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Come coltivare l’aglio in maniera biologica

Come coltivare l’aglio in maniera biologica

La coltivazione dell’aglio (Allium sativum L.) può essere condotta, oltre che a livello aziendale anche per piccole coltivazioni e per consumo familiare.
Si tratta di una coltivazione abbastanza semplice, poco costosa e con la possibilità di ottenere ottime quantità di aglio anche in poco spazio. Sia che si produca aglio comune che aglio rosso le indicazioni agronomiche sono praticamente simili. L’aglio ha bisogno di terreni fertili, soffici e sufficientemente sciolti e ben drenati ed in posizione soleggiata.
Prima della semina dei bulbilli è bene provvedere per tempo ad aggiungere del letame ben maturo miscelandolo col terreno, con una lavorazione intorno ai 30 cm, e dando tempo di integrarsi bene. Non usare mai fertilizzanti azotati. La semina dei bulbilli va fatta in un periodo disponibile che va da novembre a gennaio con il consiglio che chi è a nord, dovrebbe posticipare la messa a dimora.

La scelta dei bulbilli va operata tenendo conto che devono provenire da agricoltura biologica (l’aglio trattato oltretutto può non germogliare) e siano abbastanza freschi. Dalla testa d’aglio, scegliete gli spicchi più grossi, scartate quelli molli ed interni. Vanno bene i bulbilli già germogliati. Durante questa operazione bisogna stare attenti a non danneggiare la base degli spicchi, né la pellicola che avvolge i bulbilli; questi vanno messi a dimora sempre con la punta verso l’alto e ad una profondità di 3-5 cm ed a distanza l’uno dall’altro intorno ai 10-20 cm e 40-50 sulla fila. Dopo di che potete coprire il bulbillo con il terreno e con pacciamature (fieno, foglie secche, paglia, ecc.).
Gli apporti di fertilizzanti (compost, humus di lombrico o letame maturo) vanno fatti in due momenti: uno, come detto, prima della semina, e l’altro durante la fase di ingrossamento dei bulbi.
Per gli amanti dei cicli lunari, secondo esperienze consolidate, il periodo migliore per piantare l’aglio cade tra il quinto giorno prima della luna piena e il primo giorno dopo il plenilunio. Per tale motivo l’aglio andrebbe piantato nella primissima fase della Luna crescente.
L’aglio non necessita di molta irrigazione, generalmente bastano le piogge, nei mesi tra la primavera e l’estate se non piove molto può essere utile irrigare per avere bulbi di buone dimensioni. Quando i bulbi si sviluppano si deve evitare di bagnare per non favorire muffe e malattie che provocano marciume del bulbo. Per la raccolta si ricorda che i bulbi d’aglio si raccolgono a 5-6 mesi dalla semina degli spicchi, quando il gambo si piega, si svuota ed inizia a seccare.
Per quanto riguarda rotazioni e consociazioni alcuni consigli: per la rotazione è bene che l’aglio deve rispettare un turno di 4-5 anni, allo scopo di ridurre le infestazioni del nematode Ditylenchus Dipsaci; per le consociazioni sono ottime quelle con carote, lattughe e sedano. Se si seguono le indicazioni suddette non dovrebbero verificarsi attacchi della Mosca (Chortophila o Hylenia antiqua) e della Tignola (Acrolepia assectella).




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