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Cryptorhynchus lapathi

Cryptorhynchus lapathi

Il Punteruolo del Pioppo (Cryptorhynchus lapathi, Linnaeus, 1758) è un insetto appartenente alla famiglia dei Curculionidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Coleopteroidea,
Ordine Coleoptera,
Sottordine Polyphaga,
Infraordine Cucujiformia,
Superfamiglia Curculionoidea,
Famiglia Curculionidae,
Sottofamiglia Cryptorhynchinae,
Tribù Cryptorhynchini,
Genere Cryptorhynchus,
Specie C. lapathi.
Sono sinonimi i termini:
– Cryptorhynchidius lapathi (Linnaeus);
– Cryptorrhynchidius lapathi (Linnaeus, 1758);
– Curculio albicans J.A.E.Goeze, 1777;
– Curculio albicans J.F.Gmelin, 1790;
– Curculio albicaudis C.DeGeer, 1775;
– Curculio lapadi J.A.E.Goeze, 1777;
– Curculio lapathi C.Linnaeus, 1758 (Basionimo);
– Rhynchaenus albicaudis L.Gyllenhal, 1813;
– Rhynchaenus lapathi (C.Linnaeus, 1758);
– Tychius lapathi (C.Linnaeus, 1758).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Cryptorhynchus lapathi è un Curculionidae xilofago originario dell’Europa dove svolge il suo ciclo a carico di alcune specie di pioppo e di altre piante come il salice.
In Italia è un insetto abbastanza diffuso soprattutto in tutta l’area di coltivazione del pioppo.

Morfologia –
Il Punteruolo del Pioppo è un Coleottero xilofago che allo stadio adulto misura circa 6-9 mm di lunghezza. Ha una colorazione bruno-rugginosa, con una fascia giallo-ocracea nella parte distale delle elitre; completano la livrea delle chiazze giallastre, più o meno estese, nella parte anteriore del corpo.
Le larve sono arcuate, apode, con il corpo di colore biancastro ed il capo di colore rossastro.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il Cryptorhynchus lapathi sverna o allo stadio di uovo o di giovane larva. Nelle regioni più settentrionali, sverna allo stadio di uovo in pozzetti scavati dalle femmine nella scorza, oppure negli anfratti della stessa; nelle regioni più temperate sverna invece allo stadio di giovane larva, e lo sfarfallamento degli adulti è più precoce e l’ovideposizione è anticipata.
Gli adulti sfarfallano in un periodo che va da dagli inizi di giugno fino a tutto luglio; le femmine ovidepongono in condizioni di clima più mite fino all’autunno.
Il ciclo inizia con l’accoppiamento a cui segue la ovideposizione nella scorza del legno; qui le uova possono svernare, originando le larve nella successiva primavera, oppure originare le larve già alla fine dell’estate del 1° anno solare.
Le larve raggiungono la maturità nell’estate del secondo anno solare; in alcuni areali settentrionali si protrae per il 3° anno solare.
In questo modo il Cryptorhynchus lapathi compie una generazione ogni 1-2 anni.
Comunque sia le giovani larve con la loro attività trofica provocano dei danni sugli organi legnosi che, generalmente, reagiscono all’attacco larvale, con leggeri rigonfiamenti della zona colpita.

Ruolo Ecologico –
Il Cryptorhynchus lapathi è un insetto xilofago che si nutre quindi del legno di alcune piante, in particolar modo pioppo, salice ed altre piante ornamentali.
II danno maggiore si manifesta sulle giovani piante dei vivai ma può interessare anche piante adulte ed è causato sia allo stato larvale che di adulto.
Gli adulti effettuano delle incisioni anulari lungo il tronco o sulle giovani branche, nutrendosi della scorza giovane; in questi casi l’attacco può causare o la morte della parte sovrastante, se la decorticazione è estesa e completa, oppure un grave indebolimento dell’organo. In questi casi si forma una strozzatura che può determinare la rottura del ramo.
Le incisioni provocate, soprattutto sulle giovani piante, possono essere molto gravi, potendo provocare anche la morte. Sulle piante più adulte l’attacco causa reazioni localizzate.
Le larve possono provocare danni altrettanto gravi in quanto scavano delle gallerie corticali, sia in senso longitudinale che trasversale, provocando un indebolimento notevole degli organi legnosi attaccati che possono anche disseccare se le gallerie assumono un andamento anulare con completa degenerazione e scollegamento dei tessuti conduttori e del cambio.
Quando le gallerie sono scavate vicino ad un germoglio laterale si ha appassimento e disseccamento dello stesso. Negli organi giovani le gallerie si approfondiscono fino al midollo centrale.
Ad oggi la difesa contro questo insetto è stata di tipo chimico ma si vanno diffondendo tecniche di tipo agronomico che consistono essenzialmente nella distruzione delle piante o degli organi colpiti gravemente, per evitare di incrementare il potenziale di infestazione.
La lotta chimica viene effettuata solo in presenza di forti infestazioni; essa è diretta contro le larve, prima che si approfondiscano nel legno, alla ripresa vegetativa. La tecnica di esecuzione prevede interventi diretti agli organi legnosi che vengono irrorati con soluzioni insetticide.
Il contenimento del parassita, che ha limitate capacità di spostamento attivo, deve iniziare con la messa a dimora di materiale vivaistico sano, ottenuto in vivai adeguatamente controllati e disinfestati al momento dell’estirpo.
La lotta chimica nelle piantagioni infestate è fondamentale fino al terzo anno di età (se esistono adeguate garanzie di sanità del materiale vivaistico è possibile omettere l’intervento nell’anno del trapianto), mentre normalmente non è più giustificata dal quarto anno in avanti quando l’insetto, spostandosi sui rami della chioma, non è più in condizioni di causare un danno economico alla coltura.
Generalmente basta un unico trattamento insetticida, se correttamente eseguito, che è in grado di eliminare le giovani larve annidate nella corteccia, prevenendo così il danno: il momento ottimale per la sua esecuzione, nei pioppeti, è quello della ripresa vegetativa quando le gemme iniziano ad aprirsi, evento che si verifica normalmente tra la seconda metà di marzo e l’inizio di aprile.
Inoltre è necessario che i fusti siano irrorati fino a sgocciolamento, in modo da permettere la penetrazione della miscela insetticida nelle gallerie larvali.
Si sono avuti ottimi risultati con i principi attivi a base di piretroidi come deltamethrin
(2,5 g/hl), alfamethrin e cyfluthrin (5 g/hl), cypermethrin (10g/hl), oppure i fosforganici come fenitrothion, phenthoate (200 g/hl), chlorpyrifos e chlorpyrifosmethyl (150 g/hl). Utilizzando i piretroidi è possibile ottenere risultati soddisfacenti anche con trattamenti eseguiti prima della germogliazione, migliorando così la selettività verso l’entomofauna utile.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.
Fonte foto: https://www.biolib.cz/IMG/GAL/BIG/396503.jpg




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