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Gli Oceani

Gli Oceani

Per Oceano si intende la massa delle acque salate che circonda le terre emerse.
Secondo la definizione del 1953 dell’International Hydrographic Bureau, Ufficio idrografico internazionale, vi è un oceano diviso in tre bacini:
Oceano Pacifico, 180.000.000 km²
Oceano Atlantico, 106.000.000 km²
Oceano Indiano, 75.000.000 km².
In questi si possono individuare mari mediterranei e mari marginali. Secondo l’Organizzazione idrografica internazionale va considerato come oceano anche il Mare Glaciale Artico (con il nome di “Oceano Artico”), alcuni autori (specialmente anglosassoni) vi includono anche l’insieme dei mari che costeggiano l’Antartide (con il nome di Oceano Antartico).
L’oceano ricopre il 71% della superficie terrestre, ovvero 360.700.000 km². Di queste, 154.800.000 km² sono nell’emisfero nord e 205.900.000 km² nell’emisfero sud. Il volume degli oceani e dei mari eccede la capacità dei bacini suddetti, cosicché l’acqua in eccesso copre le parti basse dei continenti creando le piattaforme continentali.
Le due dimensioni longitudinale e latitudinale vanno dai 1.500 km di larghezza minima valutata nell’Atlantico ai 13.000 del bacino pacifico, mentre la profondità media si aggira intorno ai 3-4 km.
Questo comporta che le velocità delle correnti verticali siano ininfluenti nello studio dei flussi oceanici. Inoltre, determina distorsioni nelle rappresentazioni in scala del profilo dei bacini oceanici.
Gli oceani sono anche enormi serbatoi di calore che assorbono l’energia irradiata dal Sole e la rilasciano lentamente. Per questo motivo sono il più importante fattore di controllo del clima sulla Terra: la loro presenza attenua gli sbalzi di temperatura diurni e stagionali, mantenendo le temperature dell’aria entro valori tollerabili per gli organismi viventi. Possiamo considerarli il nostro termostato planetario.
Gli oceani rivestono una grande importanza per la vita dell’uomo. Dalle acque oceaniche si ricavano infatti grandi quantità di alimenti (pesci, molluschi, crostacei, alghe). Quantità enormi di petrolio e metano sono contenute nei giacimenti sottomarini.

Nelle acque oceaniche sono disciolti vari sali e gas, la cui presenza è fondamentale per la vita in questi ambienti. Da un litro di acqua di mare si possono estrarre 35 grammi di sali, dei quali il più abbondante è il cloruro di sodio (il sale da cucina). I principali gas disciolti nelle acque sono il biossido di carbonio, l’ossigeno, l’azoto, il metano ed il solfuro di idrogeno; essi provengono dall’atmosfera e dall’attività degli organismi marini. Tra questi gas il più importante è l’ossigeno, poiché dalla sua concentrazione dipende la sopravvivenza della vita acquatica. La quantità di ossigeno presente nell’acqua dipende dalla temperatura: più l’acqua è fredda, maggiore è la concentrazione di ossigeno.
Le acque oceaniche sono in continuo movimento a causa del moto ondoso, delle maree e delle correnti. Tra questi movimenti il più importante è determinato dalle correnti: spostamenti per lunghe distanze di grandi masse d’acqua. Esse sono causate principalmente dai venti dominanti che spirano sulle acque oceaniche: (alisei e monsoni), ma anche dalle differenze di densità dell’acqua, dovute alla maggiore o minore salinità o temperatura.
Nell’oceano sono apparse le prime forme di vita più di 3,6 miliardi di anni fa. Anche se per noi, “animali terrestri”, è difficile da credere, l’acqua è molto più ospitale dell’aria e in essa vivono e si riproducono organismi che fanno parte di un gran numero di ecosistemi diversi. Gli organismi più importanti degli ecosistemi oceanici sono minuscole alghe e batteri che nel loro insieme costituiscono il fitoplancton. Questi organismi vegetali vivono sospesi nell’acqua e perciò si muovono portati dalle corrente e dal moto ondoso (plancton, dal greco andare errando). Il fitoplancton è il principale produttore di ossigeno degli ambienti marini ed è alla base di tutte le catene alimentari del mare. Il suo ruolo è analogo a quello delle piante negli ambienti terrestri: attraverso la fotosintesi fornisce la materia organica di cui si alimentano gli animali e produce ossigeno, necessario alla respirazione.
Molte comunità di animali si cibano di fitoplancton: sono organismi di dimensioni maggiori che costituiscono nel loro insieme lo zooplancton; anch’essi non hanno la capacità di muoversi e vengono trasportati dai movimenti delle acque.
Si calcola che questi due tipi di plancton siano così abbondanti da produrre in un anno rispettivamente 16 miliardi e 1,5 miliardi di tonnellate di carbonio, che è l’elemento chimico fondamentale dei tessuti viventi. Lo zooplancton, a sua volta, rappresenta una fonte di cibo per animali marini di dimensioni superiori, come piccoli pesci, calamari, seppie. Questi, infine, sono predati dai grossi pesci marini che costituiscono l’anello finale delle catene alimentari del mare.

Guido Bissanti




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