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Veronica austriaca

Veronica austriaca

La Veronica austriaca o Veronica d’Austria (Veronica austriaca L., 1759) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Plantaginales,
Famiglia Plantaginaceae,
Tribù Veroniceae,
Sottotribù Veroniciinae,
Genere Veronica,
Specie V. austriaca.
Sono sinonimi i termini:
– Veronica austriaca subsp. dentata (F.W.Schmidt) Watzl;
– Veronica austriaca var. prenja Beck;
– Veronica jacquinii var. neicefii Degen;
– Veronica orbiculata var. celakovskyana K.Malý;
– Veronica orbiculata var. hercegovinica K.Malý;
– Veronica orbiculata var. prenja (Beck) K.Malý;
– Veronica orientalis Wender.;
– Veronica polymorpha Schweigg.;
– Veronica polymorpha Willd. ex Schltdl., 1813;
– Veronica teucrium subsp. austriaca (L.) Arcang., 1882.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– Veronica austriaca subsp. austriaca ;
– Veronica austriaca subsp. jacquinii (Baumg.) Watzl.

Etimologia –
Il termine Veronica è di etimologia incerta; Linneo riprese il nome dai botanici del Cinque-Seicento, che a loro volta lo trassero dai nomi comuni, come il fr. véronique (1545); l’attestazione più antica sembra risalire a una farmacopea svizzera (XV sec.). La spiegazione più comune lega il nome alla leggenda della Veronica, ovvero della pia donna che durante la salita al Calvario pulì il volto di Cristo con un fazzoletto, sul quale rimase impressa la sua immagine (Veronica è sia il nome della donna, adattamento del gr. Berenice, sia la reliquia, per assonanza con vera icon, immagine vera); il legame sarebbe dato o dal periodo della fioritura di varie specie, intorno alla settimana santa, o dalle venature più scure della corolla che possono suggerire un volto. Meno frequente il collegamento con la mistica italiana Santa Veronica da Binasco (1445-1497). È stata proposta anche una derivazione da Betonica, sulla base di un passo di J. Bauhin (Veronica Foemina quibusdam, aliis Betonica), poco convincente sul piano linguistico. Genaust, con estrema riserva, avanza un possibile collegamento con l’alto tedesco wernickel, wernichel orzaiolo sulla base dell’uso di V. chamaedrys per curare le affezioni agli occhi.
L’epiteto specifico austriaca viene da austriaco, dell’Austria.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Veronica austriaca è una pianta originaria di un areale compreso tra Polonia, Croazia e Caucaso settentrionale e presente dall’ Europa all’ Asia occidentale.
In Italia si può incontrare solamente in alcune regioni settentrionali.

Descrizione –
La Veronica austriaca è una pianta erbacea, perenne, che cresce fino ad un’altezza di circa 90 cm e con radici secondarie che si formano da un rizoma.
Il fusto è eretto e presenta peli della lunghezza di circa 1 mm.
Le foglie sono disposte in modo opposto e sono sessili. La forma della lamina varia da lanceolata a lineare; ha contorno intero o seghettato (fino ad essere pennatosetto) debolmente revoluto e di colore è verde intenso. La superficie è ricoperta sparsamente da peli crespi oppure è subglabra. Le foglie del getto vegetativo terminale hanno delle forme lineari, intere o subintere con margini decisamente revoluti. Le foglie hanno dimensioni in larghezza di 3 – 15 mm, in lunghezza di 20 – 50 mm con peli della lunghezza di 0,1 – 0,8 mm.
Le infiorescenze sono dei racemi laterali, cioè inseriti alle ascelle di foglie normali (tipo C – vedi figura) e l’asse principale termina con un getto privo di fiori. Nell’infiorescenza sono presenti delle brattee a forma spatolata con bordi debolmente dentellati (quelle superiori sono più strette). I fiori sono posizionati all’ascella di una brattea. Le brattee sono disposte in modo alterno (a volte sono opposte). I fiori hanno dei pedicelli lunghi una o due volte la relativa brattea. Nell’infiorescenza non sono presenti ghiandole.
I fiori sono ermafroditi e tetraciclici (composti da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo), pentameri (calice e corolla divisi in cinque parti). I fiori presentano un calice campanulato, gamosepalo e più o meno attinomorfo; è diviso in 4 lacinie ben sviluppate, con forme da lineari a lineari-lanceolate. È presente una quinta lacinia superiore molto più piccola. La superficie del calice è subglabra o ricoperta da peli crespi. La corolla è gamopetala e debolmente zigomorfa con forme tubolari (il tubo è corto) e terminante in quattro larghi lobi da ovali a orbicolari e patenti (il lobo superiore è leggermente più grande – due lobi fusi insieme, quello inferiore è più stretto). La corolla è resupinata; i lobi sono appena embricati. Il colore della corolla è celeste intenso, con una larghezza di 9 – 14 mm. L’androceo presenta due stami (gli altri tre sono abortiti) leggermente più corti della corolla. I filamenti sono adnati alla corolla. Le antere hanno due teche più o meno separate, uguali con forme arrotondate. Il gineceo è bicarpellare (sincarpico – formato dall’unione di due carpelli connati). L’ovario (biloculare) è supero con forme ovoidi e compresso lateralmente. Gli ovuli per loculo sono da numerosi a pochi (1–2 per loculo), hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell’ovulo, ridotta a poche cellule). Lo stilo, filiforme con stigma capitato e ottuso, è breve e non sporge dalla insenatura della corolla. Il disco nettarifero è presente nella parte inferiore della corolla (sotto l’ovario). Lo stilo ha una lunghezza di circa 4 – 5 mm.
L’antesi è tra Maggio e Luglio.
Il frutto è una capsula divisa fino a metà in due lobi. La forma della capsula è da ovale a subrotonda, sono smarginate e sono lunghe più o meno come il calice. La deiscenza è loculicida tramite due valve. I semi sono pochi con dimensioni 0,5-2 x 0,7-2,6 mm..

Coltivazione –
La Veronica austriaca è una pianta perenne utilizzata, soprattutto in passato, per uso medicinale soprattutto nelle aree di origine.
Di questa pianta si riconoscono, come detto, due sottospecie e sono state ottenute delle cultivar per fini ornamentali.
Questa pianta può essere coltivata in suoli di vario tipo, purché abbastanza porosi e drenati, con esposizione prevalentemente soleggiata e nei biomi temperati.
Può essere coltivata per il suo aspetto estetico anche in giardini rocciosi e per avere un buon risultato deve essere piantata con una densità di 8 piantine al m2.
È facile da coltivare, richiede pochissime cure ed è abbastanza priva di parassiti e malattie.
La propagazione avviene per seme con semina primaverile.
Si può propagare anche per divisione nel periodo di tarda primavera.

Usi e Tradizioni –
La Veronica austriaca è una pianta che si incontra in areali. È una pianta che un tempo veniva impiegata come altre piante del suo genere per uso medicinale.
Oggi trova per lo più impiego come pianta ornamentale, utilizzata sia per siepi fiorite ed anche per giardini rocciosi in quanto le vistose infiorescenze composte da eleganti fiori blu aggiungono un tocco di colore al paesaggio; inoltre la pianta mantiene un portamento ordinato e verticale per tutta la stagione di crescita.
Inoltre viene coltivata anche per contenitori e vasi e i fiori recisi durano a lungo nei bouquet.
In campo medicinale si usano le radici e le foglie che sono alterative, aperitive e diuretiche.
È una pianta con un buon contenuto in vitamina C.

Modalità di Preparazione –
Della Veronica austriaca se ne faceva un suo medicinale soprattutto nei tempi passati e relativamente alle aree di origine secondo le tradizioni della medicina popolare locale.
Di questa pianta si utilizzano le radici e le foglie per preparare infusi e decotti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://observation.org/photos/50532821.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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