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Mappa Geografica dell’Uzbekistan

Mappa Geografica dell’Uzbekistan

L’Uzbekistan è uno Stato dell’Asia centrale, già parte dell’Unione Sovietica.
L’Uzbekistan ha una popolazione di 27.444.702 abitanti (2012) e la sua capitale è Tashkent, che conta oltre 2.148.000 di abitanti.
Questo Paese confina a nord e a ovest con il Kazakistan, a est con il Kirghizistan e il Tagikistan, a sud con l’Afghanistan e il Turkmenistan; insieme al Liechtenstein, è doppiamente senza sbocchi sul mare, ovvero, oltre a non avere sbocchi sul mare, confina con stati anch’essi privi di sbocco sul mare.

Geografia –
L’Uzbekistan è esteso per 1500 km da nord-ovest a sud-est, con una larghezza media che non supera i 300 km e si estende dalle falde occidentali del massiccio dell’Alaj (a est), che inquadrano la valle del Fergana (una fossa di sprofondamento), sino alle rive del vastissimo lago d’Aral (a ovest), residuo di un antico mare, a soli 53 m di altitudine. Nel territorio si distinguono due zone geomorfologiche e climatiche.
La parte occidentale dell’ Uzbekistan è dominata dalla steppa arida del Kyzylkum (300.000 km², in parte nel Kazakistan), che arriva sino all’Aral. L’Amu Darya, che segna per un lungo tratto il confine con il Turkmenistan, divide questa zona semidesertica, ricca di giacimenti di gas naturale, dall’altopiano desertico del Karakumy (in territorio turkmeno) e dal deserto dell’Ustjurt, che si estende a ovest dell’Aral sino al Caspio. Le pianure che circondano il Lago d’Aral appartengono alla Repubblica Autonoma dei Karakalpak. In tutta la regione occidentale il clima è continentale secco, con temperature minime in gennaio di -29 °C e massime estive di +45 °C; le precipitazioni sono inferiori a 100 mm annui.
Nella parte orientale troviamo i bacini fluviali del Zeravšan, dell’Amu Darya e del Syr Darya che sono separati dalle estreme propaggini dei Tian Šan, dell’Alaj e del Pamir, catene montuose giovani e fortemente sismiche. La più elevata tra queste è quella dei Gissar, dove al confine con il Tagikistan si trova la più alta vetta del paese, il Khazret Sultan (4643 m s.l.m.) Tra le catene dell’Alatau e dell’Alaj si estende la già menzionata pianura del Fergana, bacino tettonico lungo 300 km e largo 100, bagnato dal Syrdar’ja e dai suoi affluenti, in cui si concentra una parte rilevante della popolazione. La frontiera con il Tagikistan taglia queste catene e le valli che le separano in modo assai complesso: la valle del Fergana, per esempio, è separata dalla capitale Taškent da territorio tagico. Il controllo dei corsi d’acqua, essenziale per la vita economica, crea rivalità tra i due Paesi. Nelle valli fluviali e sulle pendici montuose la continentalità del clima si attenua e aumentano le precipitazioni (da 300 mm annui nelle pianure a più di 1000 sui rilievi).

Clima –
In Uzbekistan il clima è continentale arido nelle vaste steppe pianeggianti centro-occidentali, mentre rimane continentale ma diventa moderatamente piovoso (e nevoso in inverno) nelle zone collinari e montuose orientali.
L’inverno è freddo, soprattutto al nord: la temperatura media di gennaio è intorno a -5 °C delle zone più settentrionali (il Lago d’Aral e la parte settentrionale del deserto Kyzyl Kum), mentre è leggermente al di sopra dello zero nelle località centrali dell’antica via della seta (Tashkent, Samarcanda, Bukhara), e arriva fino a 5 gradi sopra zero all’estremo sud (v. Termez). L’estate è molto calda: la media di luglio va dai 26/27 °C del nord ai 30 °C dell’estremo sud. In montagna naturalmente la temperatura diminuisce con la quota. L’Uzbekistan è esposto alle masse d’aria gelida dalla Siberia, soprattutto nella parte nord-occidentale, ma anche al centro-sud, dove si alternano con masse d’aria più miti. Gli scontri di diverse masse d’aria possono causare forti venti, ad esempio il vento caldo che soffia dal sud-ovest, che può portare tempeste di polvere.
Le precipitazioni sono a livello desertico e semi-desertico nella parte occidentale, e a livello leggermente superiore, steppico o semi-arido, in quella centro-orientale. In montagna il livello delle precipitazioni aumenta, soprattutto nei versanti più esposti. L’estate è ovunque la stagione più secca e soleggiata.

Flora-
In Uzbekistan il 4,6% del territorio è costituito da aree protette.
La vegetazione spontanea in Uzbekistan varia in gran parte a seconda dell’altitudine. I bassopiani dell’ovest hanno una scarsa copertura vegetale di carici del deserto ed erbe. Le più elevate regioni pedemontane dell’est sono ideali per l’erba, e sulle colline compaiono foreste e boscaglie. Le foreste coprono meno del 12 per cento della superficie dell’Uzbekistan.
In questo Paese oltre i due terzi del territorio sono desertici o presentano la vegetazione erbosa e cespugliosa tipica della steppa. Parte dei boschi originari di castagni è ancora presente alle altitudini medio-basse; salendo si incontrano l’abete rosso, il larice e il ginepro. L’olmo e il pioppo sono diffusi lungo le rive dei fiumi, assieme a fitti cespugli chiamati tugai.

Fauna –
La vita animale nei deserti e nelle pianure dell’ Uzbekistan comprende roditori, volpi, lupi e occasionali gazzelle e antilopi. Cinghiali, caprioli, orsi, lupi, stambecchi siberiani e alcune linci vivono sulle alte montagne.
Nelle steppe vivono, oltre alla Saiga tatarica, un’antilope a rischio di estinzione, il capriolo, il lupo, la volpe e il tasso. Tipica del desrto di Kyzylkum è una lucertola gigante che può raggiungere la lunghezza di 1,60 m; diffusi anche diversi roditori. Gli ambienti deltizi ospitano il cinghiale, lo sciacallo e il cervo rosso. La tigre del Caspio è estinta: l’ultimo esemplare di questa sottospecie venne ucciso nel delta dell’Amudarja nel 1972. Sui rilievi orientali vive, assieme allo stambecco siberiano, alla lince, al lupo, al cinghiale e all’orso bruno, un’altra specie minacciata dall’uomo: il leopardo delle nevi, cacciato per la sua pelliccia. Diverse specie di uccelli abitano le steppe e i rilievi, tra le quali il fagiano, il tetraone, la pernice, il falco, l’aquila e l’avvoltoio. L’anatra, l’oca e altri uccelli migratori si fermano nella Piana di Ustjurt.

Guido Bissanti




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