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Come coltivare il Nasturzio

Come coltivare il Nasturzio

Il nasturzio (Tropaeolum majus L., 1753) è una pianta erbacea della famiglia delle Tropaeolaceae, originaria del Perù che, nel Seicento, fu importata dagli europei ed anche utilizzata contro la carenza di vitamina C nella cura dello scorbuto.
Questa pianta, conosciuta spesso per il suo valore ornamentale, trova impiego in varie parti del mondo sia in campo alimentare che medicinale.
Infatti è molto conosciuto per essere commestibile, sia per le foglie che per i fiori. Oggi è ancora molto utilizzato, soprattutto in ambito omeopatico poiché sembra abbia effettive proprietà antibatteriche.
In campo ornamentale è molto apprezzato per le sue bellissime foglie tondeggianti, per i piccoli fiori colorati e per l’odore pungente che emana.
È una pianta coltivabile sia in giardino che all’interno degli appartamenti.
Si trova all’incirca in tutti i continenti, anche se è caratterizzata da differenti peculiarità: ad esempio in Sudamerica è perenne, mentre invece nel continente europeo sono presenti molti ibridi della pianta di nasturzio.

Caratteristiche –
Il nasturzio è una pianta che apprezza posizioni soleggiate e si adatta anche a terreni poveri. Viene coltivato sia come pianta pendente, strisciante o rampicante. È una pianta ampiamente coltivata come annuale ed ha semi grandi e quindi facili da maneggiare singolarmente e da seminare.
Di questa specie sono disponibili molte varietà con vari colori dei fiori, dal crema al giallo, arancione, rosso e marrone. Alcuni hanno una marmorizzazione altamente decorativa sulle foglie.
I fiori vengono prodotti in modo prolifico durante la tarda primavera e l’estate, sebbene continuino a produrre volumi inferiori durante tutto l’anno.

Coltivazione –
Il nasturzio è una pianta di facile coltivazione, purché si rispettino alcune sue esigenze.
La pianta predilige infatti le zone in pieno Sole, ma può anche andar bene una zona in semi-ombra, sebbene in queste zone si comprometta la capacità di fioritura della stessa. Il terriccio in cui inserirla deve essere ben drenato per evitare ristagni che potrebbero danneggiare la pianta ed è meglio se risulta essere con una buona fertilità.
Il periodo di coltivazione è legato, ovviamente, al suo ciclo vegetazionale. Essendo una pianta che fiorisce nel periodo tra la tarda primavera e l’inizio estate, è buona cosa iniziare la coltivazione alla fine dell’inverno, meglio se magari dopo l’ultima gelata o comunque l’ultimo freddo in modo da evitare problemi ai semini che cresceranno.
In zone con clima più freddo è bene proteggere all’inizio la pianta in serra o in appartamento in quanta predilige un clima mite e temperature non troppo rigide.

Propagazione –
Il Tropaeolum majus è una pianta che va seminato in un semenzaio e trapiantato successivamente all’inizio della primavera, quando le piantine inizieranno ad emmettere le prime foglie.
Prima dell’impianto bisogna lavorare finemente il terreno, dopo averlo miscelato con torba fine e concimato con humus di lombrico o sostanza organica ben umificata.
Durante il trapianto bisogna fare attenzione a proteggere e non danneggiare le radici; in alternativa si può seminare direttamente in giardino, ma quando si è sicuri che non ci siano rischi di ritorno di gelate, seminando due o tre semi per buca (non più profonda di un cm) e lasciando successivamente la piantina più vigorosa.
Per la moltiplicazione bisogna sapere, inoltre, che dalla fioritura nascono gruppi di tre semi che poi possono essere raccolti e conservati quando diventano di dimensioni abbastanza notevoli. Questi semi tenderanno a sgonfiarsi e si prepareranno per essere piantati la primavera successiva.
Una riproduzione utilizzata e molto agevole è quella agamica per talea o anche per propaggine, il che significa che sul terreno possono presentarsi delle radici aeree provenienti da quei rametti che stanno più vicini al terreno.

Annaffiatura –
Il nasturzio è una pianta che riesce a crescere in terreni poveri ma ha bisogno di un costante apporto irriguo. Il terreno deve rimanere, infatti, sempre abbastanza umido, ma non troppo. È importante dosare la giusta quantità di acqua in base alla stagione in cui ci si trova. Durante il periodo estivo, le annaffiature dovranno essere effettuate, all’incirca, tre volte a settimana, anche se comunque possono aumentare in presenza di clima particolarmente caldo. Nel periodo invernale possono addirittura essere sospese, soprattutto se le precipitazioni sono regolari e il clima piuttosto freddo.

Concimazione –
Il nasturzio è una pianta che va concimata con attenzione, in quanto eccessive concimazioni organiche possono portare ad un eccessivo rigoglio vegetativo a scapito della fioritura e terreni eccessivamente poveri possono avere foglie e fiori di dimensioni più ridotte.
Per questo motivo si consiglia l’uso di concimi a base di azoto a lenta cessione o, meglio ancora, sostanza organica ben umificata (come humus di lombrico).
La concimazione va effettuata prima del trapianto o prima della semina in pieno campo.
Se la pianta viene coltivata in vaso la tecnica cambia.
In questo caso ogni due settimane circa, bisognerà diluire un prodotto ricco di azoto nell’acqua con cui di solito si innaffia la pianta. durante il periodo di fioritura si consiglia di concimare con prodotti solubili a base di fosforo potassio.

Fioritura e raccolta –
Ricordiamo che i fiori di questa pianta iniziano ad aversi verso la fine della primavera, al massimo all’inizio dell’estate. Se la pianta viene coltivata per usi alimentari il periodo ottimale per la raccolta è quando inizieranno a comparire i fiori.
La raccolta deve avvenire durante la crescita della pianta: in questo caso basterà tagliare con una forbice ben disinfettata quanto necessario per evitare di sfruttare eccessivamente la pianta. se la pianta viene coltivata solo per uso ornamentale basterà togliere i fiori secchi ed effettuare leggeri interventi di potatura come di seguito spiegato.

Potatura –
Il nasturzio è una pianta perenne per cui la tecnica di potatura deve essere effettuata in maniera continua ma leggera per fare in modo che la pianta vegeti per lungo tempo. In tal senso basta togliere foglie secche, rametti secchi o danneggiati senza effettuare potature drastiche, tranne nel caso che la pianta, dove cresce in maniera perenne, debba essere rinnovata.

Malattie e parassiti –
Il Tropaeolum majus è una pianta alquanto rustica, tuttavia può risentire delle temperature più alte mentre è abbastanza resistente a fitopatogeni, come afidi e cocciniglie a condizioni che la concimazione venga fatta senza l’ausilio di concimi azotati ad immediato rilascio, cosa che indebolisce la pianta (apparentemente più rigogliosa) ma la rende più soggetta ad attacchi parassitari.




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