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Anacyclus pyrethrum

Anacyclus pyrethrum

La camomilla spagnola (Anacyclus pyrethrum (L.) Link) è una specie erbacea appartenete alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae e quindi al Genere Anacyclus ed alla Specie A. pyrethrum.
Sono sinonimi i termini:
– Anthemis pyrethrum L.;
– Anacyclus depressus Ball;
– Anacyclus freynii Willk.;
– Anacyclus officinarum Hayne.

Etimologia –
Il termine Anacyclus proviene dalla congiunzione del termine latino ana, derivato dal greco ἀνά, ἀνα e del termine greco kyklos, cerchio.
L’epiteto specifico pyrethrum proviene dal greco πῢρεθρον pýrethron nome di una pianta citata da Galeno (da πῦρ pyr fuoco, per il colore rosso fuoco delle ligule di alcune specie).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La camomilla spagnola è una pianta erbacea perenne paleartica che si trova in Nord Africa, nella regione del Mediterraneo, nell’Himalaya, nell’India del Nord, IN Asia orientale e nella penisola arabica.

Descrizione –
Anacyclus pyrethrum è una specie erbacea perenne che cresce normalmente fino a 0,3 m.
Le foglie sono alterne e sessili, oblunghe. La lamina è bipennatosetta o tripennatosetta, con lacinie lineari molto strette e di colore grigio-verdi.
I fiori sono riuniti in piccoli capolini con ricettacolo conico e cavo, con petali di colore bianco nella parte superiore e con colorazione tendente al viola nella parte inferiore.
Il periodo di fioritura va dalla primavera fino ad inizio estate.
Il frutto è una cipsela di circa 1 mm di lunghezza, di colore chiaro, privo di pappo.

Coltivazione –
La camomilla spagnola è una pianta che si può coltivare isa in vaso che in pieno campo ed è particolarmente adatta alla coltura in terreni rocciosi e secchi o vicino a muri.
Va coltivata possibilmente in pieno sole, in terreno povero, secco a prevalentemente sabbioso e sopporta una temperatura fino a – 12°C.
Si consiglia di proteggere questa pianta dall’eccessiva umidità invernale con un pacciame di piccoli sassi attorno al colletto della pianta; inoltre è bene tagliare con le forbici i capolini appassiti che possono essere conservati per la risemina dell’anno successivo.
Per quanto riguarda la semina si richiede una stratificazione a freddo di circa 3 settimane. La germinazione è migliore ad una temperatura intorno a 13 – 16 °C.
Una volta sviluppate le giovani piantine possono essere trapiantate anche se si consiglia di trapiantarle con temperature primaverili.
La pianta si può propagare anche per talee legnose nel periodo primaverile.

Usi e Tradizioni –
L’Anacyclus pyrethrum è una pianta coltivata come ornamentale per le sue fioriture primaverili, dove è adatto nei giardini rocciosi o in aree anche in riva al mare.
Sebbene il termine specifico pyrethrum possa far supporre che questa pianta possa contenere piretrine, non ne contiene.
È conosciuta, comunque, come pianta officinale che viene utilizzata esternamente per trattare mal di denti, nevralgie facciali e catarro cronico.
Questa pianta, in generale, viene utilizzata per lenire il mal di gola Nella medicina ayurvedica la radice è considerata tonica ed è usata nel trattamento della paralisi e dell’epilessia.
Nella medicina Ayurveda indiana ed in quella Siddha si utilizza la sua radice per scopi terapeutici.
Inoltre si estrae un olio per scopi farmaceutici.
Gli estratti di Anacyclus pyrethrum hanno attività anabolica nei topi e aumentano anche il testosterone. Quest’ultima proprietà viene menzionata nella medicina Ayurveda con la sua qualità “Shukra-Stambhak”, che significa che ritarda il tempo di eiaculazione migliorando la potenza maschile.
Per questo motivo vengono utilizzati come tonici ed afrodisiaci.

Modalità di Preparazione –
Per utilizzare le peculiarità di questa pianta si consiglia di raccogliere le radici nel periodo autunnale ed essiccarle per un uso successivo.
I vari preparati vanno comunque sottoposti alla competenza di un medico o farmacista.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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