Un Mondo Ecosostenibile
ErbaceeSpecie Vegetali

Artemisia capillaris

Artemisia capillaris

L’artemisia orientale, nota col nome di Yin Chen Hao (Artemisia capillaris Thunberg, 1784), è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Asteroideae, Tribù Anthemideae, Subtribù Artemisiinae e quindi al Genere Artemisia ed alla Specie A. capillaris.
Sono sinonimi i termini:
– Artemisia capillaris var. acaulis Pamp.;
– Artemisia capillaris var. arbuscula Miq.;
– Artemisia capillaris f. glabra Pamp.;
– Artemisia capillaris var. grandiflora (Pamp.) Pamp.;
– Artemisia capillaris var. sachaliensis (Tiles. ex Besser) Pamp.;
– Artemisia capillaris f. sericea (Nakai) Pamp.;
– Artemisia capillaris var. sericea Nakai;
– Artemisia capillaris var. simplex Maxim.;
– Artemisia hallaisanensis Nakai;
– Artemisia hallaisanensis var. formosana Pamp.;
– Artemisia hallaisanensis f. parvula Pamp.;
– Artemisia hallaisanensis var. philippinensis Pamp.;
– Artemisia hallaisanensis f. swatowiana Pamp.;
– Artemisia mollissima D.Don;
– Artemisia sachalinensis Tilesius ex Bess.;
– Artemisia scoparia Maxim.;
– Draconia capillaris (Thunb.) J.Soják;
– Oligosporus capillaris (Thunb.) Poljak..

Etimologia –
Il termine Artemisia proviene da Ἄρτεμις Artemis Artemide, nome greco della dea Diana, genere già citato in Plinio; secondo alcuni autori, Artemisia II di Caria (Αρτεμισία Artemisía ?-350 a.C.), sorella e moglie di Mausolo, avrebbe dato il suo nome a questa pianta.
L’epiteto specifico capillaris viene dacapillare, con organi sottili come capelli.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’artemisa orientale è una pianta originaria del sud-est asiatico dove cresce allo stato spontaneo nei pendii umidi, colline, terrazze, bordi stradali e argini di fiumi, tra 100-2700 m. della Cina nei territori di Anhui, Fujian, Guangdong, Guangxi, Hebei, E Henan, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi, Liaoning, E e S Shaanxi, Shandong, Sichuan, Taiwan, Yunnan, Zhejiang, quindi nei Paesi di: Cambogia, Indonesia, Giappone, Corea, Malesia, Nepal, Filippine, Russia, Vietnam.
È coltivata in Cina, in altri Paesi orientali e anche altrove, soprattutto in Nord America e Nord Europa.

Descrizione –
L’artemisia orientale è una pianta erbacea biennale o perenne che cresce tra 30 e 80 (100) cm.
Gli steli sono verticali, legnosi, di solito da 1 a pochi, di consistenza sottile, pallidi violacei o bruno-rossastri, glabri.
Le foglie basali sono pelose setose e poco picciolate. Il gambo medio è quasi sessile; la lama fogliare è di forma oblunga-ovata,di 2-4 × 1-2,5 cm, 1 o 2 pennatosetta; segmenti filiformi, 8-12 × 0,3-0,5 mm, ± acuto.
Le foglie superiori e con brattee simili a foglie semplici, filiformi con 1 o 2 padiglioni auricolari basali.
L’infiorescenza è a pannocchia stretta o larga, 10-30 × 5-15 cm; con steli primari 8-20 cm, ascendenti, portanti 3-8 cm, ± rami secondari.
I fiori sono di colore viola-marroni e sono ermafroditi ed impollinati dal vento.
L’antesi è tra agosto e ottobre.

Coltivazione –
L’ Artemisia capillaris è una pianta che fiorisce tra agosto e ottobre, con i semi che maturano da settembre a ottobre.
Si tratta di una pianta facilmente coltivabile, con necessità di suoli ben drenati o
terreno argillosi leggermente alcalini.
Predilige un ambiente possibilmente soleggiato, ricordano che le piante spontanee sono resistenti alla siccità.
Tra l’altro le piante sono più vive, più resistenti e più aromatiche quando vengono coltivate in terreni poveri e asciutti. Tollera temperature fino a – 9 °C.
La semina deve essere effettuata superficialmente dalla fine dell’inverno o all’inizio dell’estate in serra. Si può anche propagare per divisione dei cespi in primavera o
autunno. Le giovani piante vengono raccolte in primavera.

Usi e Tradizioni –
La pianta di Yin chen hao è stata utilizzata in erboristeria cinese per oltre 2.000 anni. Le sue proprietà medicinali furono elencate per la prima volta nel I secolo dal Divine Husbandman.
Contiene un olio volatile e cumarine. L’olio volatile è antifungino.
Possiede proprietà ed utilizzi come: amaro, aromatico, diuretico, antibatterico; anticolesterolemica; antivirale; colagoga; febbrifuga; epatica; vasodilatatrice, antipiretica, antimicrobica; inoltre abbassa i valori di colesterolo e pressione sanguigna.
Questa pianta, nella medicina tradizionale, è un efficace rimedio per problemi al fegato, in particolare utile per il trattamento dell’epatite con ittero.
La medicina tradizionale cinese sostiene che sia amarao e rinfrescante, eliminando il “calore umido” dal fegato, liberando i dotti biliari e alleviando le febbri.
È anche anti-infiammatoria e diuretica. Anticamente era utilizzata in cerotti per il
mal di testa. La ricerca indica che l’Artemisia capillaris ha un effetto tonico e rinforzante sul fegato, cistifellea e apparato digerente.
Per quanto riguarda le controindicazioni si consiglia di non assumerla durante la gravidanza. Inoltre non è adatta a bambini di età inferiore a 12 anni a meno che non prescritto dal medico.
Inoltre sebbene non siano state osservate segnalazioni di tossicità per questa specie, il contatto con la pelle con alcuni membri di questo genere può causare in alcune persone dermatiti o altre reazioni allergiche.

Modalità di Preparazione –
L’artemisia orientale è una pianta che, oltre per usi medicinali, può essere impiegata in cucina dove le foglie e gli steli possono essere bolliti e mangiati come verdura.
In campo terapeutico un’infusione dei giovani germogli viene utilizzata internamente nel trattamento dell’ittero, epatite, disturbi alla cistifellea e febbre malattia.
Per uso esterno è stata applicata in forma di cerotto per il trattamento del mal di testa.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *