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Filipendula vulgaris

Filipendula vulgaris

L’ Olmaria peperina o Filipendula comune (Filipendula vulgaris Moench) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Rosaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Rosales,
Famiglia Rosaceae,
Sottofamiglia Rosoideae,
Genere Filipendula,
Specie F. vulgaris.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Filipendula filipendula (L.) Voss;
– Filipendula hexapetala Gilib.;
– Filipendula hexapetala Gilib. ex Maxim.;
– Filipendula pubescens (DC.) Fourr.;
– Filipendula vulgaris Hill;
– Spiraea filipendula L.;
– Spiraea gigantea Gand.;
– Spiraea noeana Gand.;
– Spiraea pubescens DC.;
– Spiraea tuberosa Salisb.;
– Spiraea vulgaris (Moench) Gray;
– Ulmaria filipendula (L.) A.Braun ex Asch.;
– Ulmaria filipendula (L.) Hill;
– Ulmaria filipendula (L.) Hill ex Focke.

Etimologia –
Il termine Filipendula viene da fílum filo e da péndulus pendente, penzolante: forse riferimento agli stami lungamente filamentosi.
L’epiteto specifico vulgaris proviene da vúlgus volgo: molto comune, ordinario per la grande diffusione, banale.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Filipendula vulgaris è una specie con distribuzione euroasiatica, presente dall’Europa fino al Giappone.
In Europa è presente su gran parte del territorio inclusa la Gran Bretagna, dalla Scandinavia a sud e ad est fino all’Africa settentrionale, la Siberia e il Caucaso.
Il suo habitat è quello dei pascoli asciutti su suoli calcarei o calcarei da 0 a 1.500 m. s.l.m..

Descrizione –
L’ Olmaria peperina è una pianta erbacea perenne che cresce fino a 70 cm con fusti eretti, striati, glabri, poco ramificati.
Le foglie presentano stipole e sono pennato-settate o con doppia dentatura grossolana.
I fiori sono ermafroditi, di colore bianco-crema o rosati, generalmente hanno 6 petali, riuniti in cime corimbose apicali.
L’antesi è tra maggio e luglio.
I frutti sono multipli e sono dei poliacheni con acheni di 3-4 x2-2,5 mm, dritti, semiellittici, appianati, bruni con peli corti, applicati e alcune ghiandole. I semi di 2.5 x 1 mm sono appianati di colore bruno scuro.

Coltivazione –
L’ Olmaria peperina è una pianta che preferisce un terreno ben drenato che trattiene l’umidità e non ama l’ombra. Tollera i terreni asciutti e cresce bene su terreni calcarei.
La propagazione può avvenire per seme o per divisione di cespi.
Nella propagazione per seme si consiglia di seminare in autunno in una serra fredda. Il seme può anche essere seminato in una serra fredda in primavera, germinando meglio a una temperatura di 10 – 13 °C.
Quando le piantine sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate, vanno poste in vasi individuali e trapiantate in estate se sono cresciute abbastanza. In caso contrario, vanno tenute ancora in serra fredda per l’inverno e trapiantate in tarda primavera.
Nella tecnica di propagazione per divisione il periodo ottimale è l’autunno o l’inverno. In questo caso i ciuffi più grandi e facili da dividere possono essere ripiantati direttamente nelle loro posizioni permanenti, anche se è meglio sistemare i ciuffi più piccoli e farli crescere in una serra fredda finché non si radicano bene. Vanno poi trapiantati in primavera.

Usi e Tradizioni –
La Filipendula vulgaris, conosciuta con i nomi di Olmaria peperina, Filipendula comune, Filipendola o Erba peperina è una pianta i cui fiori hanno un profumo dolce e sono molto attraenti per le api.
La pianta è stata utilizzata sia per fini alimentari che medicinali.
Tra gli usi commestibili si ricorda che le foglie giovani possono essere mangiate sia crude che cotte; queste possono essere aggiunte ad insalate e zuppe.
Anche la radice può essere consumata, sia cruda che cotta.
È un’erba piuttosto amara, con potere astringente.
Questa pianta ha rappresentato una forma alimentare soprattutto in tempi di carestia o comunque in periodi di scarsità di cibo.
Per gli usi medicinali si ricorda che la radice è antielmintica e litontripica. È utilizzata nel trattamento di epilessia, calcoli renali e vescicali, scariche genitali e vermi intestinali.
Il principale principio attivo è l’acido salicilico che, insieme ad altri componenti conferisce le proprietà antireumatiche, depurative, diuretiche, astringenti.
Tra gli altri usi, si annovera quello ecologico in quanto la pianta, oltre ad essere una buona mellifera, può essere usata come copertura del terreno se piantata a circa 45 cm di distanza l’una dall’altra.

Modalità di Preparazione –
Della Filipendula vulgaris la droga usata sono le sommità fiorite e il rizoma.
Nell’uso alimentare si ricorda che le radici, come le foglie sono commestibili e possono essere impiegate contro i calcoli e come astringente.
Anche le sommità fiorite possono essere utilizzate per alcune tisane e preparazione di infusi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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