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Pseudoboletus parasiticus

Pseudoboletus parasiticus

Il Pseudoboletus parasiticus (Pseudoboletus parasiticus (Bull.) Šutara, 1991) è un fungo basidiomicete appartenente alla famiglia delle Boletaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Sottodivisione Agaricomycotina, Classe Agaricomycetes, Sottoclasse Agaricomycetidae, Ordine Boletales, Famiglia Boletaceae e quindi al Genere Pseudoboletus ed alla Specie P. parasiticus.
È sinonimo il termine Xerocomus parasiticus (Bull.: Fr.) Quélet.

Etimologia –
Il termine Pseudoboletus è formato da psèudo, falso, proveniente dal greco ψευδο e termine Boletus che deriverebbe dal greco βωλήτης bolétes, con cui i Greci chiamavano una sorta di fungo (da βωλος bólos col significato di gleba, zolla, cespuglio, perché crescenti fra le zolle o luoghi cespugliosi); altri invece ritengono che il significato di βωλος sia da estendere a palla, poiché il cappello della maggior parte dei funghi è globoso; per alcuni autori deriva da Bolites nome con il quale i romani indicavano i migliori funghi eduli, anche se in origine riferito ai soli ovuli (Amanita cesarea), ma ben presto utilizzato per chiamare così anche i porcini. Quindi falso boleto. L’epiteto specifico parasiticus deriva dal greco παρασῑτέω parasitéo mangiare insieme, composto dal prefisso πᾰρἆ- pará- vicino a, presso, insieme e da σιτέω sitéo, nutrirsi.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Pseudoboletus parasiticus è un fungo raro che cresce parassita sullo Scleroderma citrinum, su cui fruttifica nel periodo tra l’estate e l’autunno.

Riconoscimento –
Si riconosce per il cappello di 5–8 cm di diametro, convesso, con cuticola di colore variabile da giallo-brunastro a oliva; questa è asciutta, liscia, vellutata e screpolata a maturità, con margine involuto.
I tubuli sono lunghi 6 mm, decorrenti, giallastri ed i pori sono grandi, larghi 1–2 mm, angolosi, giallo-olivastri.
Il gambo è di 3-5 x 0,5-1,5 cm di dimensione, spesso ricurvo e assottigliato alla base, asciutto, solido, fibrilloso, giallastro e comunque concolore al cappello.
La carne è di colore giallastro, di consistenza soda ed alquanto coriacea, con odore sub nullo e sapore non particolare.
Al microscopio si notano delle spore di colore giallo-oliva in massa, lisce, ellissoidali, di 12-18,5 x 3,5-5 µm.

Coltivazione –
Il Pseudoboletus parasiticus non è un fungo coltivato.

Usi e Tradizioni –
Lo Scleroderma citrinum cresce come parassita specifico, insediandosi nei tessuti dello Scleroderma citrinum rendendolo sterile e limitandone così la diffusione; infatti quest’ultima specie risulta talvolta addirittura infestante.
Per quanto riguarda la sua commestibilità se ne sconsiglia comunque la raccolta in quanto si tratta di una specie molto rara e quindi da proteggere. Va inoltre ricordato che il fungo che parassita è velenoso, anche se quest’ultimo non gli trasmette le tossine.
Quest’accoppiata risulta per questo molto interessante, in quanto ad essere parassitato è un fungo tossico, mentre il P. parasiticus non lo è per nulla.

Modalità di Preparazione –
Anche se non esistono particolari controindicazioni al consumo se ne sconsiglia comunque raccolta ed impiego in cucina.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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