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Come coltivare l’Agaricus blazei

Come coltivare l’Agaricus blazei

L’ Agaricus blazei (Agaricus blazei Murrill (1945), che è biologicamente e filogeneticamente la stessa specie di Agaricus subrufescens (Agaricus subrufescens Peck (1893)) del Nord America è un fungo saprofita secondario; significa che si sviluppa bene su substrati già parzialmente degradati da altri microrganismi. Per la sua coltivazione si può utilizzare paglia e letame bovino compostati, su di un substrato simile a quello utilizzato per l’Agaricus bisporus, a cui si rimanda.
Questo fungo viene coltivato in Brasile, Cina, Giappone in condizioni semi-naturali, mentre negli Stati Uniti le coltivazioni sono per lo più in ambienti protetti (indoor). Per ottenere la fruttificazione di questi funghi bisogna mantenere temperature relativamente elevate, costantemente tra 20 e25°C, in ambienti mantenuti con un elevato tasso di umidità ed è, inoltre, necessaria l’illuminazione.
L’ Agaricus blazei ha una carne bianca ed il sapore di “noci verdi” ed odore di mandorle (per via del contenuto in alcol benzilico, benzonitrile, benzaldeide e metil benzoato). Si tratta di un fungo a cui vengono attribuite proprietà utili per rafforzare il sistema immunitario; viene infatti utilizzato anche come epatoprotettore e antiossidante.
A tal proposito però bisogna sottolineare come questi funghi, utilizzati nella medicina popolare ed alternativa per i suoi presunti effetti anti-cancro , non sono stati valutati da sufficienti ricerche cliniche per definire sicurezza e proprietà biologiche come alimento, integratore alimentare o farmaco. Tra l’altro, alcune ricerche preliminari, indicherebbero che i prodotti commercializzati, a base di Agaricus blazei, possono avere effetti tossici sulla funzione epatica mediante inibizione degli enzimi P450, specialmente in persone con cancro ovarico e possono, tra l’altro, causare reazioni allergiche. Per questo motivo negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration ha dovuto emettere lettere di avvertimento alle aziende che commercializzano prodotti integratori a base di questo fungo, con diciture dei suoi effetti benefici ancora non dimostrati.

Questo anche perché l’ambiente di crescita e le tecniche di coltivazione possono influenzare enormemente sia la concentrazione dei principi attivi benefici che la eventuale presenza di contaminanti, i quali si andrebbero a concentrare negli estratti e/o nel prodotto essiccato. La coltivazione in ambiente protetto su substrati derivanti da materie prime selezionate e mantenute in condizioni standard di processo, garantisce i migliori risultati, sia in termini di resa che di qualità prodotta, anche ai fini del contenuto di molecole ad attività terapeutica.
L’ Agaricus blazei è chiamato in Brasile “cogumelo de deus”, cioè fungo di Dio, in Giappone Himematsutake. Questo fungo contiene composti polisaccaridi, appartenenti al gruppo dei beta- glucani, ad attività antitumorale, in concentrazioni molto più elevate rispetto ad altri funghi medicinali, tra i quali segnaliamo: Ganoderma lucidum (Reishi), Shiitake e Maitake (Grifola frondosa). L’attività antimutagenica invece sembra essere legata ad un acido grasso polinsaturo, cioè l’acido linoleico.
Per questo motivo risulta fondamentale, sia nel settore della mico- che della fito-terapia, la selezione attenta delle materie prime utilizzate nella preparazione dei prodotti ad uso medicinale.
L’ Agaricus blazei contiene il 38,5% di proteine, il 2,6% di grassi, il 27,7% di carboidrati, il 12,4%di betaglucani e il 20,6% di fibre anche se queste percentuali variano a seconda dello stadio di crescita del fungo. Inoltre è ricchissimo di molti minerali importanti tra cui: ferro, calcio, fosforo, rame, zinco, potassio e sodio, ecc. oltre che le vitamine del gruppo B e vitamina D.
I principali meccanismi di azione, attribuiti a questo fungo, sono: depurazione dell’organismo e antiossidante, rafforzamento del sistema immunitario contro virus, batteri, HIV, candida e malattie infettive, riequilibrio delle difese ed è molto utile nelle diverse forme di allergie e nelle malattie autoimmuni. Viene utilizzato come epatoprotettore e come coadiuvante nelle diverse forme di epatite, nel sovrappeso per effetto di riduzione dell’appetito, aumento del potere antiossidante della pelle migliorandone l’aspetto e la tonicità.
In Giappone viene assunto come prevenzione antitumorale e delle malattie in generale; ci sono degli studi che dimostrerebbero come, questo fungo, dato ai topi per dieci giorni prima di inoculare cellule tumorali, non faccia attecchire il tumore, mentre nel gruppo di cavie a cui non è stato somministrato il fungo il tumore attecchisce e progredisce. Inoltre pare che contrasti gli effetti collaterali dovuti alla chemio e alla radio. Ovviamente, essendo un prodotto di “recente” introduzione la prudenza non è mai troppa ma anche la Ricerca non deve perdere tempo a dare prove certe e concrete a beneficio di tutti.
Di certo oggi sappiamo che con l’Agaricus Blazei si possono preparare piatti deliziosi. Le ricette che possono accompagnare il fungo Agaricus Blazei includono zuppa di verdure, tè ai funghi, zuppa di zucca con zenzero e funghi, spigola con salsa ai funghi, cannelloni con ricotta e funghi, filetto con funghi, riso con funghi, condimento per insalata naturale, ecc.




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