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Riproduzione dell’Acero di Lobelius

Riproduzione dell’Acero di Lobelius

L’acero di Lobelius (Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) A.E.Murray) è un acero raro, endemico dell’Italia centro-meridionale.

Habitat idoneo di riproduzione –
L’acero di Lobelius è una specie endemica dell’Appennino meridionale e si ritrova in zone riconducibili alla classe pedo-climatica Fagetum delle regioni Campania, Basilicata e Calabria dove è presente in modo discontinuo nel piano collinare e montano (tipicamente tra 700 e 1700 m).

Propagazione –
L’ Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii è una pianta che viene coltivata come albero ornamentale nel nord Europa, apprezzato per la sua chioma stretta che lo rende adatto negli spazi ristretti. Molti degli alberi in coltivazione sono innestati su portainnesti di Acer cappadocicum, come dimostrano i numerosi germogli radicali con fogliame di Acer cappadocicum.
La pianta si propaga per seme. Il seme va seminato non appena è maturo in un ambiente freddo; di solito germina nella primavera successiva. Si consiglia di immergere il seme conservato per 24 ore e poi stratificare per 2 – 4 mesi a 1 – 8 °C. Può essere lento a germogliare. Il seme può essere raccolto ‘verde’ (quando è completamente sviluppato ma prima che si sia asciugato e abbia prodotto eventuali inibitori della germinazione) e seminato immediatamente. Dovrebbe germogliare a fine inverno. Se il seme viene raccolto troppo presto, produrrà piante molto deboli o nessuna pianta.
Una volta germinato si consiglia di porre le piccole piantine in singoli vasi e farle crescere fino a raggiungere un’altezza di 20 cm o più prima di trapiantarle nelle loro posizioni permanenti.
La stratificazione, che dura circa 12 mesi, ha successo con la maggior parte delle specie di questo genere.
Si può propagare anche tramite talea prelevata da giovani germogli all’inizio dell’estate. Le talee dovrebbero avere 2 – 3 paia di foglie, più un paio di gemme alla base. Nell’operazione si consiglia di rimuovere una porzione molto sottile di corteccia alla base del taglio, la radicazione migliora se si utilizza un ormone radicante. Le talee radicate devono mostrare una nuova crescita durante l’estate prima di essere messe in vaso altrimenti è improbabile che sopravvivano all’inverno.

Ecologia –
L’acero di Lobelius è una pianta rara e, purtroppo, in via di estinzione in Italia; è presente solo in piccoli gruppi negli habitat delle foreste sclerofille e semidecidue italiane. Era ampiamente considerato endemico nell’Italia meridionale, ma ora è presente anche nei Balcani occidentali (ex Jugoslavia), con una distribuzione abbastanza strettamente abbinata a Pinus heldreichii (Pino bosniaco).
È strettamente imparentato, e per alcuni aspetti intermedio tra, Acer cappadocicum, dall’Asia, e Acer platanoides, dall’estremo nord dell’Europa, da cui Acer platanoides subsp. lobeli. È stato suggerito che potrebbe essere un ibrido naturale tra di loro, ma le differenze da entrambi, in particolare la fioritura fortemente glauca sui giovani germogli, rendono più ragionevole l’inquadramento come specie distinta.
La pianta cresce in habitat con luoghi soleggiati e terreni umidi, anche se non teme temperature rigide.




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