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Specie Funghi

Evernia prunastri

Evernia prunastri

Il muschio di quercia o muschio quercino (Evernia prunastri (L.) Ach.) è una specie di lichene appartenente alla famiglia delle Parmeliaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Fungi,
Superclasse Ascomycota,
Classe Lecanoromycetes,
Ordine Lecanorales,
Famiglia Parmeliaceae,
Genere Evernia,
Specie E. prunastri.
Sono sinonimi i termini:
– Evernia herinii P.A.Duvign.;
– Evernia prunastri f. herinii (P.A.Duvign.) D.Hawksw.;
– Evernia prunastri f. retusa (Ach.) Cromb.;
– Evernia prunastri subsp. soralifera Räs.;
– Evernia prunastri var. arenaria (Retz.) Fr.;
– Evernia prunastri var. herinii (P.A.Duvign.) Maas Geest.;
– Evernia prunastri var. prunastri (L.) Ach.;
– Evernia prunastri var. retusa Ach., 1810;
– Evernia prunastri var. stictoceros (Sm.) Ach.;
– Evernia retusa (Ach.) Röhl.;
– Evernia stictoceros (Sm.) Sm. & Sowerby;
– Letharia arenaria;
– Lichen prunastri L.;
– Lichen stictoceros Sm.;
– Lobaria prunastri (L.) Hoffm.;
– Parmelia mollis var. prunastri (L.) Schaer.;
– Parmelia prunastri (L.) Ach.;
– Parmelia prunastri var. retusa Ach.;
– Physcia prunastri (L.) DC.;
– Physcia prunastri var. stictocera (Sm.) Schaer.;
– Platysma prunastri (L.) Frege;
– Ramalina prunastri (L.) Chevall.;
– Ramalina thrausta f. arenaria Fr.;
– Ramalina thrausta f. arenaria Fr. ex Arnold.

Etimologia –
Il termina Evernia è di provenienza incerta.
L’epiteto specifico prunastri è il genitivo di prunáster prugnolo, pruno selvatico: del prugnolo, una delle piante ospiti di questi funghi.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Evernia prunastri è un lichene originario dell’Europa centrale, dalle coste alla fascia subalpina, e diffuso in molte foreste temperate montuose in tutto l’emisfero settentrionale. In particolare si trova nelle foreste di montagna temperate dell’emisfero settentrionale, tra cui Francia, Portogallo, Spagna, Nord America e gran parte dell’Europa centrale.
Il suo habitat è spesso quelli di ambienti naturali, tuttavia può essere presente anche in aree periurbane, mentre è assente all’interno dei grandi centri urbani.
Cresce principalmente sul tronco e sui rami delle querce, ma si trova comunemente anche sulla corteccia di altri alberi a foglie caduche e conifere come l’abete e il pino.

Riconoscimento –
L’Evernia prunastri è un lichene fruticoso che si riconosce per avere la faccia superiore verde e quella inferiore biancastra.
Anche il tallo presenta una duplice colorazione: verde giallastra nella parte superiore, per la presenza di acido usnico, e biancastra nella parte inferiore. Occasionalmente può essere di colore grigio chiaro.
Il tallo è lungo 3 – cm, cespuglioso e cresce sulla corteccia per formare grandi cespi. Il tallo è piatto e simile a una cinghia. È molto ramificato, ricordando la forma delle corna.
La consistenza del tallo è ruvida quando è asciutta e gommosa quando è bagnata.

Coltivazione –
L’Evernia prunastri è un lichene che cresce prevalentemente sul tronco e sui rami della quercia, ma si trova spesso anche sulla corteccia di altre latifoglie e conifere.
Questo lichene viene raccolto commercialmente nei paesi dell’Europa centro-meridionale e solitamente esportato nella regione francese di Grasse, dove i suoi composti profumati vengono estratti come assoluti o in altre composizioni.
È ampiamente utilizzato nella profumeria moderna, e i suoi estratti sono spesso usati come fissativi e formano le note di base di molte fragranze. Sono anche componenti chiave nei profumi delle classi Fougère e Chypre. Il lichene ha un odore distinto e complesso che può essere descritto come legnoso, intenso e leggermente dolce.

Usi e Tradizioni –
L’ Evernia prunastri è un lichene conosciuto non solo nella profumeria moderna ma anche da molto tempo.
I turchi utilizzavano questo lichene per fare una gelatina, mentre nell’antico Egitto veniva utilizzato per l’imbalsamazione, ma anche come lievito per la panificazione. L’Evernia può essere usata anche per tingere la lana.
Oggi è ampiamente utilizzato in profumeria e i suoi estratti spesso utilizzate come fissativi di profumi.
Questo lichene ha un pronunciato odore di trementina che è, appunto, apprezzato in alcune composizioni di profumi.
In alcune parti dell’Italia centrale, è stato utilizzato come biomonitoraggio della deposizione di metalli pesanti in siti urbani, rurali e industriali. Gli studi di bioaccumulo per zinco, piombo, cromo, cadmio e rame in campioni di licheni sono stati eseguiti cinque volte a intervalli regolari tra novembre 2000 e dicembre 2001. Come previsto, le aree rurali hanno mostrato un impatto minore di questi cinque metalli pesanti rispetto alle aree urbane e aree industriali.
Tra le controindicazioni si ricorda che questo lichene dovrebbe essere evitato da persone con noti problemi di sensibilizzazione cutanea.
Il suo uso nei profumi è ora fortemente limitato dai regolamenti dell’International Fragrance Association e molti profumi sono stati riformulati negli ultimi anni con altre sostanze chimiche che hanno sostituito le essenze di questo lichene.

Modalità di Preparazione –
L’Evernia prunastri è un lichene utilizzato da tempi remoti come essenza, come gelatina, nell’imbalsamazione, ma anche come lievito per la panificazione e come base per tingere la lana.
È utilizzato in profumeria, sia come fissativo che come nota aromatica ed è determinante nelle profumazioni chypre e fougère.
Per l’utilizzo di questo lichene va effettuata una raccolta che deve seguire dei procedimenti ben precisi.
La raccolta avviene prima che crescano le foglie dell’albero ospitante il lichene. Dopo l’essiccazione avviene l’estrazione dell’essenza assoluta attraverso solventi, che essendo un potenziale allergene è preferibile che costituisca non più dello 0,1% in una composizione. Ultimamente viene sostituito dal prodotto sintetico evernyl.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/175451601/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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