Un Mondo Ecosostenibile
AcariSpecie Animali

Rhizoglyphus robini

Rhizoglyphus robini

L’Acaro dei bulbi (Rhizoglyphus robini Claparédè, 1869) è un acaro che appartiene alla famiglia degli Acaridae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Superphylum Protostomia, Ecdysozoa Phylum Arthropoda, Subphylum Chelicerata, Classe Arachnida, Ordine Acarina, Famiglia Acaridae e quindi al Genere Rhizoglyphus ed alla Specie R. robini.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Acaro dei bulbi è un aracnide con distribuzione geografica cosmopolita e che vive su diverse parti di piante ospiti quali: cipolla, aglio e altri Allium spp., giglio, gladiolo, giacinto e fresia, specie erbacee come orzo, avena, riso, segale e frumento, oltre a patate e carote.
In Turchia il R. robini è la specie più comune e nociva presente sui bulbi delle piante ornamentali durante la stagione di crescita e in deposito.

Morfologia –
Il Rhizoglyphus robini è un acaro relativamente grande, color latte, con dimensioni fino a 1,1 mm che dipendono comunque dalla sua dieta.
Ha una forma del corpo ovale (lunga circa 600-940 μm) ed è traslucido con un aspetto brillante. Le sue zampe sono corte e di colore bruno-rossastre. Le uova sono lucide, chiare e di forma ovale e sono circa la metà delle dimensioni dell’acaro adulto.
Ha verticali esterne e sete scapolari interne molto corte, alcune sete distali, sui tarsi I e II sono coniche, e con lo gnatosoma e le zampe di colore marrone.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il Rhizoglyphus robini, alla temperatura di 25 °C completa una generazione in due settimane, deponendo 400-700 uova durante un periodo di sei settimane.
Questi acari si accoppiano spesso, il numero di copule dipende dalle piante su cui si alimentano.
Questo acaro infatti si nutre di molte piante viventi e morte poiché è attratto dai tessuti vegetali feriti, divorando anche nematodi vivi e vari invertebrati morti.
Questi acari sono sensibili alla bassa umidità, formando degli stati inattivi, chiamati ipopi, quando il substrato su cui vivono si asciuga. In questo stadio possono essere disseminati da molti insetti presenti nel suolo, dopo di che mutano nuovamente quando vengono riportati a umidità elevata.

Ruolo Ecologico –
Il Rhizoglyphus robini è un abitante naturale del suolo che sopravvive in numero ridotto negli strati di terreno umido più profondo. Quando vengono stimolati dall’irrigazione iniziano a migrare verso l’alto, si nutrono delle radici giovani e deboli, diventando così parassiti.
L’Acaro dei bulbi danneggia i bulbi, i tuberi ei cormi di molte piante in deposito e alcune specie erbacee anche in pieno campo.
Gli acari che rosicchiano le giovani radici di cipolla e aglio fanno cadere e muoiono le piante; in caso di gravi infestazioni si possono perdere intere coltivazioni.
I tuberi di patata immagazzinati vengono talvolta danneggiati dagli acari che penetrano nelle loro gemme (“occhi”). I cormi dei gladioli in deposito possono essere parzialmente danneggiati tanto da non poter più riprodursi fino ad un danno del 50% e più.
In altri casi le foglie dei fiori giovani si avvizziscono, influendo nella produzione dei fiori. Successivamente, funghi fitopatogeni, come il Fusarium, possono aumentare il danno in quanto si inseriscono nei bulbi o nei tuberi attraverso le ferite provocate dagli acari e possono a loro volta promuovere lo sviluppo del parassita nella germinazione delle cipolle, aggravando il danno complessivo.
Sulle radici di Fresia e Gladiolo il danno si manifesta sotto forma di strisce marrone scure e le radici possono anche essere “estratte” internamente. Cormi sani o bulbi coltivati in terreni infestati da acari avranno foglie distorte e punti di crescita. Un numero elevato di acari del bulbo può trasformare rapidamente un intero bulbo in una polpa marcia.
Le misure per diminuire la presenza e gli effetti del Rhizoglyphus robini sono quelle di evitare la piantagione di piante ornamentali sensibili (come Rusco, Ruscus aculeatus Linnaeus) durante l’estate e l’autunno.
Inoltre in passato venivano utilizzati bagni di acqua calda per uccidere gli acari all’interno dei bulbi di stoccaggio, nonostante alcuni danni alle piante. La solarizzazione è un’opzione per il controllo in spazi aperti in climi caldi.
Il controllo chimico può essere effettuato tramite fumigazioni con metam sodico è molto efficace e possono essere utilizzati anche vari carbammati e organofosfati. Il parassita ha sviluppato un’ampia resistenza a molte sostanze chimiche.
Inoltre spesso le cipolle, soprattutto un tempo, venivano immerse in un organofosfato (come il clorpirifos).
Per quanto riguarda invece il controllo biologico, si ricorda che diversi mesostigmi, come Geolaelaps aculeifer (Laelapidae , hanno soppresso R. robini durante la conservazione a temperatura ambiente nei Paesi Bassi. La combinazione di un trattamento con acqua calda (2 ore a 40 °C) e controllo biologico può sostituire le applicazioni di acaricidi per controllare l’acaro durante la fase di propagazione.
Inoltre il Rhizoglyphus robini può essere efficacemente controllato da Hypoaspis aculeifer.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Laffi f., 1983. Acari di interesse agrario. Cooperativa Libraria Universitaria Editrice. Bologna.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *