Un Mondo Ecosostenibile
Guide PraticheTecniche

Come si pota l’Asimina

Come si pota l’Asimina

L’asimina (Asimina triloba (L.) Dunal) è un piccolo albero da frutto a foglia decidua della famiglia delle Annonaceae. È una pianta originaria degli Stati Uniti orientali dove è conosciuta con il nome di pawpaw o paw paw.
Altro nome con cui è conosciuta è quello di banano del nord.
L’asimina, nel suo habitat, cresce spontanea lungo le rive dei fiumi e nel sottobosco formando dei tipici boschetti clonali che si originano nel tempo dalle radici di un unico individuo.
Questo piccolo albero resiste fino a -20°; oltre che per la produzione di frutti ha un aspetto decorativo, con rami che partono da terra. Il frutto è simile ad una tozza banana, dalla polpa cremosa, aromatica e profumata che ricordano un misto fra ananas, banana e mango.
Da questo frutto si possono produrre marmellate, yogurt, creme e gelati.
L’asimina è scarsamente coltivata in Italia ed è presente solo in alcuni orti botanici e frutteti sperimentali.
Per quanto riguarda la coltivazione e la conduzione dell’ Asimina triloba, nel clima italiano, questa pianta si è perfettamente adatta alla coltivazione nel clima mediterraneo. Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Tecnica di potatura –
L’asimina è, in generale, una pianta a bassa manutenzione, che in genere non necessita di potature, salvo la rimozione periodica dei rami che possono rovinarsi a causa delle intemperie o di danni accidentali.
I principali interventi di potatura di questa pianta si effettuano a carico dei polloni basali che si accrescono concorrendo alla formazione del tronco principale. Importante è che nei primi anni di sviluppo la pianta non sia sottoposta a particolari tagli per dargli modo di formare un buon apparato radicale e una solida struttura.
La forma di allevamento più idonea è quella di impalcare la pianta all’altezza di 80-100 cm; per questo motivo si deve provvedere all’eliminazione delle ramificazioni che crescono al disotto del punto di impalcatura, con tagli da effettuare nel periodo invernale prima della ripresa vegetativa. Durante i primi quattro inverni si controllerà lo stato di salute delle ramificazioni eliminando quelle danneggiate.
Arrivati al quinto anno dall’impianto vanno effettuati i primi tagli di potatura di produzione veri e propri. Questi tagli vanno effettuati diradando la chioma in modo da distribuire uniformemente il carico della stessa e assicurare una buona illuminazione della parte interna.
In questo senso, per guidare meglio le ramificazioni si possono utilizzare della canne o dei paletti in legno a forma di “Y”, che verranno impiegati come distanziatori oppure degli spaghi ancorati a terra con un paletto in legno.
Generalmente si consiglia l’uso delle canne in modo da limitare di molto eventuali segni a carico della corteccia provocati dagli spaghi.
Altri interventi di potatura possono essere previsti nelle piante più vecchie, con dei tagli di ritorno, per stimolare l’emissione di nuova ramificazione.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *