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Centaurea cyanus

Centaurea cyanus

Il fiordaliso o cìano (Centaurea cyanus L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Cichorioideae, Tribù Cardueae, Sottotribù Centaureinae e quindi al Genere Centaurea, al Sottogenere Cyanus ed alla Specie C. cyanus.
Sono sinonimi i termini:
– Centaurea concinna Willd. ex Steud.;
– Centaurea concinna (Boiss. & A.Huet.) Trautv.;
– Centaurea cyaneum St.-Lag.;
– Centaurea cyanocephala Velen.;
– Centaurea cyanus L.;
– Centaurea cyanus L. subsp. coa Rech.f.;
– Centaurea cyanus L. subsp. cyanus;
– Centaurea cyanus L. var. cyanus;
– Centaurea cyanus L. var. denudata Suksd.;
– Centaurea hortorum Pau;
– Centaurea lanata Roxb.;
– Centaurea pulchra DC.;
– Centaurea rhizocephala Trautv.;
– Centaurea segetalis Salisb.;
– Centaurea umbrosa Reut..

Etimologia –
Il termine Centaurea è assonante con il greco κέντρον céntron pungolo, sprone: per la forma del bocciolo, oppure da Centaurus, greco κένταυρος céntauros centauro, figura mitologica metà uomo e metà cavallo; secondo alcuni autori, questo genere sarebbe dedicato a Chirone che, al contrario degli altri centauri, aveva un’indole saggia e mite: esperto nelle scienze e nella medicina era considerato maestro di Esculapio, di Achille e di altri eroi.
L’epiteto specifico cyanus proviene dal greco κύᾰνος cýanos azzurro, turchino: per il suo colore.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Centaurea cyanus è una pianta originaria dell’Europa temperata ma è ampiamente naturalizzata al di fuori del suo areale nativo. In passato era comune in Italia, attualmente è a rischio di estinzione e piuttosto rara da vedere al punto che sono nati progetti di salvaguardia e riproduzione.
Sui vari rilievi europei è presente, oltre che nelle Alpi, anche nei Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi.
Nel suo areale originario europeo questa specie è ovunque in declino, a causa dei diserbanti usati in agricoltura.
Solo in Gran Bretagna, specie archeofita, presente sin dall’età del ferro è passata da 264 siti a soli 3 negli ultimi 50 anni.
Comunque, grazie al suo utilizzo come pianta ornamentale, è stata introdotta in molte altre aree del mondo, come il Nord America e parti dell’Australia.
Il suo habitat tipico sono i campi di cereali; cresce inoltre in luoghi come prati, terreni incolti e ai bordi delle strade. Fa parte delle specie cosiddette “messicole”. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
La distribuzione altitudinale va da 0 fino a 1500 m s.l.m..

Descrizione –
Il fiordaliso è una pianta annuale che cresce fino ad un’altezza di 40–90 cm.
I fusti sono ramificati grigio-verdi.
Le foglie sono lanceolate, lunghe 1–4 cm.
I fiori sono comunemente di un colore blu intenso, prodotti in capolini (capitoli) di 1,5–3 cm di diametro, con un anello di composto da alcuni grandi fiori di raggio che circondano un grappolo centrale di fiori del disco.
Il pigmento blu è la protocianina, che nelle rose è rossa.
Fiorisce per tutta l’estate.
I frutti sono delle Cipsele di 4-5 mm, di colore paglierino-grigiastro pallido, con pappi di molte setole rigide, brunastre, diseguali, di 2-4 mm.

Coltivazione –
Il fiordaliso viene coltivato come pianta ornamentale nei giardini, dove sono state selezionate diverse cultivar con vari colori pastello, tra cui rosa e viola. Il fiordaliso viene anche coltivato per l’industria dei fiori recisi in vari Paesi come in Canada per l’utilizzo da parte dei fioristi.
Per la tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
Il fiordaliso viene usato principalmente dall’industria farmaceutica nella cura degli occhi: l’acqua distillata ha proprietà astringenti e disinfiammanti e può essere utilizzata per sciacqui e colliri. Il colore azzurro vivace dei prodotti a base di fiordaliso, capace di influenzare positivamente la clientela, non è probabilmente estraneo al successo di questo impiego.
I Fiordalisi sono fiori coloratissimi che abbelliscono il giardino, e utilizzati per composizioni floreali, sono di grandissimo effetto. Sono bellissimi mescolati con fiori primaverili-estivi di vari colori, per esempio il Delfinio, le Rose e le Peonie. Con il succo ottenuto dalle sommità fiorite, si ottiene un inchiostro azzurro profumato, mentre con i fiori essiccati sono preparate miscele per pot-pourri.
Nel folklore, i fiordalisi erano indossati da giovani innamorati; se il fiore sbiadiva troppo velocemente, veniva preso come un segno che l’amore dell’uomo non veniva ricambiato.
Il fiordaliso blu è stato il fiore nazionale dell’Estonia dal 1918 e simboleggia il pane quotidiano per gli estoni. È anche il simbolo del Partito popolare conservatore estone, del Partito della coalizione nazionale finlandese e del Partito popolare liberale di Svezia.
È, inoltre, il fiore ufficiale della provincia svedese di Östergötland e il fiore della scuola del Winchester College e anche del Dulwich College, dove si dice che sia stato il fiore preferito del fondatore, Edward Alleyn .
Il fiordaliso blu era, inoltre, uno dei simboli nazionali della Germania.
Ciò è in parte dovuto alla vicenda storica di quando la regina Luisa di Prussia stava fuggendo da Berlino e inseguita dalle forze di Napoleone, nascose i suoi figli in un campo di fiordalisi e li tenne tranquilli tessendo per loro ghirlande di fiori. Il fiore fu così identificato con la Prussia, anche perché era dello stesso colore dell’uniforme militare prussiana.
Dopo l’unificazione della Germania nel 1871, divenne un simbolo del paese nel suo insieme. Per questo motivo, in Austria il fiordaliso blu è un simbolo politico delle idee pan-tedesche e di destra .
Inoltre era indossato come un simbolo segreto che identificava i membri dell’allora illegale NSDAP in Austria negli anni ’30.
I membri del Partito della Libertà lo hanno indossato alle aperture del parlamento austriaco dal 2006. Dopo le ultime elezioni generali del 2017 l’hanno sostituito con la stella alpina.
I principi attivi presenti nella Centaurea cyanus sono:
– centaurina, cianina, cloride di cianina, lipidi, mucillagine, flavonoidi, pectine, antociani, responsabile del bel colore azzurro.
Per l’uso di questa pianta le sommità fiorite si raccolgono durante tutto il periodo della fioritura, da maggio a luglio-agosto, recidendole appena di sotto all’involucro di brattee, farle quindi essiccare all’ombra in un luogo aerato, conservare in un barattolo o in vasi di vetro o porcellana, chiusi ermeticamente e al riparo da fonti di luce o calore.
Il Fiordaliso è utilizzato per le sue qualità antinfiammatorie ed espettoranti, è, infatti, un ottimo decongestionante bronchiale, stimola l’espulsione di catarro e muco dai bronchi e dalla trachea, calma la tosse e disinfetta le mucose della bocca e della gola. Svolge un’efficace azione come diuretico, tonico e astringente intestinale. Viene inoltre ampiamente utilizzato in campo oculistico, è, infatti, particolarmente efficace nella cura delle infiammazioni agli occhi, e nel trattamento esterno decongestionante e normalizzante delle palpebre arrossate e delle zone attorno agli occhi infiammati.
Le parti utilizzate sono le foglie e le sommità fiorite essiccate.

Modalità di Preparazione –
Tra le preparazioni si ricordano:
– il decotto: mettere 30-40 g di fiori essiccati e sminuzzati in un litro di acqua fredda, portare a bollore e fare bollire per 5-10 minuti, togliere dal fuoco e lasciare in infusione fino al completo raffreddamento. Filtrare o colare e conservare in una bottiglia in un luogo fresco, prenderne 2-3 tazze al giorno secondo le indicazioni, se si desidera, dolcificare con un poco di miele o zucchero;
– l’infuso per uso interno: mettere in infusione, in una tazza di acqua bollente, 3-5 g di fiori essiccati e ridotti in polvere, dopo 10-15 minuti filtrare e bere a tazzine o a cucchiai;
– vino medicinale: lasciare a macero, in un litro di vino bianco, 40-50 g di fiori essiccati e sminuzzati, dopo 10-12 giorni filtrare e conservare in una bottiglia con tappo a vite. Bere a bicchierini all’occorrenza;
– infuso per uso esterno: lasciare in infusione 5-10 g di fiori essiccati e pestati in 100-150 ml di acqua bollente, lasciare intiepidire, quindi filtrare con cura attraverso un telo pulito, preferibilmente bianco. Utilizzare per fare lavaggi e impacchi secondo le indicazioni del caso;
– per stimolare la diuresi e come astringente intestinale: bere all’occorrenza, durante la giornata, due tazze di decotto, oppure tre tazzine d’infuso di fiori per uso interno. In caso di reumatismi per migliorare l’azione diuretica si consiglia di bere dopo i pasti principali anche un bicchierino di vino medicinale;
– bagno per pelli delicate e che si arrossano facilmente: mettere nell’acqua della vasca calda, ma non bollente, alcuni fiori essiccati, mescolare bene e immergersi come di consueto per venti minuti circa;
– occhi e palpebre arrossate: dopo una giornata ventosa, oppure un giorno di lavoro trascorso davanti al computer o sotto la luce artificiale, gli occhi soffrono e ne risentono, fare quindi un bagno oculare, 5-10 minuti circa utilizzando l’infuso di fiori per uso esterno (controllare bene che non siano presente nel liquido corpuscolo residuo dei fiori);
– per capelli grigi o bianchi: per impedire l’ingiallimento dei capelli bianchi o grigi, sciacquarli più volte con l’infuso per uso esterno, per conferire al capello riflessi azzurri e lucentezza;
– per infoltire le sopracciglia: preparare una miscela con 25 g di fiori di Fiordaliso, 15 g di foglie di Ortica, 10 g di foglie di Salvia e 10 g di Fumaria, mettere in infusione un cucchiaio della miscela così preparata in un bicchiere di acqua bollente, dopo dieci minuti filtrare e utilizzare per bagnare tre volte il giorno le sopracciglia;
– tonico astringente per pelli grasse: utilizzare l’infuso per uso esterno come tonico, passare sul viso due volte il giorno, frizionando leggermente, un batuffolo di cotone imbevuto nell’infuso.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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