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Jersey

Jersey

La Jersey è una razza bovina (Bos taurus Linnaeus, 1758) da latte, originaria dell’isola omonima nel canale della Manica.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Mammalia, Sottoclasse Theria, Infraclasse Eutheria, Superordine, Laurasiatheria, Clade Ungulata, Ordine Artiodactyla, Sottordine Ruminantia, Infraordine Pecora, Famiglia Bovidae, Sottofamiglia Bovinae e quindi al Genere Bos, alla Specie Taurus ed alla Razza Jersey.

Distribuzione Geografica ed Areale –
La Jersey, originaria dell’isola omonima, dove viene tutt’oggi allevata è stata esportata in vari Paesi del mondo. I nuclei più consistenti di bovini della razza Jersey si trovano, oltre che nell’ isola di Jersey, in Europa (Danimarca, Inghilterra), negli Stati Uniti, in Canada, in Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa, diversi paesi dell’America Latina e centrale.

Origini e Storia –
La Jersey è una razza bovina che, come detto, è originaria dell’isola omonima nel canale della Manica, sita nella baia di Saint Malo a pochi chilometri dalla costa francese. Siccome anticamente quest’isola era una penisola unita alla Francia, per cui si suppone che l’origine del bestiame derivi da un insediamento neolitico degli animali, che successivamente è stato incrociato con animali delle province della Bretagna e della Normandia, in un periodo prima del 1100. Le condizioni orografiche e morfologiche dell’isola, con suolo alquanto roccioso, clima mite e ventoso e pascoli caratteristici, hanno contribuito ad uno sviluppo morfologico con mole più ridotta; a questo bisogna aggiungere una politica locale di selezione in consanguineità, originatasi in seguito alla conclamata superiorità dei bovini dell’isola sul bestiame francese.
Inoltre, siccome dalla seconda metà del XIX secolo sono state impedite le importazioni di bestiame vivo, ciò ha consentito di fissare bene i caratteri e di mantenere la razza anche in un ottimale stato sanitario.
Infatti le vacche dell’isola erano note e ricercate dagli inglesi per il latte cremoso e che produceva ottimo burro, da prima del 1700, quando iniziarono le esportazioni di questa razza.
L’origine del nome Jersey è una contrazione di Caesarea, che era il nome con cui l’isola era nota ai romani. Secondo alcuni studi etimologici si ritiene che questo nome derivi da Caesar ed anche la radice legata a Caseum, il formaggio e; insomma un nome molto appropriato per questa razza che, notoriamente, è famosa nel mondo proprio per la capacità di trasformazione casearia del suo latte. La Jersey è oggi la seconda razza da latte nel mondo, per un totale di capi di circa 8 milioni diffusi in tutti i continenti.

Morfologia –
La razza Jersey si distingue, oltre che per la sua piccola taglia, per un mantello di colore fromentino, con tonalità dal bruno scuro al giallo chiaro e spesso con zone di peli bianchi su fianchi e ventre. Il fiocco della coda è nero. Spesso possono trovarsi peli neri sulla testa.
Intorno al musello, di colore nero, si trova un alone bianco.
La taglia è ridotta; è infatti tra le più piccole razze bovine allevate, con le femmine che mediamente sono: 125 cm; 350-400 kg ed i maschi: 130 cm; 450-600 kg.
Si tratta di animali molto spigolosi, con profili piatti o concavi, con testa piccola ed arcate sovraorbitali molto prominenti, collo sottile. Il tronco ha conformazione triangolare. La pelle è molto fine; scheletro fine. Arti sottili ma legamenti robusti.

Attitudine produttiva –
La razza Jersey possiede ottime capacità lattifere, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, per tenore di grasso e proteine, mentre scarsissima e l’attitudine alla carne.
Il suo latte possiede contenuti superiori ad ogni altra razza bovina da latte allevato, con contenuto di grasso, proteine e calcio superiore, ma i parametri che fanno la differenza nella caseificazione sono le K caseine bb, in percentuali superiori, quantità d’azoto non proteico inferiore, materia utile; tutti parametri superiori al latte medio. Per questo motivo la Jersey ha una resa maggiore, però non è adatto alla caseificazione per la grossezza dei globuli di grasso (ottimo invece per il burro) e valori qualitativi sopra la media.
La razza Jersey è molto adattabile alle più svariate condizioni climatiche, molto precoce come sviluppo somatico e sessuale; raggiunge la maturità sessuale verso i 10 mesi ed il primo parto è molto anticipato e senza particolari problemi. Inoltre è molto longeva.
È in generale un animale molto frugale, versatile. Possiede un’estrema adattabilità a tutti i tipi d’allevamento, sia brado sia intensivo. Le vacche Jersey si adattano bene a diverse opzioni d’allevamento, stalle legate, con cuccette, all’aperto o al pascolo ed alle condizioni climatiche più disparate.
Ha infatti un ottimo indice di conversione degli alimenti. Questa conferisce alla vacca Jersey un ottimo indice di conversione alimentare in latte. La Jersey consuma il 4,5% o più del proprio peso corporeo in ingestione di Sostanza Secca, il che è circa il 20% in più delle altre razze. Dato che la Jersey consuma più SS per kg di peso corporeo essa spende di più dei suoi requisiti nutritivi per produzione di latte e mantenimento corporeo con un costo inferiore d’alimentazione, poiché più sostanza secca una vacca consuma per kg di peso corporeo, più è un’efficiente produttrice.
La Jersey ha, inoltre, minore suscettibilità alle maggiori patologie dell’allevamento intensivo. Rispetto alla media hanno, infatti, 76% in meno difficoltà di parto (i parti difficili si attestano sulla razza in meno del 2,5% e, di fatto, il concetto di facilità di parto è sconosciuto nella razza), 52% meno ritenzioni di placenta, 50% meno problemi di mastiti, 81% meno quarti ciechi, 75% meno incidenza di chetosi, 67% meno animali eliminati per problemi d’arti e piedi. Sono quindi animali di gestione più semplice e meno costosa.

Guido Bissanti

Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Roberto Parigi Bini, 1983. Le razze bovine, Pàtron editore, Bologna.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.




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