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Senegalia laeta

Senegalia laeta

L’acacia laeta o daga (Senegalia laeta (R. Br. ex Benth.) Seigler & Ebinger) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Caesalpinioideae, Tribù Acacieae e quindi al Genere Senegalia ed alla Specie S. laeta.
Sono sinonimi i termini:
– Acacia laeta R. Br. ex Benth.;
– Acacia trintigniani A. Chev..

Etimologia –
Il termine Senegalia deriva da Senegal, nazione dell’Africa occidentale, presumibile luogo d’origine delle piante di questo genere.
L’epiteto specifico laeta viene da lieto, rigoglioso, vivido, di aspetto gaio, allegro: per i colori, la lucentezza ecc..

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Senegalia laeta è una pianta originaria dell’Africa, in un territorio compreso tra il Sahara fino al Burkina Faso, all’Eritrea, a sud della Tanzania, dell’Arabia Saudita e Medio Oriente in generale.
Il suo habitat è quelli di formazioni di piccoli boschetti e boschi nelle aree semi-aride dell’Africa e di solito si trova su siti rocciosi o pietrosi dove si trova tra 1.200 e 1.650 metri s.l.m..

Descrizione –
La Senegalia laeta è una pianta a portamento arbustivo o di piccolo albero, perenne che cresce fino a 4–10 m di altezza.
La corteccia è di colore verde grigiastro e che appare più scura da lontano, con squame di color rosa.
I rami giovani sono glabri, di colore grigio-marrone o raramente violacei, con stipole non spinescenti.
Le foglie sono bipennate con 3-5 paia di volantini pennati abbastanza grandi e 2-5 paia di pinne, con picciolo di 0,6-2 cm.
I volantini sono lunghi 1-4 cm, con 2-5 paia di pinne e 2-5 paia di foglioline per pinna; i volantini sono oblunghi e asimmetrici, misurano 6-1,2 x 0,3-0,5 cm, di colore verde grigiastro e quasi senza peli.
Le spine sono accoppiate e strutturate in spine ascellari ricurve, con un occasionale terzo aculeo ricurvo in avanti; se la terza spina è assente viene normalmente sostituita da una foglia.
I fiori sono di colore bianco crema e molto profumati, con tre fiori disposti su un gambo con più steli che crescono su un picco. L’impollinazione è entomofila.
I frutti sono dei baccelli di consistenza coriacea, di colore marrone chiaro e sono appuntiti.

Coltivazione –
La daga è una pianta resistente alla siccità che cresce bene su terreni asciutti, non calcarei, preferendo suoli neutro o leggermente alcalini, sabbiosi o argillosi a condizione che siano ben drenati, con posizione in pieno sole e riparata dai venti freddi.
Cresce meglio in aree con una temperatura media annuale tra 21 e 40 °C e una piovosità media annua di 250-750 mm.
La moltiplicazione avviene per semina per talea o per innesto sopra un soggetto ottenuto da seme.
I semi freschi germinano, senza pretrattamento entro 4-5 giorni. I semi più vecchi sviluppano un seme duro e possono beneficiare della scarificazione prima della semina per accelerare la germinazione.
Questo trattamento può essere effettuato versando una piccola quantità di acqua quasi bollente sui semi (avendo cura di non lessarli) e poi immergendoli per 12-24 ore in acqua calda. A questo punto assorbito l’umidità necessaria e si sono rigonfiati; se questo non è avvenuto si opera facendo una leggere incisione nel seme, facendo attenzione a non danneggiare l’embrione, e immergendo per altre 12 ore prima della semina.
È bene che la crescita delle giovani piantine venga effettuata in un vivaio protetto per controllare meglio temperature, umidità e luminosità.
La crescita risulterà alquanto veloce e le piantine possono essere pronte entro 15 settimane dalla semina.
È possibile anche la semina diretta ma questa ha ovviamente maggiori fallanze e lentezza iniziale.
Dopo la prima fioritura è da prevedere sempre un’energica potatura.

Usi e Tradizioni –
La Senegalia laeta era precedentemente inclusa nel genere Acacia; recentemente è stata riassegnato con molte specie africane di acacia al genere Senegalia.
La classificazione del genere Acacia è stata oggetto di un considerevole dibattito. Si è generalmente d’accordo sul fatto che vi siano valide ragioni per suddividerlo in diversi generi distinti, ma si è verificato un disaccordo sul modo in cui ciò dovrebbe essere fatto. A partire dal 2017, è ampiamente (ma non completamente) accettato che la sezione che include la maggior parte delle specie australiane debba conservare il nome Acacia, mentre altre sezioni del genere dovrebbero essere trasferite ad altri generi.
La daga trova impiego per molteplici usi.
Parti dell’albero sono utilizzate per estrarre coloranti. L’albero viene inoltre usato per il foraggio; infatti il fogliame e i baccelli producono un buon foraggio per il bestiame e l’albero resiste bene a questo uso.
Inoltre produce una gomma commestibile che viene utilizzata per produrre la gomma arabica, anche se di qualità più scadente. Questa viene raccolta alla fine della stagione delle piogge quando la gomma viene espulsa dalla corteccia e dai rami e raccolta mediante raschiatura; in certi casi la corteccia viene incisa per aumentare la produzione.
La gomma arabica viene utilizzata nell’industria alimentare, dove viene utilizzata come emulsionante, stabilizzante e fissativo del sapore; viene anche usata come additivo (E414) per ritardare cristallizzazione degli zuccheri e la si ritrova soprattutto in prodotti come gomma da masticare e pasticceria.
Altri usi per cui viene coltivata la Senegalia laeta sono come legna per carpenteria, per recinzioni, per creare pali, paletti, ecc..
La corteccia del tronco viene utilizzata anche per fare corde in campo medicinale per le sue proprietà analgesiche. Viene anche usata per ammorbidire le pelli prima dell’abbronzatura.
Inoltre, come per altre acacie, la corteccia contiene tannini che sono astringenti. Questi vengono usati in medicina, per es. nel trattamento della diarrea e della dissenteria e possono anche essere utili in caso di emorragie interne.
Nell’applicazione sterna i tannini sono inoltre impiegati per trattare ferite e altri problemi della pelle, emorroidi, patologie oculari, colluttori, ecc..
Altri impieghi di questa pianta sono legati all’estrazione di principi attivi coloranti e stabilizzanti di stoffe, seta e come inchiostri per alcuni processi industriali.
Inoltre una fibra ottenuta dalla corteccia viene utilizzata per fare corde.
Infine è una fonte per procurare legna da ardere e carbone.
In campo ecologico viene impiegata con successo in programmi di rimboschimento in quanto è molto resistente alla siccità.
Bisogna fare attenzione comunque, in quanto soprattutto in periodi di siccità, molte specie di acacia possono concentrare alti livelli di tossine legate all’ acido cianidrico nel loro fogliame, rendendole pericolose anche per l’alimentazione degli erbivori.
La Senegalia laeta, come altre leguminose, stabilisce relazioni simbiotiche con alcuni batteri del suolo che formano i noduli sulle radici, fissando l’azoto atmosferico e contribuendo all’aumento della fertilità generale dell’ecosistema dove vengono impiantate.

Modalità di Preparazione –
Dalla Senegalia laeta si possono ottenere alcuni prodotti per uso alimentare, come la gomma che viene ricavata dalla resina della corteccia, ma anche in campo farmaceutico e per l’alimentazione del bestiame.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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