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Osmunda regalis

Osmunda regalis

La felce florida (Osmunda regalis L.) è una felce appartenente alla famiglia delle Osmundaceae,

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pteridophyta,
Classe Polypodiopsida,
Ordine Osmundales,
Famiglia Osmundaceae,
Genere Osmunda,
Specie O. regalis.
Sono sinonimi i termini:
– Osmunda palustris Schrad.;
– Osmunda plumieri Tausch;
– Osmunda spectabilis Willd..
All’interno di questa specie si riconoscono quattro sottospecie, anche se tutti gli autori non sono concordi:
– Osmunda regalis var. regalis. Presente in Europa, Africa, Asia sudoccidentale;
– Osmunda regalis var. panigrahiana R.D.Dixit. Presente in Asia meridionale (India);
– Osmunda regalis var. brasiliensis (Hook. & Grev.) Pic. Serm. Presente nelle Regioni Tropicali del Centro e Sud America;
– Osmunda regalis var. spectabilis (Willdenow) A.Gray. Presente nella fascia orientale del Nord America.

Etimologia –
Il termine Osmunda proviene dal norreno (antica lingua scandinava) ass dio e da mund protezione: protezione divina poiché a questa felce erano attribuite proprietà curative e magiche; oppure, con eguale etimologia, dal sassone Osmunder (variazione del norreno Asmundr) altro nome di Thor, dio del tuono figlio di Odino, a cui la pianta era dedicata.
L’epiteto specifico regalis viene da rex, régis re: regale, maestoso (per le dimensioni), degno di un re.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Osmunda regalis è una felce che nonostante la riduzione degli areali dovuta alle bonifiche dei terreni acquitrinosi, è largamente diffusa in tutta l’Europa occidentale, ma è presente in stazioni isolate anche nell’est Europa, in Svezia, Polonia e Turchia.
Purtroppo è in regresso in gran parte d’Europa per la riduzione delle zone umide, mentre in alcune zone di grande diffusione in Italia ha addirittura rischiato l’estinzione a causa del prelievo indiscriminato di pani di terreno contenenti l’apparato radicale della pianta per ricavarne la cosiddetta osmunda, ovvero terreno per la coltivazione delle orchidee, ad opera di floricoltori.
In Italia è discretamente diffusa; importanti stazioni si trovano ad esempio in Toscana nel lago di Massaciuccoli, nella Paduletta di Ramone all’interno del Padule di Fucecchio, nel lago di Sibolla, nei boschi igrofili nell’area del prosciugato padule di Bientina, in stazioni isolate nelle colline delle Cerbaie, sul monte Pisano e sul Monte Amiata. È presente anche all’Elba e a Montecristo. In Italia meridionale, in particolare in Calabria, è degna di nota la presenza lungo il corso della fiumara calabrese Ancinale e sulle rive dei laghi naturali presenti nel comune di Fagnano Castello.
Il suo habitat è quello dei terreni umidi ed acidi, in particolare boschi igrofili, paludi, sfagnete.

Descrizione –
La felce florida è una pianta erbacea decidua che presenta fronde separate fertili e sterili. I rami sterili raggiungono i 160 cm di altezza e una larghezza di 30–40 cm. Le fronde sono larghe, bipennate, con 7-9 coppie di pinne lunghe fino a 30 cm; ciascuna pinna possiede 7-13 pinnule lunghe 2,5-6,5 cm e larghe 1–2 cm. Le fronde fertili sono più basse ma di portamento più eretto, alte 20–50 cm con perlopiù 2-3 coppie di pinnule sterili alla base, e in cima 7-14 coppie di pinne fertili coperte di fitti accumuli di sporangi, detti sori.
Gli sporangi sono subglobosi, in pannocchie lungo gli assi delle fronde superiori, brevemente picciolati, deiscenti in due valve. Spore numerose trileti.

Coltivazione –
L’Osmunda regalis è una felce che si sviluppa da un rizoma corto, eretto, massiccio.
Le piante sono sempreverdi nelle zone invernali calde ma decidue altrove.
Questa pianta, in varie parti del mondo, viene raccolta in natura per essere utilizzata come medicinale e fonte di materiali. Viene spesso coltivata come ornamentale.
L’Osmunda regalis che cresce ad altitudini moderate nei tropici, è anche molto resistente al freddo ed è nota per sopravvivere a temperature fino ad almeno -30 °C.
È una pianta facile da coltivare che predilige un terreno fangoso e paludoso con presenza di torba argillosa o fibrosa, sabbia e terriccio.
Cresce bene nella maggior parte dei terreni umidi, preferendo un pH acido.
Per poter crescere richiede una presenza costante di acqua, tanto che vive bene vicino a stagni, ruscelli, ecc..
Le piante prosperano in pieno sole fintanto che non c’è carenza di umidità nel terreno e anche in situazioni ombreggiate sotto arbusti, ecc.
Per quanto riguarda la propagazione si ricorda che le spore perdono molto rapidamente la loro vitalità (entro 3 giorni) e si seminano meglio non appena sono mature sulla superficie di un terreno sterilizzato ricco di humus in un luogo leggermente ombreggiato in un vivaio. Bisogna mantenere il compost umido, preferibilmente mettendo un film di plastica sopra i vasi o i bancali.
Le piante si sviluppano molto rapidamente.
Questa felce si può propagare anche per divisione dei cespi nella stagione dormiente, anche se è una pratica molto complessa a causa della massa di radici ispide.

Usi e Tradizioni –
L’ Osmunda regalis è una pianta che, purtroppo, è stata a lungo utilizzata per via del suo apparato radicale utilizzato in floricoltura per la coltivazione di orchidee ed altre epifite.
Questa pianta vanta tradizioni ed usi storici.
Nella mitologia slavonica gli sporangi, chiamati Fiori di Perun possederebbero numerose capacità magiche, darebbero a chi ne impugna la capacità di scacciare demoni, di realizzare i propri desideri, scoprire segreti, e comprendere il linguaggio degli alberi. La raccolta dei fiori di Perun è però un rituale complesso e pericoloso; dovevano essere raccolti la notte di Kupala, poi, dopo l’avvento del Cristianesimo, durante la notte di Pasqua. I raccoglitori dovevano rimanere entro un circolo tracciato attorno alla pianta e sopportare minacce e scherni da parte di entità demoniache.
Inoltre, come avviene per molte altre felci, i giovani germogli di questa felce sono consumati come cibo, che si dice abbia un sapore simile a quello dell’asparago. Nella cucina reale coreana viene usata per preparare un piatto detto Namul.
Si ricorda comunque che, sebbene non siano state riscontrate segnalazioni di tossicità per questa specie, alcune felci contengono sostanze cancerogene, quindi è consigliabile una certa cautela.
Molte felci contengono anche tiaminasi, un enzima che priva il corpo del suo complesso vitaminico B. In piccole quantità questo enzima non danneggerà le persone che seguono una dieta adeguata ricca di vitamina B, anche se grandi quantità possono causare gravi problemi di salute. L’enzima viene distrutto dal calore o dall’essiccazione completa, quindi la cottura della pianta rimuoverà la tiaminasi.
La pianta ha anche utilizzi medicinali e la sua radice è astringente, diuretica, tonica e vulneraria.
È utile nel trattamento dell’ittero e nella rimozione delle ostruzioni delle viscere.
Le fronde vengono utilizzate per realizzare impacchi da applicare esternamente a ferite e articolazioni reumatiche, per i quali risultano piuttosto efficaci.
Per quanto attiene ad altri usi, l’ Osmunda regalis può essere coltivata come copertura del terreno quando le singole piante vengono distanziate di circa 1 metro l’una dall’altra.
Altri impieghi vedono l’uso dei peli della pianta che vengono mescolati con la lana e sono usati nella fabbricazione della stoffa.
Inoltre, come detto, le radici sono la fonte della “fibra Osmunda”, un tempo ampiamente utilizzata per l’invasatura di orchidee e altre epifite.

Modalità di Preparazione –
L’ Osmunda regalis è una pianta che trova impiego sia in campo alimentare, medicinale che per altri usi.
I suoi giovani germogli vengono consumati come cibo e nella cucina reale coreana viene usata per preparare il piatto chiamato Namul.
Dalle fronde di prepara un infuso che, combinato con radici di zenzero selvatico (specie Asarum), è stato utilizzato nel trattamento di bambini con convulsioni causate da vermi intestinali.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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