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Quando si pota il kaki

Quando si pota il kaki

Il cachi o kaki (Diospyros kaki L.f., 1782), conosciuto anche con il nome di diòspiro è un albero da frutto della famiglia delle Ebenacee.
Questa pianta è originaria della Cina, da dove poi si diffuse in Corea, Giappone ed altri Paesi.
Il Kaki fu introdotto in Italia alla fine del secolo scorso e qui e ampiamente diffuso fino a che non è arrivata la mosca che ha abbattuto la produzione da 3 milioni alla 50 mila tonnellate di oggi. Le regioni con maggiori coltivazioni sono Campania, Emilia Romagna, e in minor quantità Sicilia, Veneto e Marche. Fuori dall’Italia si trova in particolar modo anche in Spagna.

Epoca di potatura –
Per l’individuazione del periodo di potatura del kaki bisogna conoscere la fisiologia di questa pianta: il kaki è un albero ad accrescimento lento ma molto longevo; è una pianta di medio vigore e particolarmente resistente alle basse temperature.
Il periodo di potatura ottimale di questa pianta è quella della fine dell’inverno, quando si eseguono tagli di diradamento dei rami, utili a sfoltire la chioma e a consentire una buona illuminazione al suo interno; con questo intervento bisogna avere accortezza per limitare la cascola dei frutticini e ottenere frutti di buona pezzatura.
La potatura in questo periodo, oltre che al riequilibrio della vegetazione ed alla eliminazione di rami danneggiati e non più produttivi serve per ottenere chiome illuminate ed arieggiate che vanno meno soggette agli attacchi di cocciniglie, che prediligono gli ambienti ombrosi fitti. In questo senso per scegliere i rami da tenere per la fruttificazione, è bene prediligere quelli corti, che sono meglio gestibili e presentano minore rischio di spezzarsi.
Altra epoca di potatura, ma con diversi obiettivi, è quella estiva. In estate, con la potatura verde è possibile agire eliminando i succhioni, i rami che crescono in verticale dalle branche, mentre i polloni radicali sono molto rari nel kaki e quindi difficilmente si presenta la necessità di toglierli.
Per i dettagli della tecnica di potatura si rimanda alla seguente scheda.

Varietà e portinnesti –
Nella classificazione delle varietà di kaki si fa riferimento alla classificazione secondo l’astringenza dei frutti; si hanno così 4 gruppi:
– Costanti alla fecondazione, non astringenti (CFNA): eduli fino dalla raccolta; detti kaki dolce, Jiro, Fuyu Gosho;
– Costanti alla fecondazione, astringenti (CFA): questi devono post-maturare; Hachiya, Yokono;
– Variabili alla fecondazione, non astringenti (VFNA): anche questi richiedono l’ammezzimento; detti kaki tipo, Nishimura, Vainiglia;
– Variabili alla fecondazione, astringenti (VFA): eduli solo nella parte intorno al seme; Hiratanenashi.
Per quanto riguarda la propagazione, il kaki viene si propaga mediante innesto a marza; in genere invece non si producono talee a causa della scarsa attività rizogena.
Per quanto riguarda i portinnesti ne citiamo tre; questi sono: Diospyrus lotus, il più utilizzato in Italia ma non è affine con i dolci, D. kaki è affine a tutte le cv e resistente a siccità ed avversità tuttavia è poco resistente al freddo, Diospyrus virginiana, disforme e pollonifero.




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