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Lysimachia nummularia

Lysimachia nummularia

La Quattrinella o Erba soldina (Lysimachia nummularia L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Myrsinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Ericales,
Famiglia Myrsinaceae,
Genere Lysimachia,
Specie L. nummularia.

Etimologia –
Il termine Lysimachia proviene da Λυσίμαχος Lysimachos Lisimaco (~361 a.C.-281 a.C.), generale macedone diadoco di Alessandro Magno, che seguì nell’impresa d’Asia (334-323) segnalandovisi per il valore, poi re di Tracia, Asia Minore e Macedonia: la leggenda narra che Lisimaco alimentasse i suoi buoi con questa pianta per calmarli. Secondo Linneo potrebbe derivare invece da Lysimachus, re di Sicilia, di cui scrive anche Plinio. Λυσίμαχος deriverebbe da λύσις μάχη lýsis máche che scioglie la battaglia, lo stesso significato di loosestrife, nome comune inglese di questo genere
L’epiteto specifico nummularia è in riferimento all’ aspetto di un nummulus monetina (diminutivo di númmus moneta): per la forma arrotondata delle foglie.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Lysimachia nummularia è una pianta erbacea perenne strisciante originaria dell’Europa ma che si è diffusa rapidamente in tutto il mondo.
In Europa è presente un po’ ovunque, compresa la Gran Bretagna, dal sud della Svezia scendendo fino alla Spagna, ad est fino alla Grecia e al Caucaso.
Dai suoi luoghi di origine è stato introdotta in vari paesi come in Nord America, dove in alcune aree è considerata una specie invasiva. Si diffonde in modo aggressivo in condizioni favorevoli, come in terreni sommersi e umidi o vicino a stagni.
Il suo habitat è quello dei luoghi umidi nei pascoli e lungo i ruscelli, dove evita, comunque, i suoli acidi; cresce in particolar modo nei suoli umidi, spesso ricchi di argilla in boschi e siepi ombreggiati, in particolare ai lati dei ruscelli, e prati umidi e ai lati dei sentieri.

Descrizione –
La Lysimachia nummularia è una pianta erbacea perenne vigorosa, prostrata, sempreverde, che cresce fino a 5 cm di altezza e si diffonde rapidamente e indefinitamente per radicazione dello stelo tramite stoloni superficiali che coprono velocemente grandi porzioni di terreno.
Le foglie sono tondeggianti.
I fiori sono gialli a forma di coppa di 2 cm di diametro.
Il periodo di fioritura è l’estate.
Il frutto è una capsula settifraga globosa, marrone a maturazione. Semi numerosi, compressi lateralmente, lunghi circa 1-1,3 mm, rotondeggianti o oblunghi, trigoni, con ombelico ventrale e testa rugosa, di colore bruno scuro.

Coltivazione –
La Quattrinella è una pianta che cresce allo stato spontaneo soprattutto in aree umide o addirittura bagnate, anche se nella coltivazione tollererà condizioni più asciutte.
È una pianta resistente al freddo e sopravvive a temperature minime di -15 °C.
Questa pianta viene coltivata anche nei giardini come pianta ornamentale, la sua crescita deve però essere controllata per evitare che, crescendo domini sulle altre piante, soffocandole. L’uomo ha selezionato alcune varietà; tra queste si ricorda l’aurea che ha foglie tendenti al giallino ed è meno invadente di quella originaria. Se acclimatata gradualmente può adattarsi a vivere anche in acquario.
La pianta per essere coltivata predilige un terreno fertile e non arido, anzi umido; in queste condizioni si ha uno sviluppo ideale, ma si rivela una pianta resistente a condizioni di diverso tipo: dalla coltivazione in acqua a quella in terra, all’ombra o a mezzombra (se in acqua anche in pieno sole), in terreno drenato o stagnante, riparata o esposta al freddo.
La pianta si può propagare per seme con semina da effettuare in primavera o in autunno in serra non riscaldata, anche se in alcune aree difficilmente produce semi.
Il trapianto va effettuato poi a metà primavera.
La moltiplicazione può avvenire anche per divisione dei cespi sia in primavera che in autunno . I cespi più grandi possono essere ripiantati direttamente nelle loro posizioni permanenti, anche se è meglio invasare i cespi più piccoli e farli crescere preventivamente in serra fredda fino a non si radicano bene. Il trapianto va effettuato poi in primavera.

Usi e Tradizioni –
Lysimachia nummularia, conosciuta con vari nomi come: Quattrinella, Erba soldina, Mazza d’oro minore e Mazza d’oro nummularia è una pianta che in varie parti viene raccolta allo stato naturale per l’uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali.
La pianta trova impiego per uso commestibile; dalle foglie e dai fiori si prepara un tè.
Trova impiego anche in campo medicinale; l’erba intera, usata fresca o essiccata, è antiscorbutica, leggermente astringente, diuretica e vulneraria.
Questa pianta si è dimostrata utile nell’applicazione sulle ferite dove le foglie triturate fresche vengono applicate esternamente alla zona interessata.
Vengono preparati degli infusi per trattare emorragie interne e diarrea.
Tra gli altri usi si riporta che la Lysimachia nummularia viene impiegata come pianta tappezzante in terreni umidi, ma richiede il diserbo almeno per il primo anno circa. Le piante dovrebbero essere distanziate di circa 60 cm l’una dall’altra e formare un tappeto, radicando mentre si diffondono.
Dal punto di vista ecologico questa pianta, vista la diffusione, viene classificata come “Least Concern” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate, per via della sua grande diffusione anche se sono in diminuzione le aree umide in cui cresce allo stato selvatico.

Modalità di Preparazione –
La Lysimachia nummularia è una pianta che trova impiego sia come pianta alimentare che medicinale.
L’erba viene raccolta nel periodo di giugno e conservata essiccata.
Dalle foglie e dai fiori si prepara un tè mentre per uso medicinale vengono preparati degli infusi per vari trattamenti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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