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Atomaria linearis

Atomaria linearis

L’ Atomaria linearis (Atomaria linearis Stephens, 1830) è un piccolo coleottero appartenente alla famiglia dei Cryptophagidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Coleopteroidea, Ordine Coleoptera, Sottordine Polyphaga, Superfamiglia Cucujoidea, Famiglia Cryptophagidae e quindi al Genere Atomaria ed alla Specie A. linearis.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Atomaria linearis è un piccolo coleottero originario dell’Europa dove è diffuso un po’ ovunque; l’insetto vive soprattutto su coltivazioni di bietola ed in condizioni climatiche favorevoli con temperature tra i 10 e i 20°C.

Morfologia –
Questo coleottero si riconosce in quanto gli adulti hanno una lunghezza di circa 1,5 mm, con colorazione nocciola-brunastro, leggermente appiattito con sottili punteggiature e minuscole setole rossastre sul lato dorsale; le antenne sono rossastre, con 11 articoli e con gli ultimi tre più ingrossati rispetto agli altri; il pronoto è con lati di eguali dimensioni e con quelli laterali arrotondati soprattutto nella parte anteriore; le elitre sono larghe quanto il protorace; le zampe presentano un colorito giallastro.
Le uova sono lunghe 0,5 mm, di colore biancastro, con forma rotondeggiante e corion liscio.
Le larve misurano circa 2,5 mm, biancastre, tranne il capo e l’ultimo segmento che sono leggermente più scuri; gli ultimi segmenti addominali hanno 2 uncini ricurvi verso l’interno e diretti verso l’alto; lato dorsale leggermente vellutato.

Attitudine e Ciclo biologico –
L’Atomaria linearis è un Coleottero che può arrecare danni alla Bietola nelle prime fasi dello sviluppo. L’insetto infatti compie delle erosioni circolari a livello del colletto delle piantine, circa 1 mm sotto il livello del terreno, le piantine collassano potendosi avere, in funzione del grado di presenza di questi insetti delle fallanze più o meno estese.
L’insetto sverna da adulto e compie 2-3 generazioni all’anno.
Gli accoppiamenti avvengono tra l’inizio di aprile e la metà di giugno; le femmine depongono, in modo isolato e in prossimità del colletto delle piante, fino ad una cinquantina di uova.
Le larve nascono dopo 4-6 giorni e, raggiunta la maturità in 35-40 giorni, si impupano per dare i nuovi adulti dopo un paio di settimane.
L’ospite primario è la barbabietola da zucchero ma in assenza della coltura l’ Atomaria linearis è in grado di colonizzare altri generi quali Chenopodiacee selvatiche (è stato segnalato anche su alcune ortive come spinacio e ravanello). Occasionalmente è in grado di vivere anche sui semi in germinazione di leguminose e graminacee.
Se l’andamento climatico stagionale è siccitoso le erosioni sono localizzate nel tratto più interrato, fino ad una decina di centimetri di profondità; con andamenti piovosi ed elevata umidità ambientale le erosioni sono localizzate poco sotto il colletto o a livello del terreno, interessando talvolta anche le foglie cotiledonari.
Inoltre sulle bietole da seme trapiantate, gli adulti sopravvissuti in inverno in mezzo alla corona di foglie del colletto, compiono piccole erosioni rotondeggianti sulle giovani emissioni fogliari.
Per quanto riguarda invece le larve, queste vivono interrate fino ad una quarantina di centimetri e si nutrono a spese del sistema radicale delle piante ospiti; eccezionalmente possono intaccare lo strato epidermico della radice principale. I danni maggiori interessano le coltivazioni ristoppiate o sottoposte a brevi avvicendamenti, nonché gli appezzamenti vicini a terreni che hanno ospitato, nell’annata precedente, bietole da zucchero o vivai di bietole da seme infestati.
Inoltre sulle bietole da zucchero si rinvengono frequentemente, anche in buon numero, in mezzo alle foglioline del cuore danneggiate dagli attacchi della Tignola (Scrobipalpa ocellatella).

Ruolo Ecologico –
L’Atomaria linearis si adatta soprattutto in coltivazioni ubicate in vicinanza di terreni ove la forte presenza di erbe infestanti (soprattutto Chenopodium e Polygonum) nell’annata precedente ha favorito lo sviluppo di forti popolazioni dell’insetto.
La sua attività si svolge con temperature comprese tra i 10 e i 20°C con un optimum intorno ai 15.
I danni causati sono rilevanti per la barbabietola soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo in quanto compie delle erosioni circolari a livello del colletto delle piantine.
I danni causati dall’adulto interessano i semi in germinazione, l’ipocotile, le foglie cotiledonari e le giovani emissioni fogliari delle bietole da seme trapiantate. Sulla barbabietola possono attaccare i germinelli impedendo in tal modo l’emergenza delle piante. Più raramente compiono delle erosioni dell’ipocotile del diametro di 0,5-2 mm. In corrispondenza delle erosioni i tessuti necrotizzano con conseguente comparsa di strozzature che provocano l’avvizzimento e la morte delle piante.
Il contenimento delle infestazioni di questo insetto passa da buone tecniche agronomiche ed agroeologiche. Gli interventi agronomici devono essere rivolti ad abbassare i rischi di infestazione e, per questo motivo, sono da evitare i ristoppi della coltura o gli avvicendamenti troppo brevi.
Evidentemente se tutta una serie di buoni accorgimenti nelle rotazioni, nelle consociazioni e nelle buone pratiche agricole di salvaguardia dell’entomofauna utile e della biodiversità dell’ecosistema non sono stati adottai la lotta all’Atomaria linearis si dovrà atturae, unitamente ad altri fitofagi della Bietola, mediante le geodisinfestazioni eseguite alla semina.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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