscato, per dare vitalità all’organismo, curare la depressione, regolare il sistema nervoso Nelle birre inglesi, la sclarea è stata usata come aroma prima che l’uso del luppolo divenisse comune. La pianta viene talvolta utilizzata come sostituto del luppolo conferendo una notevole amarezza e per le sue proprietà inebrianti.
Le foglie possono essere utilizzate, fresche o essiccate, per aromatizzare i piatti di carne: maiale, vitello, pecora, selvaggina, le salse. Le foglie inoltre sono state utilizzate come verdura.
Le foglie possono essere immerse nella pastella e cotte per fare delle deliziose frittelle.
I fiori crudi, dal sapore gradevole, possono essere spolverati su insalate tritate o trasformati in un tè.
Nell’industria è stata usata anche per aromatizzare alcuni prodotti del tabacco.
L’olio estratto dai semi viene utilizzato come ingrediente in preparazioni cosmetiche commerciali come emolliente.
Un estratto dei fiori, delle foglie e degli steli viene utilizzato come ingrediente nei preparati cosmetici commerciali come balsamo per la pelle.
Un estratto della pianta viene utilizzato come ingrediente nei preparati cosmetici commerciali come antiseborroico, astringente, balsamo per la pelle e agente lenitivo.
Dal seme si ricava un olio essiccante, utilizzato in vernici, pitture, ecc.
In medicina si usano le foglie che possono essere utilizzate fresche o essiccate; per l’essiccamento si raccolgono prima che la pianta fiorisca.
L’olio essenziale è usato in aromaterapia. È preferito alla Salvia officinalis per il suo livello di tossicità più basso.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/80047533/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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