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Api e Pesticidi

Api e Pesticidi

Dicembre 2016 – Per la prima volta si è ottenuta una forte correlazione tra pesticidi a base di neonicotinoidi e danni alle colonie di impollinatori: sotto accusa il thiamethoxam.

I più diffusi pesticidi al mondo danneggiano la capacità di api e bombi di scuotere i fiori per far cadere il polline, compromettendo il loro ruolo fondamentale per l’ecosistema e per le colture alimentari che a livello globale dipendono per un terzo proprio dagli impollinatori. È il risultato di uno studio presentato oggi all’incontro annuale della British Ecological Society.
Gli scienziati hanno analizzato gli effetti di alcuni pesticidi a base di neonicotinoidi su alcune colonie di api. I test di laboratorio sono stati condotti dividendo gli insetti in tre gruppi: il primo non è stato esposto ad alcun insetticida, mentre gli altri due sono stati fatti entrare in contatto con il thiamethoxam, una sostanza neonicotinoide di comune applicazione in molti prodotti agrochimici, esponendoli a dosi simili a quelle riscontrate nei campi.

La capacità di far vibrare il fiore è essenziale per raccogliere il polline di diverse specie vegetali, come il pomodoro e la patata. Normalmente gli impollinatori contraggono i muscoli del volo senza muovere le ali, così da vibrare e scuotere corolla e antere. Gli insetti esposto a questo neonicotinoide, però, hanno una capacità ridotta di portare a compimento il processo. In particolare, gli scienziati hanno osservato che non riescono ad apprendere come comportarsi in una determinata situazione per massimizzare il polline raccolto. Di conseguenza ne riescono a far cadere di meno, ne portano meno all’alveare dove nutrirà colonie più esigue di numero.
Questo studio giunge a risultati in linea con quelli di analisi precedenti, che dimostravano come i neonicotinoidi danneggiassero la memoria e la capacità di apprendimento dei singoli insetti. Ma fa un passo in avanti: infatti per la prima volta si è ottenuta una forte correlazione tra pesticidi e danni alle colonie, mentre prima si avevano prove soltanto riguardo la nocività sui singoli individui.
L’EFSA ha riconosciuto gli effetti nocivi del thiamethoxam, che in Ue è bandito, ma il divieto non copre tutti gli impieghi né tutte le colture. Ad esempio, sono permessi l’uso in serra e l’applicazione spray nei frutteti dopo la fioritura. Inoltre, alcuni Paesi europei hanno concesso delle deroghe. La moratoria a livello europeo che è in piedi dal 2013 dovrà essere rivista nel 2017.

Guido Bissanti