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Mappa Geografica dell’Arabia Saudita

Mappa Geografica dell’Arabia Saudita

L’Arabia Saudita (المملكة العربية السعودية) è il più grande Stato arabo dell’Asia occidentale per superficie (circa 2,25 milioni di km², che costituiscono il grosso della penisola arabica) ed il secondo più grande del mondo arabo (dopo l’Algeria).
L’Arabia Saudita ha una popolazione di poco più di 31 milioni di persone; inoltre è il secondo Paese a livello mondiale per numero di immigrati ricevuti sul proprio territorio.
L’Arabia Saudita confina con la Giordania e l’Iraq a nord, il Kuwait a nord-est, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti a est, l’Oman a sud-est, lo Yemen a sud, il mar Rosso a ovest e il golfo Persico a est.
La lingua ufficiale è larabo e la capitale Riad che conta una popolazione di circa 6.800.000 abitanti.
Il governo dell’Arabia Saudita è una monarchia assoluta e segue le linee guida islamiche in materia di successione. L’Arabia Saudita è l’unico Stato sovrano, insieme alla Città del Vaticano, a non avere un parlamento.
L’Arabia Saudita è il luogo di nascita dell’Islam e il regno è talvolta chiamato “la terra delle due sacre moschee”, in riferimento all’al-Masjid al-Ḥaram (di Mecca) e all’al-Masjid al-Nabawī (di Medina), i due santuari più sacri dell’Islam.
L’Arabia Saudita è il Paese al mondo con le più grandi riserve di petrolio; queste sono concentrate in gran parte nella provincia orientale. A livello economico il petrolio rappresenta più del 95% delle esportazioni e il 70% delle entrate del governo. Ha inoltre la sesta più grande riserva di gas naturale al mondo.

All’interno del territorio dell’Arabia Saudita si trovano speciali riserve naturali, dette ḥimā (Arabo حمى, ossia “protezione”, “cosa riservata”). Queste aree risalgono a oltre duemila anni fa, e quindi al periodo preislamico. Lo storico Hishām b. al-Kalbī informa però nel suo Kitāb al-aṣnām (“Il libro degli idoli”, ed. Aḥmad Zakī Pascià, Cairo, Dār al-maʿārif, 1914) che queste aree erano riservate ai capi tribù (sayyid) per il pascolo dei loro animali o erano annesse ai primitivi santuari pagani.
La sacertà (ḥaram) di tali aree era tale che un animale che fosse casualmente penetrato nel ḥimā di una data divinità veniva senz’altro acquisito al patrimonio del santuario e di esso era vietato il recupero o la cattura.
L’Arabia Saudita ha, al suo interno, un grande sistema di aree protette, anche perché la cultura islamica attribuisce grande importanza alla tutela e salvaguardia della natura.
Fra queste aree ricordiamo: il parco nazionale di Asir, alcuni ḥimā tradizionali e riserve naturali tra cui la Dawhat al-Dafi e la Dawhat al-Musallamiyya, che in totale ricoprono il 37% del territorio del paese.
Altre importanti aree protette sono situate nelle zone militari presso il confine con la Giordania e nel Rubʿ al-Khālī orientale.
In campo ambientale e di tutela dei patrimoni ecologici l’Arabia Saudita ha aderito alla World Heritage Convention (Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità).
Ha inoltre ratificato alcuni accordi internazionali per l’ambiente in materia di cambiamento climatico, per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, la desertificazione e la protezione dell’ozonosfera.
In termini di politica ambientale locale l’Arabia Saudita è, inoltre, impegnata nella cooperazione per la protezione degli ambienti marini condivisi con altri Paesi, nel golfo Persico, nel mar Rosso e nel golfo di Aden.

Flora e fauna
Anche se l’Arabia saudita è un Paese al cui interno sono predominanti le aree desertiche, per via dell’aridità del suo clima; per questo motivo la vegetazione è molto rara e limitata a palme da dattero e arbusti. Soltanto nelle oasi e nelle zone dove sono presenti sufficienti riserve d’acqua, circa il 2% del territorio del paese, è possibile coltivare cereali e ortaggi. La fauna annovera, tra le specie principali, la iena, la volpe, il gatto selvatico, il leopardo, la gazzella, l’antilope e lo struzzo.
Contrariamente però a quanto si possa pensare, anche se il Paese è dominato dalle aree desertiche , l’Arabia Saudita possiede una biodiversità alquanto ricca e variegata; tra l’altro gran parte della flora e della fauna è endemica. Secondo le stime, nel Paese si trovano 3.500 specie di piante e 77 specie di mammiferi terrestri, di cui le stime al 2004 affermavano che 9 delle quali sono a rischio d’estinzione; vi sono inoltre 413 specie conosciute di uccelli, 17 delle quali, secondo queste stime, rare.

Guido Bissanti




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