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Geotrupes stercorarius

Geotrupes stercorarius

Lo Stercorario (Geotrupes stercorarius L., 1758) è un coleottero appartenente alla famiglia dei Geotrupidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Coleopteroidea, Ordine Coleoptera, Sottordine Polyphaga, Infraordine Scarabaeiformia, Superfamiglia Scarabaeoidea, Famiglia Geotrupidae e quindi al Genere Geotrupes ed alla Specie G.stercorarius.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Geotrupes bannani Bromfield, 1834;
– Geotrupes chalybaeus Mulsant, 1842;
– Geotrupes exaratus Mulsant, 1842;
– Geotrupes fimicola Mulsant, 1855;
– Geotrupes intermedius Ferrari, 1852;
– Geotrupes juvencus Mulsant, 1842;
– Geotrupes koltzei Reitter, 1893;
– Geotrupes punstatostriatus Stephens, 1830;
– Geotrupes putridarius Erichson, 1847;
– Geotrupes quartanarius Costa, 1853;
– Geotrupes subrugulosus Mulsant, 1842;
– Geotrupes subviolaceus Mulsant, 1842;
– Geotrupes virescens Mulsant, 1842;
-Scarabaeus foveolatus Marsham, 1802.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Lo Stercorario è uno scarabeo che vive prevalentemente nei pascoli e nei boschi dove è più facile vederlo nel periodo che va da aprile a ottobre.
Questi coleotteri scavano un tunnel di nidificazione sotto lo sterco con cui rivestono il nido per far nutrire le larve. Il loro habitat di riproduzione nei boschi è rappresentato anche da funghi o piante in decomposizione.
È presente in Europa ed è stato introdotto negli Stati Uniti.

Morfologia –
Lo Geotrupes stercorarius è lungo fino a 2,5 cm e si presenta con un esoscheletro di colore scuro e lucente che a volte può assumere una lucentezza bluastra.
La forma del corpo è molto compatta, tondeggiante, arcuata verso l’alto. Il capo è appiattito. Le antenne sono corte.
Le zampe posteriori sono proporzionalmente lunghe mentre quelle anteriori sono robuste e dentate ed hanno funzione escavatrice. Su ogni zampa ci sono numerosi spuntoni.
Su ogni elitra sono appena visibili sette lunghe file di punti.

Attitudine e Ciclo biologico –
Gli eventi che precedono il ciclo biologico del Geotrupes stercorarius iniziano in autunno quando la coppia si dedica alla preparazione del nido, scavando nel terreno una galleria verticale che può essere lunga fino a 50 cm; a questa la femmina aggiunge poi numerosi tunnel laterali orizzontali, che terminano ciascuno con un’ampia camera.
All’interno di ogni camera vengono inseriti escrementi, lasciando solo sul fondo un piccolo spazio in cui verrà deposto un uovo: questi escrementi rappresentano un abbondante nutrimento per le larve che nasceranno.
Il ciclo di sviluppo di questo coleottero dura 2 anni e i nuovi adulti sono pronti in luglio, ma svernano nelle celle sotterranee, per uscirne solo nella primavera successiva.

Ruolo Ecologico –
Lo Stercorario è uno scarabeo è coprofago in quanto si nutre degli escrementi di animali erbivori e quindi lo si trova ovunque siano tenuti soprattutto degli allevamenti bovini. Di sera, si possono osservare sul terreno in vicinanza degli animali al pascolo. Caratteristico è il crepitio cinguettante che fanno con le zampe posteriori.
Anche se il termine Stercorario si riferisce al Geotrupes stercorarius con questo nome si possono indicare altri scarabei quali:
– Circellium bacchus;
– Scarabaeus sacer;
– Scarabaeus semipunctatus.
La maggior parte di questi coleotteri riveste una notevole importanza ecologica in quanto interrano grandi quantità di escrementi depositate dai grossi erbivori, aumentando così la fertilità del suolo, ma soprattutto eliminando possibili fonti di patogeni.
Scarsi e sporadici sono invece i possibili danni alle coltivazioni dovuti soprattutto all’attività di scavo, in terreni dove era stata effettuata una concimazione con letame.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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