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Fragaria vesca

Fragaria vesca

La fragola di bosco (Fragaria vesca L., 1753) è una pianta erbacea, spontanea nei sottoboschi italiani, della famiglia delle rosacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Rosales, Famiglia Rosaceae e quindi al Genere Fragaria ed alla Specie F. vesca.

Etimologia –
Il termine Fragaria proviene da frágum fragola, probabilmente derivato da fragrans fragrante, a sua volta proveniente dal sanscrito “ghra” il cui significato è sempre fraganza. Secondo altri L’epiteto specifico vesca, deriva da véscor mangiare, pascersi: in quanto commestibile; secondo altri dal significato di molle del termine vesca in latino.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La fragola di bosco è una pianta tipica del sottobosco, dei boschi radi e delle scarpate. Cresce praticamente in tutta Europa. In Italia è presente in tutte le regioni sia in pianura che in montagna sino al limite della vegetazione.

Descrizione –
La Fragaria vesca si caratterizza per le foglie riunite alla base in piccoli ciuffi; queste sono trifoglie e dentellate. I fiori sono piccoli bianchi con 4 – 6 petali con fioritura che può andare, in funzione di altitudine e latitudine, da marzo fino a luglio. In certe annate le piante rifioriscono nuovamente in autunno. Il frutto, che in realtà è un falso-frutto, sorregge i frutti veri e propri (acheni) che sono i semini di cui vediamo cosparsa la superficie.

Coltivazione –
La Fragaria vesca viene coltivata per i suoi frutti che hanno un profumo molto intenso. Questa specie si distingue dalle varietà ibride coltivate per avere il frutto piccolo e morbido (da cui deriverebbe il nome vesca nel significato di molle in latino). Questa pianta preferisce un suolo fresco, piuttosto acido ed un’esposizione soleggiata o di mezz’ombra. Si riproduce per via vegetativa agamica. I frutti di questa specie si hanno dopo circa 8 mesi dall’impianto e sono di difficile conservazione e, quindi, devono essere consumati o lavorati rapidamente. Per la tecnica di coltivazione delle fragole ibride vedi la seguente scheda. Può comunque essere coltivata in modo semispontaneo anche se per la coltivazione normalmente si preferiscono varietà selezionate, più resistenti alla coltura artificiale e maggiormente produttive.

Usi e Tradizioni –
La Fragaria vesca venne già utilizzata e consumata già 10.000 anni fa e le prime testimonianze storiche di raccolta delle fragole risalgono al neolitico. In Italia la diffusione delle prime piante risale al 234 a.C. Questo frutto viene citato anche nella Bibbia per la sua prelibatezza e le sue proprietà benefiche. Il frutto poi entro, come prelibato, nei banchetti del periodo romano. Si narra che le lacrime della dea Venere cadute sulla terra dopo la sua morte si siano trasformate in cuori rossi dando origine a questi frutti. Bisogna aspettare il XIV secolo d.C. per le prime coltivazioni e dal XVIII secolo iniziarono le coltivazioni intensive vere e proprie. Fino ad allora erano spesso considerate per il loro aspetto decorativo.
Nel Medioevo, addirittura, le foglie essiccate di fragola, intrecciate e raccolte in appositi cordoni, se indossate come cinte, venivano ritenute utili come rimedio protettivo contro il morso dei serpenti. I viandanti che riposavano all’aperto a tale scopo proteggevano i giacigli circondandoli con foglie di fragola.
Da questo momento in poi il consumo delle fragole passò da quelle raccolte nel bosco a quelle soprattutto coltivate. Dalla specie selvatica si sono evolute nel corso dei millenni le attuali fragole coltivate. La fragola di bosco può avere innumerevoli utilizzi. Come erba medicinale può essere impiegata per alleviare disturbi gastrointestinali.
La polpa dei suoi frutti schiacciati viene applicata con maschere finalizzate per schiarire zone epidermiche fortemente pigmentate e melaminiche. Altri utilizzi sono come: astringente intestinale, antinfiammatorio, ipotensivo, diuretico, antigottoso, rinfrescante e quindi consigliata in modo particolare nel trattamento della diarrea, pelle e mucose arrossate, ematuria, ittero.
I principi attivi contenuti nella Fragaria vesca sono: olii essenziali, glucosidi, flavonoidi, tannini, mucillagini e flavone. Contiene inoltre buone percentuali di vitamina C, di iodio, di ferro, di calcio e di fosforo e sali potassici, oltre che dell’acido salicilico.

Modalità di Preparazione –
Il frutto della fragola di bosco viene consumato da tempi immemorabili sia crudo che cotto; viene utilizzato per la preparazione di macedonie, gelati e marmellate, spesso si accompagna al gelato; inoltre con l’infuso di foglie si può produrre una gradevolissima bevanda dall’intenso sapore e profumo.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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