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Acido arachico

Acido arachico

L’acido arachico, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: acido icosanoico è conosciuto anche con i nomi di acido eicosanoico o acido arachidico.
L’acido arachico ha formula bruta o molecolare: C20H40O2 ed è un acido grasso saturo, con una catena lineare di 20 atomi di carbonio, presente in molti grassi vegetali e animali.
Dal punto di vista fisico, a temperatura ambiente, è solido, bianco, insolubile in acqua ma solubile in benzene, cloroformio, etere dietilico ed etere di petrolio.
Il nome di acido arachico è dovuto al fatto che è stato isolato in natura nell’arachide (Arachis hypogaea L., 1753). Per via sintetica si può formare per idrogenazione dell’acido arachidonico.
L’acido arachico si trova esterificato con il glicerolo in vari oli commestibili, normalmente a basse concentrazioni; ad esempio: olio di arachidi (~1,4%), burro di cacao (~1%), olio di soia (~0,5%), olio di girasole (~0,5%) e olio di colza, così come nell’olio di semi di cotone e di lino.

Inoltre l’acido arachico si trova negli oli di semi alcune specie vegetali anche a concentrazioni molto più alte, per esempio: Ongokea gore (~45%) o in semi di diverse specie di Nephelium (~35%) e Sapindus (~30%) ma anche nel cocco (Cocos nucifera, insolubile in acqua) e nel mango e melograno a circa il 3%, nell’ anguria (Citrullus lanatus) a circa il 4%, e nel lime (Citrus aurantiifolia) a circa 6%. Si trova anche nel grasso del latte, nel grasso animale e nel latte materno .
Nell’industria l’acido arachico viene utilizzato per la produzione di detergenti, materiali fotografici e lubrificanti.

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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