Un Mondo Ecosostenibile
Guide PraticheTecniche

Come potare l’Albicocco

Come potare l’Albicocco

L’albicocco (Prunus armeniaca L.) è un albero da frutto della famiglia delle Rosacee che Linneo credette essere originario dell’Armenia; in effetti si tratta di una specie originaria della Cina. Fu diffuso in Europa dagli arabi moltissimi secoli fa.
È comunque una pianta che gradisce climi temperati e si caratterizza per un’abbondante produzione fruttifera, dovuta alla fertilità dei suoi rami ed alla loro vigoria vegetativa.
Per questo motivo è una pianta che ha bisogno di adeguati interventi di potatura che mirano essenzialmente a orientare la crescita della pianta, dandole la forma desiderata, ed a controllare la produzione dei frutti selezionando i nuovi rami fruttiferi.
In questa scheda vedremo come potare l’albicocco in funzione delle varie esigenze di crescita e produttive.
Diciamo subito che la potatura dell’albicocco non incide significativamente sulla qualità dei frutti, ma solo sulla loro quantità, che si può aumentare o diminuire in base al numero di rami fruttiferi lasciato sull’albero durante la potatura di produzione. Ma la potatura che determina poi tutta la vita della pianta è quella di allevamento che decide la forma dell’albero, forma che cambia in base agli scopi per cui lo stesso viene coltivato.
Questa potatura tende a dare una forma alla pianta a vaso, con uno scheletro formato da tre o quattro rami, o a palmetta irregolare, cioè con rami obliqui, ma senza seguire forme geometriche ben precise ( U, V, Y, ecc.). La palmetta irregolare è la forma frequentemente più utilizzata per gli alberi da frutto, tra cui l’albicocco.
Per quanto riguarda la potatura di allevamento dell’albicocco si effettua durante i primi quattro anni di vita della pianta e consiste in un primo taglio che determinerà la forma della chioma e in tagli successivi che tendono ad eliminare i rami in eccesso per contenere la vigoria e la crescita della pianta.
La potatura di formazione invece dipende dalla forma di allevamento che sceglieremo.
In generale nella forma a vaso si eliminano i rami più grossi che disturbano quello centrale ed i rami laterali in eccesso, mentre nell’allevamento a palmetta si accorciano solo i rami laterali per favorire il regolare sviluppo di quelli centrali.
Per dare la forma alla pianta si inizia col primo taglio di allevamento; questo si effettua a un’altezza tra trenta 0,30 ed 1,60 metri dal suolo. L’altezza dipende dalla forma che si darà alla chioma dell’albero.
A questo punto, effettuato il primo taglio, si svilupperanno i rami, in cui bisogna individuare quelli che determineranno la forma della chioma.
Generalmente la struttura dell’albero è costituito da quattro rami, mentre gli altri vanno eliminati partendo dalla base. I rami restanti vanno accorciati a circa venti, trenta centimetri.
Una volta che l’albicocco si sarà formato, si procederà alla potatura di produzione, eliminando i rami secchi, improduttivi o in eccesso o che si intersecano con quelli produttivi o che impediscono la penetrazione della luce.
Tecniche particolari che si eseguono per la potatura di produzione dell’albicocco sono: i tagli di ritorno, il raccorciamento dei rami misti e la curvatura.
I tagli di ritorno tendono ad eliminare i rami che crescono immediatamente dopo quelli laterali, che a loro volta diventano produttivi; questo tipo di potatura si effettua comunque su varietà con scarsa fruttificazione. Si accorciano anche i rami misti, cioè quelli più lunghi dell’albero che crescono vigorosamente, ma che fruttificano poco. Questa operazione favorisce l’emissione delle gemme apicali. Infine l’operazione di curvatura dei rami misti si effettua solo sulle varietà con portamento assurgente, cioè su quelle che hanno i rami principali inclinati.

Vediamo adesso i periodi di potatura. L’epoca di potatura dell’albicocco è soprattutto nel periodo primaverile o estivo; e per questo motivo che la potatura dell’albicocco è una potatura verde che segue esattamente il ritmo di crescita della pianta, che va da marzo a fine maggio, quando si formano i rami più corti ( massimo 20 centimetri di lunghezza), giugno e fine luglio, quando si formano i rami misti, cioè rami che possono essere lunghi da trenta a settanta centimetri, e fine agosto, quando si completa lo sviluppo delle gemme a fiore dei rami.
Alcuni interventi di potatura dell’albicocco si possono effettuare anche d’inverno ed è questa la potatura secca. In inverno, sempre se la varietà coltivata lo richiede, si possono effettuare i tagli di ritorno. Il periodo ideale varierà in base alla zona in cui l’albicocco viene coltivato. Nelle zone a clima mite, la potatura secca si può effettuare a fine autunno.
Un accorgimento importante nella potatura dell’albicocco è che i tagli vanno eseguiti non in maniera troppo drastica in quanto questa pianta cicatrizza molto faticosamente. Gli unici tagli incisivi devono essere quelli di ritorno. Le ferite dovute ai tagli vanno coperte con mastici per potatura, mentre gli attrezzi, cioè cesoie, seghetti e forbici devono essere puliti e disinfettati prima e dopo l’uso.
Vediamo adesso i vari procedimenti per le differenti forme di allevamento dell’albicocco (vaso, fusetto e vaso ritardato).
Nella forma di allevamento a vaso si deve ottenere una forma allargata della chioma che parte da una base ristretta per allargarsi salendo verso l’alto. Per ottenere la forma a vaso bisogna tenere ben pulita la parte interna della chioma che dovrà essere netta dai rami. In questa forma di coltivazione vengono lasciati 3 o 4 rami principali disposti a 120° o 90° di distanza l’uno dall’altro.
Nella forma di allevamento a fusetto, la pianta ha bisogno di sostegni poiché è molto spinta la crescita verticale delle piante coltivate. Questa forma di allevamento si applica a sistemi di produzione intensivi che si ottengono posizionando le piante ad una distanza di 3 metri tra un filare e l’altro e ad una distanza di 4-5 metri fra le piante.
Nell’ultima forma di allevamento contemplata, cioè quella a vaso ritardato, si adotta per ottenere la coltivazione di piante di piccole dimensioni, che non superano normalmente i due metri di altezza. In questa forma di allevamento le branche laterali partono dai rami principali ogni 20-30 centimetri e prendono una forma a spirale. Questa forma di allevamento, viene adottata per favorire le tecniche di raccolta per via delle dimensioni più contenute delle piante, e perché richiede una frequenza di potatura inferiore rispetto alle due forme prima descritte.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *