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Cistus ladanifer

Cistus ladanifer

Il Cisto ladanifero o Laudano (Cistus ladanifer L., 1753) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Cistaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Violales, Famiglia Cistaceae e quindi al Genere Cistus ed alla Specie C. ladanifer.

Etimologia –
Il termine Cistus proviene dal greco κίστη kíste scatoletta (in Dioscoride), che descrive la caratteristica del frutto maturo, una capsula che aprendosi di scatto espelle i semi.
L’epiteto specifico ladanifer viene dal latino ladănum, a sua volta dal greco λήδανον lédanon, un essudato resinoso emesso da alcune piante e usato come fissativo dall’industria dei profumi, e da fero portare, produrre: che produce ladano.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Cisto ladanifero è una pianta originaria del bacino Mediterraneo occidentale ed è diffusa in Europa sudoccidentale e in gran parte del nord Africa. È molto diffusa soprattutto in Spagna, Portogallo e cresce in modo ottimale in tutta la zona del mediterraneo. Il suo habitat è quello delle zone a pieno sole su terreni ben drenati, anche poveri, dove la pianta tollera bene la siccità e anche l’esposizione marittima.

Descrizione –
Il Cistus ladanifer è un arbusto a portamento eretto che raggiunge altezze di circa due metri e un espansione della chioma pressoché uguale, per ultimare la sua crescita la pianta impiega dai 4 agli 8 anni.
Le foglie, che sono lunghe circa 10 cm, sono persistenti lineari o lanceolate, di colore verde scuro sulla pagina superiore, e di colore verde chiaro su quella inferiore. Il fogliame è ricoperto da un essudato appiccicoso dovuto a una resina profumata, nota come labdanum (ladano).
I fiori sono di colore bianco, larghi circa 10 cm e disposti all’apice dei getti laterali più corti; i petali sono cinque, grandi e molto delicati, con stami e pistilli gialli. La pianta è auto-fertile e ciò significa che sullo stesso individuo sono presenti sia fiori maschili che fiori femminili.
La fioritura avviene nei mesi di maggio-giugno con semi che maturano ad agosto e sono di piccole dimensioni (circa 1 mm) e raccolti numerosi in capsule.

Coltivazione –
Il Cisto ladanifero va coltivato in zone soleggiate e con terreno sciolto, sassoso e privo di ristagni idrici. La pianta è , inoltre, molto resistente al freddo, abbastanza rustica può vivere senza problemi fino a temperature di -5 gradi. Anche la siccità non crea problemi alla pianta, essa infatti può sopravvivere diversi giorni a temperature elevate.
Per avere buoni risultati si consiglia un terreno di medio impasto, ben drenato e mediamente ricco di sostanza organica il quale può aiutare ad avere una fioritura migliore.
Il pH del terreno può essere sia sub-acido quindi con valori di 6-6,5 che sub-alcalino, valori di 7,5-8, in genere però in terreni neutri si riescono ad ottenere ottimi risultati.
Una volta attecchita non necessita di irrigazioni. Una potatura dopo la fioritura può stimolare la ramificazione e aumentare la densità fogliare.
la messa a dimora delle giovani piante di Laudano viene effettuata in primavera.
La fioritura del Laudano avviene in estate ed è particolare: ogni fiore infatti sboccia per un solo giorno, tuttavia grazie alla grande produzione si può avere una fioritura continuata per diverse settimane.
La riproduzione del Laudano può essere effettuata tramite seme. I semi raccolti alla loro maturazione dovranno essere coltivati in vasetti contenenti un terreno formato da sabbia e torba in parti uguali con l’aggiunta di una piccola parte di terriccio generico per la semina. Data la grandezza molto ridotta dei semi è necessario collocarli in superficie e ricoprirli con un sottile strato di terriccio e mantenerli a temperatura costante di circa 18-19 gradi e il terreno dovrà essere leggermente umido, le germinazione in questo modo avverrà in 2-3 settimane. Nella primavera successiva le giovani piante potranno essere messe a dimora. La moltiplicazione del Cistus ladanifer può avvenire, comunque, anche per talea semi-legnosa o talea legnosa.
Per effettuare le talee semi-legnose si procede come segue:
Le porzioni di pianta andranno prelevate a fine estate e dovranno essere di lunghezza di almeno 8cm, verranno coltivate in vasi di circa 10cm di diametro riempiti di un terriccio composta da una parte di sabbia, una di torba e una piccola parte di terriccio generico per la semina. I vasetti dovranno essere tenuti al riparo nella stagione invernale, in modo da potersi sviluppare ed essere pronti per la semina a dimora che andrà fatta nel periodo primaverile.
Per la moltiplicazione tramite talea legnosa le parti della pianta dovranno essere prelevate ad inizio autunno, mese di settembre-ottobre. Le talee dovranno essere lunghe dai 10 ai 12 cm, andranno collocate in un terriccio composto da parti uguali di sabbia e torba. I tagli potranno essere trattati con polvere di ormone radicante per favorire la produzione di radici. Tenere i vasetti in una serra o in un cassone e mantenere una temperatura adeguata per tutto il periodo invernale, giunta la primavera le piante saranno abbastanza robuste per essere messe a dimora.
Per quanto riguarda la potatura questa deve essere limitata solamente alla rimozioni di rami secchi e malati, le operazioni si effettuano nel periodo invernale. La pianta può essere allevata seguendo una forma arrotondata, in questo caso alla fine della fioritura si elimineranno i getti sporgenti dalla chioma, quelli più esterni.

Usi e Tradizioni –
Il Cisto ladanifero, per le sue caratteristiche è una pianta ideale in giardini rocciosi e giardini mediterranei, a basso fabbisogno idrico e di manutenzione. I cisti sono molto amati nel Regno Unito, dove sono conosciuti come ‘‘Rockroses’’, e sono molto apprezzati per la rusticità e adattabilità, oltre che per le qualità estetiche.
Il fogliame, come detto, è ricoperto da un essudato appiccicoso dovuto alla presenza del ladano che è a una resina profumata, utilizzata in erboristeria e in profumeria.
Questa pianta, come altre del suo genere, diventa fondamentale nella ripresa della vegetazione dopo un incendio. Infatti è stato dimostrato che i duri tegumenti seminali inibiscono la germinazione a causa della loro impermeabilità, ma che l’effetto delle alte temperature dovute agli incendi, provocando la spaccatura dei tegumenti, è quello di consentire l’assorbimento dell’acqua e quindi di favorisce indirettamente la germinazione. È stato inoltre evidenziato che nel genere Cistus l’integrità dei tegumenti viene meno naturalmente con l’invecchiare del seme, perciò, in assenza di incendi, la germinazione può comunque avvenire dopo alcuni anni dalla disseminazione. Questo potrebbe spiegare la capacità dei cisti di colonizzare campi abbandonati non soggetti a fuochi periodici.
Altra caratteristica particolare della pianta è l’associazione micorriza che si instaura con alcune specie di funghi come: Boletus edulis, Laccaria laccata e Boletus rhodoxanthus.

Modalità di Preparazione –
Il Cisto ladanifero è utilizzato per l’estrazione del ladano che fa di questa pianta un’essenza molto ricercata in ambito commerciale in profumeria per il dolce aroma.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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