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Brucea ferruginea

Brucea ferruginea

La Brucea (Brucea ferruginea L’Hér.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Simaroubaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Sapindales, Famiglia Simaroubaceae e quindi al Genere Brucea ed alla Specie B. ferruginea.
Sono sinonimi i termini:
– Brucea abyssinica Spreng.
– Brucea antidysenterica Lam.;
– Brucea salutaris A. Chev..

Etimologia –
Il termine Brucea è stato dato in onore di Miss E.M. Bruce che nel 1934-35 erborizzò in Tanzania.
L’epiteto specifico ferruginea proviene da ferrum ferro: ferrugineo, color rosso bruno, color ruggine.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
la Brucea ferruginea è una pianta originaria dell’Africa tropicale dove la si ritrova in Angola, Camerun, Africa centrale, Congo, Africa orientale, Eritrea, Etiopia, Guinea, GuinŽe, Malawi, Nigeria, Sudan, Africa occidentale, Zambia.
Il suo habitat è quello delle foreste sempreverdi, bordi delle foreste e arbusti secondari; in Africa cresce ad altitudini tra 1400 e 2800 m.

Descrizione –
La Brucea ferruginea è un albero sempreverde che cresce fino a un’altezza di 5–10 (–15) m.
La corteccia è liscia, di colore grigio o marrone, con germogli di colore ruggine e pubescenti.
Le foglie sono alternate, pennate, lunghe 10–65 cm, per lo più di colore ruggine e pelose e spesso quasi sessili.
Le infiorescenze sono simili a punte, lunghe 5–35 cm, recanti numerosi fiori maschili o femminili e bisessuali 4 (–5); nei fiori maschili c’è un cerchio di stami; il gineceo è costituito da 4–5 corpi fruttiferi liberi. Dietro il frutto, si forma un cotiledone simile all’uva, i singoli frutti sono ellissoidali, lunghi 9–14 mm, rossi a maturità.

Coltivazione –
Nel suo habitat la pianta cresce di solito a 2.500 metri s.l.m. ma eccezionalmente può arrivare fino a 3.700 metri nelle aree dei tropici umidi dell’Africa.
La crescita vegetativa, la fioritura e la fruttificazione continua per tutto l’anno, anche nella stagione secca.
Predilige terreni umidi e zone in pieno sole o anche semi-ombra.
Per la propagazione il migliore metodo è quello della semina direttamente in situ. Le sementi possono essere conservate a temperatura ambiente per oltre un anno.
Un metodo alternativo di propagazione è il trapianto delle piante cresciute allo stato selvaggio.
La Brucea ferruginea è una pianta ospite della mosca della frutta mediterranea, un’importante parassita dell’industria della frutta.

Usi e Tradizioni –
Il nome di questa specie, nella forma del sinonimo Brucea antidysenterica indica le proprietà curative di questa pianta per il trattamento della dissenteria.
Recentemente, è stato, inoltre, dimostrato un effetto benefico di questa sostanza sull’inibizione di vari tipi di cancro (leucemia, melanoma).
Le foglie e la corteccia hanno potenti proprietà antitumorali e hanno attirato molta attenzione della ricerca negli ultimi decenni.
Alcuni studi sono stati inconcludenti, mentre altri hanno mostrato risultati promettenti, soprattutto perché gli effetti sono stati facilitati dall’assenza di tossicità manifesta. Oltre alla loro attività antineoplastica, molti composti presenti nella pianta sono altamente efficaci contro l’ameba che causa la dissenteria, l’Entamoeba histolytica e il parassita della malaria Plasmodium falciparum.
I quassinoidi presenti nella pianta hanno mostrato una debole attività antitubercolare in vitro, mentre il loro potenziale anti-HIV è stato citato da un’elevata citotossicità.
I quassinoidi sono caratteristici delle Simaroubaceae; conferiscono alla corteccia di Brucea un caratteristico sapore amaro.
Gli alcaloidi presenti nella corteccia della radice della Brucea ferruginea, hanno, quindi proprietà antitumorali e antimicrobiche.
Le ferite ei disturbi della pelle, come quelli considerati dalla lebbra e dalla scrofola, sono trattati con unguenti a base di foglie e rametti mescolati con burro chiarificato o burro, o con i frutti maturi mescolati con miele.
I preparati delle radici sono usati sulle piaghe causate da malattie a trasmissione sessuale, mentre le foglie e i semi sono usati per trattare i tumori della pelle.
Le radici sono usate per curare la rabbia.
I frutti contengono circa il 22% di olio. Dall’endocarpo si ricava una tintura gialla. Il legname viene usato come legna da ardere e per la costruzione di tetti.
I frutti sono amari e, secondo quanto riferito, tossici per il bestiame, in particolare per le pecore. La corteccia è usata come aroma amaro.
Infine, cristalli di ossalato di calcio sono presenti nella corteccia, nelle foglie e nelle radici.

Modalità di Preparazione –
La corteccia, i frutti, i semi, le foglie e le radici (a volte bollite) sono usate come rimedio per diarrea, indigestione e mal di stomaco.
Le foglie e le radici sono cotte con carne o infuse con latte (per bambini) per alleviare l’asma.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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