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Carranzana Negra

Carranzana Negra

La Carranzana negra è una razza ovina (Ovis aries celtiicus Linnaeus, 1758) di origine Basca con attitudine alla produzione di latte.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Mammalia,
Ordine Artiodactyla,
Sottordine Ruminantia,
Famiglia Bovidae,
Sottofamiglia Caprinae,
Genere Ovis,
Specie O. aries,
Sottospecie O. aries celticus,
Razza Carranzana cara negra.

Distribuzione Geografica ed Areale –
La Carranzana cara negra è una razza ovina basca molto antica, che deve il suo nome all’omonima valle Carranza, nella provincia di Biscaglia, dove si trova ancora oggi il più importante nucleo ovino di questa razza. In particolare, il nucleo più importante di animali si trova nella valle di Carranza.
Di questa razza ne sopravvivono poco più di 500 esemplari, ed è in corso un progetto di recupero della razza.

Origini e Storia –
La Carranzana cara negra, come detto, è una razza ovina basca molto antica, che si trova principalmente nell’omonima valle della Carranza, nella provincia di Biscaglia, da dove si è diffusa nel tempo alle zone montuose della Cantabria, delle Asturie e di Leòn.

Morfologia –
La Carranzana cara negra è una pecora che raggruppa esemplari con profilo convesso e orecchie lunghe, di taglia piuttosto grande, anche se leggermente più grandi della vera Carranzana, e di proporzioni allungate.
Nelle femmine nono sono ammesse le corna mentre nei maschi, quando compaiono, acquistano grande sviluppo e adottano la forma a spirale. Hanno una colorazione nera sulla testa e sulle estremità.
Il vello è di colore bianco aperto, formato da stoppini appuntiti con fibre spesse e lunghe di diverse lunghezze.
Il peso degli animali adulti varia a seconda dell’area di sfruttamento e del sistema di gestione applicato. Tuttavia, si può stimare tra i 55 ei 65 kg quello degli ovini e tra gli 80 ei 90 kg quello dei maschi. In generale, sono animali armoniosi.

Attitudine produttiva –
La Carranzana cara negra è una razza molto rustica abituata alla vita in alpeggio, nei verdissimi e impervi pascoli della Biscaglia.
Queste pecore vengono lasciate libere di pascolare allo stato brado, custodite solo dai cani pastori baschi.
Questa razza viene condotta al pascolo su diversi tipi di prati, a seconda del periodo dell’anno per ovviare ai giorni di tempo avverso o quando le esigenze degli animali sono aumentate (gestazione, allattamento, ecc.).
L’alimentazione è integrata con la fornitura di ovile, generalmente a base di fieno (erba, erba medica), polpa di barbabietola e concentrati. L’importanza di questa razza risiede, sia nell’economia stessa, derivata dalle sue produzioni, sia nel ruolo che svolge nel campo dell’ecologia, sfruttando le risorse naturali nelle zone disagiate e montane, sia come riserva genetica, essendo animali perfettamente adattati ad aree con ambienti difficili e alta piovosità. La dimensione dell’azienda è piccola, stimando il numero medio di pecore per gregge intorno a 30.
Il gregge viene portato in montagna, a circa 800 metri di altitudine, dai primi di maggio alla fine di dicembre, per scendere a valle solo nei mesi invernali, dove può far fronte al clima rigido, partorire e svezzare gli agnelli.
Con il latte prodotto dalle due mungiture giornaliere, nei mesi da aprile ad agosto si ottiene un formaggio semi stagionato, di piccola pezzatura, dai caratteristici sentori aromatici, dovuti alla grande varietà di erbe presenti sui pascoli.
La produzione di latte di questa razza è molto apprezzata, poiché la sua destinazione principale è la produzione del formaggio Dop “Idiazabal”.
La composizione media del latte risponde ai seguenti dati: 6,85% di grassi e 5,55% di proteine.
La produzione di latte si aggira intorno ai 150 litri in 150 giorni di lattazione. Sebbene l’obiettivo principale del loro allevamento sia ottenere il latte, la produzione di carne della razza è notevole, con gli agnelli che vengono ritirati in tenera età, vicino ai 25-30 giorni, macellati con un peso di circa 10 -12 kg e commercializzati in zona.
La composizione media del latte risponde ai seguenti dati: 6,85% di grassi e 5,55% di proteine.

Guido Bissanti

Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.




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