Un Mondo Ecosostenibile
MappePianeta Terra

Mappa geografica della Guinea

Mappa geografica della Guinea

La Guinea è uno Stato dell’Africa occidentale che confina con Guinea-Bissau e Senegal a nord, Mali a nord e nord-est, Costa d’Avorio a sud-est, Liberia e Sierra Leone a sud, oceano Atlantico a ovest. Il suo territorio racchiude la sorgente dei fiumi Niger, Senegal e Gambia.
La Guinea ha una popolazione di 13.639.439 di abitanti (al 2017) e la capitale è Conakry con una popolazione di 3.667.864 di abitanti (al 2017).
la Guinea è dotata di notevoli risorse minerarie che sfrutta per lo sviluppo della propria economia, che conta anche sull’attività agricola.

Geografia –
La Guinea si trova nella regione dell’Africa occidentale, poco più a sud della fascia del Sahel. Confina con la Guinea-Bissau per 386 km, il Mali per 858 km e il Senegal per 330 km a nord, Mali e Costa d’Avorio per 610 km a est, e Sierra Leone per 652 km e Liberia per 563 km a sud; affaccia a ovest sul golfo di Guinea.
Il paese è diviso in quattro regioni principali: la Guinea marittima, una stretta striscia costiera; la Media Guinea, una regione interna pastorale, caratterizzata da forti escursioni termiche; l’Alta Guinea si trova a nord, copre anche alcune aree di Sierra Leone, Costa d’Avorio e Liberia e l’ambiente è quello della savana; e la Guinea Forestale, che è appunto una zona con un grande patrimonio forestale e nella quale abbondano le piogge: anche per questo è la parte più popolata del paese e ha addirittura problemi di sovrappopolamento. In questa regione ripararono molti rifugiati scappati in seguito alle guerre civili in Sierra Leone, Liberia e Costa d’Avorio. Nella Bassa Guinea vi è la regione del Fouta Djalon, abitata più che altro dall’etnia Fula. Tale regione, ricca di acque e situata a un’altitudine di circa 900 metri, è la più importante del paese.
All’interno della Guinea troviamo molti fiumi che la attraversano. Tra questi ricordiamo: Konkourè, Moa, Saint Paul, Saint John, Sankarani, Koro, Corubal, Gambia. I due fiumi più importanti sono comunque il Bafing (secondo per lunghezza) ed il Niger che è il più lungo; questo ha due affluenti: Bala e Milo e sfocia a delta nel Golfo di Guinea.

Clima –
In Guinea il clima è tropicale, con una stagione secca nei mesi invernali, e una stagione piovosa, a carattere monsonico, nei mesi estivi.
Le precipitazioni sono più abbondanti lungo la costa, dove arrivano persino a 4.000 millimetri l’anno, mentre sono meno abbondanti al nord e al nord-est, dove superano di poco i 1.000 millimetri. Anche se le piogge sono più violente sulla costa, la stagione piovosa dura di più nella parte sud-orientale, dove i primi rovesci si manifestano già dalla seconda metà di febbraio, e gli ultimi a novembre, mentre a Conakry, sulla costa, le piogge vanno da maggio a novembre, e a Kankan, nell’est, da maggio ad ottobre.
L’inverno, da dicembre a febbraio, in Guinea è caldo, secco e soleggiato, con la prevalenza dei venti da nord-est (harmattan) che possono portare la polvere del deserto. In effetti in questa stagione, se le notti sono fresche, di giorno si raggiungono valori decisamente elevati (32/34 gradi, ma con punte di 40 °C). A partire da febbraio si manifestano i primi rovesci al sud, mentre al centro-nord cresce la calura.
Il riscaldamento primaverile si fa sentire di meno lungo la costa, che è mitigata dalle brezze oceaniche, ma anche nelle zone interne del centro-sud, sia per l’altitudine più elevata, sia per la precocità del monsone.
La parte interna della Guinea è invece quasi ovunque occupata da colline e montagne non elevate, la cui altitudine arriva al massimo a 1.500 metri (sia nel Monte Loura nel nord-ovest che nel Monte Nimba nel sud-est) e qui il clima è leggermente meno caldo.
Le zone settentrionali, essendo vicine alla fascia del Sahel, sono invece minacciate dalla siccità. Ma oltre a questa, diversi sono i problemi ambientali: soprattutto nelle vicinanze della regione del Sahel avanza la desertificazione, e anche la deforestazione grava sul territorio. Infine, il suolo è danneggiato da inquinamento ed erosione.

Flora-
La flora della Guinea risente della sua differente morfologia ed esposizione; la Guinea, infatti, si divide in quattro zone distinte: una stretta fascia pianeggiante costiera, l’altopiano del Futa Jalon, i bassopiani aridi nord-orientali e la Regione delle Foreste nella parte sud-orientale del paese. Dall’altopiano del Fouta Jalon, che supera di 1500 m di altitudine.
La parte sud-orientale della Guinea è pianeggiante e ricoperta da una fitta vegetazione, ma la foresta pluviale vergine sopravvive soltanto in pochi tratti.
In Guinea ci sono molte aree protette (forêts classées), sebbene si faccia poco per far rispettare le norme in materia di tutela ambientale. La Riserva Naturale del Monte Nimba, nell’estremo sud-est del paese, lungo il confine con la Costa d’Avorio, è classificata come Patrimonio Mondiale dall’UNESCO, cosa che però non ha impedito al governo di aprire una miniera di ferro sul fianco della montagna. Nelle vicinanze si trova anche la Forêt Classée de Ziama, dove la foresta pluviale si conserva incontaminata (almeno per il momento) e gli elefanti si vedono spesso. Il futuro dei due parchi nazionali, il Parc Transfrontalier Niokolo-Badiar, vicino a Koundara, e il Parc National du Haut Niger, a nord-est di Faranah, si presenta incerto a causa della mancanza di fondi.
Purtroppo i dati relativi alla tutela ambientale della Guinea sono allarmanti. La popolazione di quasi tutte le specie animali è in costante diminuzione e per gran parte della flora e della fauna non è mai stata effettuata una raccolta nemmeno dei dati fondamentali. Il problema principale è la deforestazione. Il rimpatrio della maggior parte dei profughi ha alleviato il problema dell’abbattimento per far posto ai terreni agricoli, ma il disboscamento continua, favorito dalla mancanza pressoché totale di controlli, e nel sud sta avanzando così rapidamente che la Regione delle Foreste meriterebbe un nuovo nome. Lungo la costa, buona parte delle foreste di mangrovie è stata abbattuta per far posto alla coltivazione del riso e la pesca sregolata sta diventando sempre più un problema. Le grandi compagnie minerarie si sono impegnate a migliorare i metodi di estrazione e qualche segno che ciò sta effettivamente avvenendo comincia già a notarsi.

Fauna –
La Guinea equatoriale possiede uno straordinario patrimonio ambientale dato in primo luogo dalla foresta pluviale e dalla straordinaria varietà di specie animali e vegetali riscontrabili al suo interno. La foresta e la sua biodiversità sono però minacciate dall’attività umana e soprattutto dal disboscamento destinato al commercio internazionale di legname, cosa che sta, ovviamente, influendo oltre che sulla sua flora sugli animali che vivono all’interno.
Gli animali di grossa taglia si vedono raramente, sebbene la foresta sia popolata da antilopi d’acqua, bonghi, bufali, babbuini, leopardi e leoni, e le acque dei fiumi da coccodrilli, lamantini e ippopotami. L’abbondante fauna avicola comprende buceri guance brune, astori codalunga, pappagalli grigi e pigliamosche neri. Due anfibi degni di nota, entrambi endemici del Mont Nimba, sono la rana golia, che può arrivare a pesare anche tre chili, e il rospo del Mont Nimba, che dà alla luce ranocchie completamente sviluppate. La Guinea è una delle ultime roccaforti degli scimpanzé. La colonia stanziata nei pressi di Bossou ha suscitato grande interesse mediatico nel 2005, dopo che un ricercatore giapponese aveva documentato che queste scimmie non soltanto sapevano individuare e neutralizzare le trappole preparate per loro, ma erano in grado di trasmettere questa competenza anche agli altri membri del gruppo. Poiché la Guinea confina con la Costa d’Avorio e il Senegal, paesi che ammettono il commercio dell’avorio, la già esigua popolazione di elefanti del paese è particolarmente a rischio.
In Guinea equatoriale sono presenti circa 3000 gorilla a loro volta minacciati dalla caccia e dalla scomparsa del proprio habitat.
Tra le specie presenti e minacciate dall’azione umana si trova infatti anche lo scimpanzé, insieme al gorilla oggetto di studio e di tutela da parte del Jane Goodal Institut, l’istituto di ricerca fondato dalla celebre etologa britannica Jane Goodal.

Guido Bissanti




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *