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Riproduzione del Farnetto

Riproduzione del Farnetto

Il farnetto (Quercus frainetto Ten.) è un albero della famiglia delle Fagacee originario dell’Europa sudorientale.

Habitat idoneo di riproduzione –
Il Quercus frainetto è una pianta originaria dell’Europa sudorientale con un areale che si estende all’Anatolia settentrionale; in Europa si trova in Bosnia, Ungheria, Albania, Macedonia, Romania, Bulgaria e Grecia.
In Italia è presente dalla Toscana in giù ed è frequente soprattutto nell’Italia meridionale, ad altitudini variabili dal livello del mare fino a 800–1000 m.
Questa specie vegeta prevalentemente in aree boschive a formare consociazione con il cerro ed il suo habitat e quello dei boschi di pianura e di collina a clima temperato, con preferenza per i terreni acidi.

Propagazione –
Il farnetto cresce in ambienti temperati ed in Italia si trova dal centro al sud, particolarmente nell’Italia meridionale, mentre in Europa è diffusa soprattutto nella zona balcanica. L’albero non tollera inondazioni ed alto contenuto di calcare nel suolo, il che, in contraddizione con il suo nome, non la rende adatta al suolo della moderna Ungheria, dove il terreno è generalmente molto ricco di calcare e quindi in quel luogo la pianta è scarsamente presente.
Per quanto riguarda la sua propagazione questa avviene per seme che perde rapidamente vitalità se viene lasciato asciugare. Il seme può essere conservato umido e fresco durante l’inverno, ma è meglio seminarlo non appena è maturo in un semenzaio all’aperto, anche se deve essere protetto da vari predatori, quali: topi, scoiattoli ecc. Piccole quantità di semi possono essere seminate in vasi profondi in semenzaio non riscaldato.
Le piante producono un fittone profondo e devono essere messe a dimora in pieno campo il prima possibile, infatti il seme seminato in situ produrrà gli alberi migliori.
Per questo motivo le giovani piante non dovrebbero essere lasciate in vivaio per più di 2 stagioni di crescita senza essere spostate in quanto, successivamente, il trapianto diventa più problematico per via della formazione del fittone.

Ecologia –
Il Quercus frainetto è una pianta dell’Europa sudorientale.
Nell’habitat italiano si trova, al centro in Toscana nella Maremma, ma diventa sempre più frequente dal Lazio alla Calabria.
A Montecastrilli, in provincia di Terni, è segnalato (Contoli e Spada 1974) un popolamento quasi puro ma non è di sicura naturalità.
Normalmente si trova nel Lauretum fino al Castanetum, ad altitudini variabili dal livello del mare in Toscana a 800-1000 m sul livello del mare, in formazioni sub-mesofile associato al Cerro, alla Roverella ed in alcuni casi al Faggio in faggete depresse o in risalita su versanti meridionali.
In Toscana, al limite settentrionale e occidentale di questa bella specie quercina, si trova in boschi relittuali misti a Cerro (Arrigoni 1974) è presente nella parte meridionale della regione in piccoli nuclei disgiunti a causa dell’intervento dell’uomo e occupano una particolare nicchia ecologica; nella Maremma grossetana nei bacini dell’Albenga e del Fiora, tra Capalbio, Marsiliana, Manciano, Poggio buco, Ponte S. Pietro, Pescia Fiorentina ed un nucleo isolato si trova oltre l’Albenga a nord di Poggioferro lungo il fosso Senna.
Hanno una notevole valenza naturalistica, fitogeografica e paesaggistica, con fustaie che presso Manciano si trovano con presenza di Faggio; si tratta di boschi a carattere termoigrofilo e riconosciute nell’associazione Pulicario odorae – Quercetum frainetti (Arrigoni) Ubaldi et al 1990 nell’ordine Quercetalia pubescentis Br. Bl.
Nell’Appennino centrale lo troviamo nella riconosciuta alleanza Teucrio siculi – Quercion cerris Ubaldi 1998 em. Scoppola er Filesi 1995; si tratta di querceti subacidofili intermedi tra Erythronio – Quercion petraeae e Quercion frainetto; nella fascia submediterranea calda del versante tirrenico.
Per il resto dell’Appennino meridionale, si trova nell’alleanza Quercion frainetto Horvat 1959, nell’ambito di querceti misti submontani e bassomontani a Farnetto e Cerro nella fascia supramediterranea.
Questa specie, in Italia, ha molti problemi di rinnovazione, perché molto sensibile alla competizione con altre piante, comportamento caratteristico di specie che occupano nicchie ecologiche particolari e che si trovano al limite del loro areale, ha una straordinaria rapidità di crescita, secondo solo al Castagno se tenuto a ceduo.




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