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Come coltivare la Bocca di leone

Come coltivare la Bocca di leone

La bocca di leone comune (Antirrhinum majus L., 1753 ) è una pianta erbacea perenne con vistosi fiori colorati appartenente della famiglia delle Plantaginaceae. Viste le sue caratteristiche ornamentali in questa scheda vediamo come coltivare la Bocca di leone in un giardino o in vaso. Il nome della specie è legato ai suoi fiori, parzialmente tubolari, con due labelli, che si aprono premendo il fiore ai lati (che ricorda la bocca di un leone) che sbocciano su lunghe spighe e con colori dal giallo al rosso al rosa o screziate. La bocca di leone, se regolarmente ripulita di foglie e fiori secchi può fiorire da marzo fino ai primi geli per costituire siepi o miscugli fioriti molto permanenti. Sulla bocca di leone si sono ottenuti molte varietà ed ibridi per cui possiamo avere le tonalità e le caratteristiche ornamentali che più si desiderano. In generale possiamo classificare la Bocca di leone in nane (con altezza inferiore a 30 cm), medie (dai 30 ai 70 cm) e alte (fino ai 120 cm).

Per la coltivazione della bocca di leone bisogna considerare che è una pianta mediamente rustica, che riesce a sopportare temperature fino a -5°C. Questo è il motivo per cui è perenne al sud ed annuale o biennale al nord (dove va protetta nel periodo invernale). La cosa importante è che comunque la bocca di leone va posta in pieno sole per avere abbondanti fioriture.
Per gli apporti idrici questi devono essere regolari, ma non troppo abbondanti, per cui è bene irrigare nelle ore mattutine solo quando la parte superficiale di terreno inizia a inaridirsi. Questo dipende ovviamente dal tipo di suolo (è preferibile un suolo leggero, calcareo e molto organico) e ben drenato (cosa che va operata artificialmente se coltivate in vaso con perlite al fondo dello stesso e con una miscela dell’80% di terriccio per piante fiorite e 20% di sabbia grossolana). Ovviamente l’irrigazione invernale è molto minore nei vasi e pressoché inutile in giardino.
La propagazione della bocca di leone si opera in primavera partendo da seme, in febbraio marzo in semenzaio riscaldato o in aprile maggio all’aperto e trapianto definitivo a maggio. Si consiglia una distanza tra gli esemplari tra 10 e 30 cm circa, conformemente alle dimensioni finali della varietà. Le bocche di leone comunque si disseminano con una certa facilità per cui è possibile la riproduzione automatica nel giardino di anno in anno. È evidente che quasi sicuramente (per via della ibridazione) le colorazioni e dimensioni di queste piantine saranno diverse da quelle dei loro progenitori.
Le sementi sono reperibilissime e prima dell’acquisto è meglio scegliere quelle più adatte per colore e caratteristiche agli obiettivi che abbiamo.
Tra le avversità ricordiamo soprattutto gli afidi nel periodo primaverile e malattie fingine quali soprattutto le ruggini (alle quali gli ibridi moderni sono più resistenti) e l’oidio. Se vogliamo fortificare le piante e poi trattarle con un prodotto specifico possiamo trattare le giovani piante con macerato di ortica e successivamente, alla prima comparsa o sospetto di attacchi di afidi e/o agenti fungini, trattare con prodotti a base di equiseto. Sono accorgimenti assolutamente naturali e che aumentano la resistenza biologica delle piante.
La cosa comunque importante per mantenere una fioritura molto a lungo è quella di dedicarsi con costanza alla rimozione delle corolle e delle foglie appassite.




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