Un Mondo Ecosostenibile
ArbustiveSpecie Vegetali

Araujia brachystephana

[:it]

Araujia brachystephana

La Araujia coronata (Araujia brachystephana (Griseb.) Fontella & Goyder) è una specie arbustiva rampicante appartenente alla famiglia delle Asclepiadaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Gentianales,
Famiglia Asclepiadaceae,
Sottofamiglia Asclepiadoideae,
Tribù Asclepiadeae,
Genere Araujia,
Specie A. brachystephana.
È sinonimo il termine:
– Morrenia brachystephana Griseb..

Etimologia –
Il termine Araujia del genere è stato dedicato ad António de Araújo de Azevedo, Conde de Barca (1752-1817), politico e botanico portoghese.
L’epiteto specifico brachystephana proviene dal greco βραχύς brachýs corto, breve e da στέφανος stéphanos corona: con organi brevemente coronati.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Araujia brachystephana è una pianta originaria di un’area che comprende Argentina del nord, Bolivia, Paraguay e Uruguay.
Il suo habitat naturale è quello della foresta umida e della foresta secca del Gran Chaco fino a 1000 m. s.l.m..

Descrizione –
L’ Araujia brachystephana è una pianta rampicante che può raggiungere un’altezza di 5-7 metri e che lascia trasudare dai punti di lesione un essudato lattiginoso e maleodorante.
Le foglie sono opposte, verde scuro, lucide e piuttosto carnose, quasi triangolari, con margini interi, lunghe circa 10-12 centimetri.
Gli steli volubili portano molti fiori bisessuali profumati a forma di calice, di circa 2 centimetri di diametro, con cinque petali bianchi. I fiori sono solitamente impollinati da falene, farfalle e api, ma sono capaci di autoimpollinazione automatica. La struttura del fiore include una serie di aperture a forma di cuneo che occasionalmente e inavvertitamente intrappolano la proboscide dell’impollinatore, portandolo alla morte. Il periodo di fioritura va da luglio a settembre nell’emisfero nord e da novembre a febbraio nell’emisfero sud.
I frutti sono forma di pera sono grandi baccelli, lunghi circa 8-10 centimetri che contengono numerosi semi neri attaccati a peli setosi che permettono loro di essere dispersi dal vento.

Coltivazione –
L’ Araujia brachystephana è una pianta rampicante che nel breve arco di pochi anni può coprire un albero completamente la chioma sottraendo anche sostanze nutritive. In alcuni casi gli alberi su cui crescono possono andare incontro a difficoltà vegetative.
La pianta viene raccolta in natura per vari scopi sia medicinali che alimentari anche se, a tal proposito, ci sono poche notizie in merito.
Dal punto di vista pedologico preferisce un buon terreno argilloso ma riesce in qualsiasi terreno fertile e richiede una posizione soleggiata.
I fiori hanno un profumo molto forte che attira le falene che volano di notte in cerca di nettare, ma i fiori hanno una conformazione tale da intrappolare le falene fino al mattino.
La propagazione può avvenire per seme che germina in un periodo che è influenzato dalla temperatura.
Il trapianto va effettuato ben presto quando le piantine sono già maneggiabili.
La pianta può essere propagata anche per talea di legno maturo della stagioni in corso, nel periodo del tardo autunno.

Usi e Tradizioni –
L’ Araujia brachystephana è una pianta utilizzata dai nativi locali per scopi medicinali ed alimentari.
Di questa pianta si utilizzano sia i fiori che le radici ed il lattice che sgorga dai punti di taglio o rottura dei rami.
A tal proposito esistono pochi dettagli certi.
Tra gli altri usi si ottiene una fibra alquanto resistente dagli steli che può essere utilizzata nella produzione di tessuti.
Questa fibra viene impiegata per vari usi allo stesso modo di altre specie fornitrici di fibre.

Modalità di Preparazione –
L’ Araujia brachystephana appartiene ad una di quelle piante legate all’uso ed alla tradizione locale dei nativi delle aree dove cresce.
Alcuni report indicano che di questa pianta si utilizzano fiori, radici ed il lattice anche se a tal proposito si hanno poche notizie.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *