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Come coltivare l’arancio trifogliato

Come coltivare l’arancio trifogliato

L’arancio trifogliato (Citrus trifoliata L., 1763) è un agrume della famiglia delle Rutaceae noto anche come Citrus trifoliata o Poncirus trifoliata o, semplicemente, Ponciro ed è l’unico, tra gli agrumi ad essere a foglia caduca, con buona resistenza al freddo maggiore rispetto agli altri agrumi, fino a -20 °C. È un agrume che presenta foglie trifogliate (una apicale più grande e due laterali più piccole, con piccioli provvisti di alette) ed all’ascella dei rami si possono sviluppare grosse spine (anche oltre 5 cm). I fiori del Citrus trifoliata sono bianchi, simili a quelli degli altri agrumi ma leggermente più grandi, con frutti a maturazione di colore giallo, leggermente pelosa e sapore amarognolo ed ovviamente acidulo. In questa scheda vedremo anche come coltivare l’arancio trifogliato e l’habitat più adatto.
Per quanto riguarda la moltiplicazione, l’arancio trifogliato si propaga abbastanza facilmente per seme o talea e la messa a dimora può avvenire in autunno o a inizio primavera; nei climi più freddi è preferibile impiantarlo ad inizio primavera.

Prima dell’impianto il terreno va preparato con una lavorazione a 30-40 cm, con spargimento di una parte di sostanza organica (preferibile il letame bovino maturo) prima della successiva lavorazione di rifinitura. La restante parte di sostanza organica va posta, nel quantitativo di 3-4 kg per buca. Le buche devono avere una dimensione di 30 x 30 x 30 cm. Le giovani piantine vanno messe a dimora con un tutore (bambù o paletto di castagno) che va può essere tolto anche l’anno seguente. Per le sue caratteristiche morfologiche il Citrus trifoliata è un albero che si può coltivare per formare delle siepi di interessante aspetto estetico. La pianta però va sempre coltivata in ambiente luminoso, non ombreggiato e preferisce suoli sciolti, ben drenati e con reazione del pH leggermente acida. Come tutti gli agrumi il Ponciro non sopporta la presenza di elevati contenuti in calcare che conducono a clorosi. Si consiglia anche per l’irrigazione, se possibile, l’uso di acque non calcaree. L’irrigazione è indispensabile nel periodo tardo primaverile, estivo fino alle prime piogge autunnali. Per la concimazione, oltre a quella di natura organica, si possono fare dei sovesci con leguminose, mentre è sempre da evitare l’uso di azoto nitrico perché, come in altri agrumi, lo predispone ad una eccessiva vegetazione, intenerimento dei tessuti e quindi più facile preda degli attacchi di cocciniglie, afidi ed altri parassiti.
L’arancio trifogliato, per le sue caratteristiche organolettiche non è utilizzato come frutta da consumo fresco ma più che altro per preparare succhi, marmellate o liquori; inoltre i frutti di questa specie, essiccati e ridotti in polvere, sono impiegati come condimento.
Attraverso l’incrocio dell’Arancio trifogliato con alcune specie del genere Citrus si sono ottenuti alcuni ibridi: Citrange (ibridi di Poncirus trifoliata x Citrus sinensis; Citrumeli (ibridi di Poncirus trifoliata x Citrus paradisi).




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