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Porro

Porro

Il porro (Allium ampeloprasum L.) è una pianta erbacea biennale, utilizzata da tempi remoti sia per scopi alimentari che farmaceutici.

Origini e Storia –
Il porro è una pianta erbacea della stessa famiglia di aglio e cipolla e la cui origine è incerta, alcuni ritengono provenga dal Medio Oriente ed altri dai territori celtici.
Si tratta di un ortaggio, coltivato anche dagli Egiziani, che vanta un passato di tutto rispetto sia nella cucina che nella farmacopea greca e romana.
Ippocrate ne consigliava il consumo per aumentare la diuresi e la produzione di latte nelle nutrici. Discoride sosteneva facesse sognare cose spaventose e che stimolasse Venere.
Plinio tesseva le lodi del porro affermando che “preso in una crema d’orzo, oppure mangiato crudo senza pane, un giorno si ed uno no, giova anche alla voce, al piacere sessuale ed al sonno”. Lo storico latino completava la sua analisi raccontando aneddoti singolari come quello dell’imperatore Nerone che, ogni mese in giorni stabiliti, mangiava solo porri conditi con olio per conservare una bella voce.
Le proprietà afrodisiache dei porri vennero cantate anche dal poeta Marziale: “Se l’invidiosa età allenta il nodo nuziale, il tuo cibo sian porri…”.
Nel Medioevo, la Scuola Medica Salernitana confermava la virtù dei porri di rendere feconde le fanciulle, e gli erboristi li consigliavano ad uso interno per curare i polmoni e le vie respiratorie, ad uso esterno per fermare le emorragie e contro le punture d’insetti.
Nel XVI sec. Giordano Bruno vide nel porro un simbolo fallico, attribuendogli la qualità di trasformarsi nel seme maschile.
Il medico Castor Durante, nel “Tesoro della sanità” edito a Roma nel 1586 offre un quadro abbastanza completo delle virtù attribuite all’ortaggio sino a quel momento:
“Il consumo equilibrato del porro provoca l’urina, facilita le mestruazioni… stimola venere; cotto con le mele pulisce i polmoni, riduce l’asma … cotto sotto la cenere risolve il mal di testa; toglie l’ubriachezza, … migliora la voce e fa feconde le donne”.
Nel XVII sec. Jacques du Four da la Crespèliere, medico, poeta e libertino scrisse addirittura un poema per poter ampiamente descrivere le miracolose virtù di questa pianta erbacea.

Descrizione –
Il porro appartenente alla famiglia delle Liliacee ed è una pianta erbacea di cui si consumano comunemente le porzioni basali delle foglie, dette guaine, che si sovrappongono a formare un falso fusto di forma cilindrica. Esistono due varietà, una a maturazione estiva, più piccola e tenera, l’altra a maturazione invernale, meno tenera e dal sapore più intenso. Le varietà italiane principali sono il Gigante d’Italia, dal sapore dolce, il porro lungo della riviera.
Possiede foglie opposte di colore verde scuro o verde giallastro che sono portate raggruppate a formare una sorta di pseudo-fusto.
I fiori sono bianchi verdastri, formati da tre pezzi e portati in infiorescenza ad ombrella al termine di uno scapo fiorale che si sviluppa nel secondo anno di vita della pianta.

Principi attivi –
Il porro è una pianta che contiene buone dosi di potassio, fosforo, vitamine e fibre.
Dal punto di vista della composizione e dei valori nutrizionali, il porro contiene, mediamente:
– 87,7% di acqua;
– 3,8% di zuccheri;
– 1,8% di fibra
– 1,5% di proteine;
– 1% di ceneri;
– 0,3 % di grassi;
è ricco inoltre di minerali, quali: potassio, magnesio, selenio, fosforo, rame, ferro, sodio, calcio e manganese, mentre tra le vitamine vanno ricordate la A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E, K e J. Numerosi sono anche gli aminoacidi e buono è il contenuto di acido folico. Segnaliamo anche l’apporto di antiossidanti e, in particolare, betacarotene, luteina, zeaxantina e contiene, inoltre, l’allicina.
Infine, da sottolineare, come il porro sia un alimento poco calorico, dato che 100 g di prodotto apportano soltanto 29 calorie.

Proprietà ed Usi –
I porri, per la loro particolare composizione, in cucina danno il meglio di loro da crudi, ma sono squisiti al forno, o aggiunti a zuppe e creme.
La parte edule di questo ortaggio è rappresentata dalla parte basale delle foglie (la parte bianca), mentre viene comunemente scartata la parte apicale verde delle stesse.
La varietà Allium ampeloprasum var. kurrat, chiamata comunemente kurrat, è coltivata in Egitto e Medio Oriente. Viene largamente utilizzata nella cucina araba e maghrebina, principalmente per le foglie.
Nella medicina tradizionale cinese e in macrobiotica il porro è considerato un alimento riscaldante.
Il porro è importante alleato dell’apparato digerente in quanto coadiuva il processo digestivo, grazie alla presenza di oli essenziali che stimolano la secrezione di succhi gastrici. Inoltre, ha interessanti proprietà carminative che riducono i gas intestinali, utili in caso di gonfiore addominale e areofagia.
I porri hanno, inoltre, un’azione antisettica sull’apparato digerente, che li rendono utili anche in caso di infiammazioni intestinali, dovute ad una intossicazione alimentare ma anche per cause virali. È consigliato, infine, per chi soffre di stitichezza: acqua e fibra lo rendono un leggero lassativo, prezioso anche contro le emorroidi.
Come nel caso dell’aglio e della cipolla, il porro contiene allicina, una sostanza chimica che ha effetto antibiotico. In tal senso è particolarmente utile in caso di reumatismi, artrite e gotta, ma anche per i raffreddamenti o gli stati influenzali, per i quali è utile anche il contenuto di vitamina C, che potenzia il sistema immunitario.
Tra le proprietà del porro, inoltre, è importante sottolineare anche quelle disintossicanti e diuretiche. In questo caso, dobbiamo ringraziare il ricco contenuto di potassio e quello ridotto di sodio che, così proporzionati, promuovono la secrezione dei liquidi nel corpo e l’eliminazione delle sostanze tossiche per mezzo dei reni. Consigliatissimo, dunque, per chi ha problemi renali e contro la ritenzione idrica.
Inoltre, grazie all’apporto di potassio, i porri sono benefici anche per l’apparato cardiovascolare poiché contribuiscono ad una corretta regolazione della pressione sanguigna e possiede la capacità di abbassare i livelli ematici di colesterolo cattivo, prevenendo così patologie a livello cardiocircolatorio.
Infine, gli antiossidanti presenti contrastano i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.
Al di là del contenuto apporto calorico, dell’effetto diuretico e delle proprietà disintossicanti, il porro viene suggerito nelle diete dimagranti perché è un alimento dal buon effetto saziante. Altrettanto note sono le proprietà afrodisiache e per conciliare il sonno, nonché per mantenere in salute la gola e le corde vocali. La ricchezza in minerali e vitamine, poi, fanno del porro un ottimo ricostituente, in caso di convalescenza o debolezza e stanchezza croniche.
Per quanto riguarda eventuali controindicazioni, si ricorda che non ne presenta di particolari, eccezion fatta per intolleranze specifiche o allergia alla allicina. È consigliato limitarne l’uso in caso di pressione bassa, incontinenza urinaria, allergia al nichel, invece, consigliato in gravidanza per via dell’acido folico, ma prestando attenzione a lavarlo con cura e a consumarlo cotto, sempre facendo riferimento alle indicazioni del proprio medico.

Preparazioni –
Il porro va acquistato o raccolto intero, radici comprese, con il fusto dritto, bianco, sodo e liscio. Le foglie tese, spesse e croccanti anche al tocco. In questo modo possiamo riconoscere un ortaggio fresco, da acquistare e conservare in frigorifero, nello scomparto delle verdure e con le cime delle foglie coperte, solo se in queste condizioni può durare a lungo. Infine, è buona abitudine evitare di cuocere il porro e conservare quello avanzato, neppure in frigorifero, poiché si ossida molto velocemente e diventa tossico.
Il porro si può consumare sia crudo che cotto, e si possono utilizzare sia la parte bianca che quella verde. Spesso quella bianca viene servita cruda in pinzimonio oppure per arricchire delle insalate, ma si può impiegarla anche per preparare stufati, contorni con verdure cotte, minestroni, vellutate, tortini o frittate in base alla stagione.
Il sapore della parte bianca ricorda molto quello dell’aglio o della cipolla per cui il porro può essere usato in loro sostituzione in tutte quelle preparazioni che ne prevedono l’uso: il risultato è comunque un aroma più delicato, dato che il porro è meno forte ed intenso. La parte verde, invece, ha un sapore più amarognolo e viene usata per la preparazione di salse, zuppe e sformati.

Guido Bissanti

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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