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Picea breweriana

Picea breweriana

Il peccio o abete di Brewer (Picea breweriana S.Watson, 1885) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Picea,
Specie P. breweriana
Sono sinonimi i termini:
– Picea pendula S.Watson.
– Pinus breweriana (S.Watson) Voss.

Etimologia –
Il termine picea è il nome latino del pino selvatico in Virgilio e Plinio.
L’epiteto specifico breweriana è stato attribuito in onore di William Henry Brewer, botanico statunitense, che fu il primo a collezionare questa specie sui fianchi del Monte Shasta, nel 1863.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Picea breweriana è una conifera endemica di una ristretta area montana al confine tra California e Oregon, negli Stati Uniti.
Il suo areale è limitato alle Klamath Mountains, alle Siskiyou Mountains e alle Trinity Mountains. Nonostante l’habitat sia ristretto e frammentato nelle dimensioni questa pianta è alquanto rustica e tollerante sia nei confronti delle condizioni climatiche, sia nei confronti della fertilità dei suoli.
Il suo habitat è quelle delle aree di montagna ad altitudini comprese tra i 1160 e i 2290 m, prediligendo suoli di origine vulcanica, rocciosi; il clima è freddo e umido, con precipitazioni annue comprese tra i 1000 e i 2800 mm, caratterizzato da inverni nevosi ed estati calde e secche. É una specie tipica delle foreste miste, in associazione con una quindicina di conifere (le più comuni sono Pseudotsuga menziesii e Abies magnifica var. shastensis), specializzata nel colonizzare i suoli meno fertili, sopportando in questo modo la competizione con altre specie.

Descrizione –
La Picea breweriana è una conifera che cresce fino ad altezze di circa 40 m con unico tronco che può raggiungere 1,5 m di diametro, a chioma conica.
Presenta una corteccia, inizialmente grigia, che poi diventa marrone con gli anni.
I rami e i virgulti sono pendenti; questi sono allungati, snelli, ricoperti di fine peluria, e di colore grigio-marrone.
Le foglie sono aghiformi, piuttosto rigide, appiattite o con larga sezione triangolare, con punte smussate, di colore verde scuro nella pagina superiore, verde-bluastro nella pagina inferiore, lunghe 1,5-3 cm; hanno stomi solo inferiormente, disposti su parecchie bande. Le gemme vegetative sono lunghe 5-7 mm, con punte arrotondate, di colore grigio-marrone.
Gli strobili maschili sono di colore marrone, lunghi 2-2,5 cm.
I coni femminili sono cilindrici, lunghi 6,5-12 cm, inizialmente color rosso-porpora scuro, poi rosso-marroni a maturazione. I macrosporofilli hanno forma a ventaglio, sono lunghi e larghi 15-20 mm, duri, con margine intero o leggermente eroso.

Coltivazione –
La Picea breweriana è una pianta rustica che cresce in un areale con inverni freddi e su suoli prevalentemente rocciosi e di origine vulcanica delle montagne Klamath dell’Oregon sudoccidentale e della California nordoccidentale e cresce ad altitudini moderatamente elevate.
Per la sua coltivazione bisogna scegliere terreni molto permeabili e con granulometria grossolana.
La moltiplicazione avviene per seme. La semina va effettuata preliminarmente in semenzaio non riscaldato e si consiglia di far crescere le piantine per il primo anno in vasi da trapiantare poi con tutto il pane di terra nella primavera dell’anno successivo.
Per i primi tempi, soprattutto nel periodo estivo sarà necessario tenere il terreno più umido ma senza mai generare ristagni.

Usi e Tradizioni –
La Picea breweriana, nonostante la condivisione dello stesso habitat e dello stesso territorio con P. engelmannii e P. sitchensis, non si ibrida con queste specie per cui esiste una certa separazione genetica, cosa che fa ritenere questa conifera come la specie di peccio più antica del nordamerica occidentale, relitto dell’era Terziaria.
Le analisi del DNA, inoltre, hanno dimostrato che Picea breweriana ha una posizione basale nel clade Picea, suggerendo che l’intero genere sia originario del Nord America.
Al di fuori del suo areale nativo, viene coltivato come un albero ornamentale molto ammirato nei giardini, in particolare in Gran Bretagna e Scandinavia, dove è apprezzato per il suo fogliame pendulo.
Il suo legno è comunque di bassa qualità e non ha particolari utilizzi.
Dal punto di vista ecologico, ha un areale ristretto di circa 775 km² ed un areale secondario di circa 12000 km²; nelle 6-8 località dove vegeta è una specie abbastanza comune, anche se con segni di declino. I rischi maggiori per la conservazione della specie sono legati principalmente ai cambiamenti climatici e alla possibilità di incendi boschivi, che sono in grado di estinguerne una intera subpopolazione. Per questi motivi viene classificata come specie vulnerabile nella Lista rossa IUCN.

Modalità di Preparazione –
La Picea breweriana è una conifera che non ha particolari utilizzi sia dal punto di vista alimentare che medicinale.
Di poco rilievo sono gli utilizzi del suo legno mentre per via del suo aspetto estetico può ricoprire grande interesse dal punto di vista ornamentale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/171807269/original.jpg
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Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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