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Pianeta Agricoltura

Il Veleno della Natura

Il Veleno della Natura

La verità vi farà liberi (Gv 8,32), con questa citazione presa dalla Sacra Bibbia mi accingo a presentare una delle più inquietanti questioni dei nostri tempi: l’uso dei veleni in agricoltura.
A prescindere dalle nostre visioni etiche e senza voler fare proselitismi religiosi la citazione estratta dalla Bibbia contiene un valore inequivocabile: la Conoscenza è la prima giustizia che dobbiamo operare.
La conoscenza della verità, che sia quella più grande ed infinita della Vita o quella più “marginale” di un settore del sapere, non è così scontata e semplice come sembra in quanto molte questioni ed argomenti vengono sapientemente manipolati da interessi economici e orientamenti politici.
Per portare alla conoscenza va quindi fatta una esposizione dei fatti e delle questioni quanto più oggettiva possibile e questo, di per se, è già una impresa non semplice in quanto ognuno di noi è l’insieme di esperienze e conoscenze che lo hanno caratterizzato e formato.
Come nel Principio di indeterminazione di Heisenberg* è evidente che nessuno di noi è talmente estraneo alla realtà da non variarla nel momento in cui la commenta; in questo momento, pur se per un valore impercettibile sto modificando la realtà che mi circonda e la Storia del Mondo: che ci piaccia o no è così.
Fatte queste dovute premesse e ritornando al titolo del presente contributo è opportuno poi chiarire di che cosa stiamo parlando: stiamo parlando dei prodotti fitosanitari**.
Queste sostanze sono molecole inorganiche od organiche, ricavate dalla natura o sintetizzate, formulate in modo da esplicare la massima azione tossica, caustica, o comunque incompatibile con la vita degli organismi che riteniamo dannosi per l’ottenimento di una produzione agricola.
Nonostante le precauzioni, i consigli per l’uso e le “rassicuranti” istruzioni, spesso queste sostanze sono, nel senso più profondo e pieno del loro ruolo, veleni***.
Ora un veleno, come vedete nella definizione in fondo, è comunque e sempre una sostanza che uccide e, nel nostro caso, lo fa direttamente o indirettamente.
Direttamente in quanto elimina un organismo vivente che abbiamo ritenuto dannoso (per i nostri fini specifici), indirettamente perché l’effetto dell’uso di questi veleni si ripercuote sia sulla complessità dei cicli biologici (in cui siamo un anello) che sull’assunzione di questi attraverso i residui (sempre più presenti) negli alimenti, nell’acqua, nell’aria e nei suoli.
In poche parole l’uso di queste sostanze modifica l’ambiente in cui viviamo, modificando anche noi in una maniera tale da interagire su quello che noi stessi stiamo diventando.
Un ecosistema è qualcosa di più complesso di quello che una cultura riduzionista e di discutibile valore etico ci ha spesso voluto far credere.
Il ciò che siamo non è solo un effetto della sommatoria algebrica di vari fattori: ciò di cui ci nutriamo, ciò che ci circonda, ecc. ma è la ridondanza multifattoriale di fenomeni fisici, chimici, psicologici, ecc., la cui complessità è stata maledettamente affrontata anche negli ambiti degli Istituti di Ricerca da cui anche il sottoscritto proviene.
Ora, “tralasciando” i fattori Etici (uccidiamo esseri viventi in maniera deliberata ed impunita) e Scientifici (interveniamo su un singolo modificando un intero Sistema), è evidente come abbiamo trascurato la più grande delle Verità: la complessità dell’Ecosistema (anche quelli agricoli: ridotti oramai a catene di montaggio avulse dalla natura) è una necessità della Natura per consentire il miglior assorbimento ed utilizzo di tutte le energie (solare, geologica, pedologica, biologica, ecc.) al fine di rendere al massimo. Quando noi interferiamo con essa la diminuiamo, la mortifichiamo, la feriamo, operando le stesse azioni sull’intera umanità.
Un uomo che vive in una natura mortificata e diminuita è un uomo mortificato e diminuito e, a dispetto di chi promuove questi prodotti quali sostanze “miracolose” per l’aumento delle produzioni agricole o di questioni connesse, costruisce una umanità deviata ed avvilita.
Quando dopo il trattato di Roma del 1957 nacque la PAC (Politica Agricola Comunitaria) la necessità di incrementare le produzioni agricole fu pilotata artatamente dai grandi interessi delle multinazionali verso un modello produttivo ed agricolo, inumano, innaturale, fittizio e distruttivo a tal punto che l’ultima PAC (2014-2020) è quanto di più fittizio e contradditorio possa essere stato partorito da un Parlamento.
Il cammino fuori dai principi (che sono etici e filosofici, oltre che scientifici) della natura ingenera sistemi con una complessità crescente e senza soluzione.
L’Unione Europea (e tutti gli stati membri) prigioniera di questa logica innaturale (e pertanto perversa) non riesce più a regolamentare questa politica in maniera virtuosa per il semplice motivo che è fuori rotta. Non si può costruire fuori dai principi della natura perché equivale a voler costruire un edificio senza tener conto delle leggi della meccanica: l’edificio, ammesso e non concesso che possa essere costruito, prima o poi crollerà con tutte le conseguenze che possiamo immaginare.
Non è pertanto una questione di Scienza o di Tecnica ma di Conoscenza della Realtà e se non ci riprendiamo la Conoscenza della Realtà l’umanità intera è in pericolo.
La Natura ha le soluzioni per l’Uomo e non è l’Uomo che ha le soluzioni per la Natura questo è il Primo Principio della Conoscenza.

Guido Bissanti

* Werner Karlsberg Heisenberg (Würzburg, 5 dicembre 1901 – Monaco di Baviera, 1º febbraio 1976) è stato un fisico tedesco. Premio Nobel per la Fisica nel 1932, fu uno dei fondatori della meccanica quantistica.
** I prodotti fitosanitari (o agrofarmaci o fitofarmaci o pesticidi) sono tutti quei prodotti, di sintesi o naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali avversità delle piante (malattie infettive, fisiopatie, parassiti e fitofagi animali, piante infestanti).
*** Per veleno si intende una sostanza che, assunta da un organismo vivente, ha effetti dannosi temporanei o permanenti, fino a essere letali, attraverso un meccanismo chimico.

pubblicato il 18/01/2015
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