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Riproduzione del Biancospino

Riproduzione del Biancospino

Il biancospino (Crataegus monogyna Jacq., 1775) è un arbusto o un piccolo albero molto ramificato, contorto e spinoso, della famiglia delle Rosaceae comune nelle macchie e ai margini dei boschi.

Habitat idoneo di riproduzione –
Il Crataegus monogyna è una pianta presente in un vasto areale che comprende l’Europa, escluse Islanda e Russia, il nord Africa, dal Marocco alla Tunisia, Asia occidentale: Turchia, Caucaso, Levante, Siria, Iraq, Iran. È presente, altresì in America settentrionale.
In Italia è presente in tutte le regioni.
Il suo Habitat tipico è quello dei boschi xerofili, nelle siepi, boscaglie e cespuglieti, macchie, margine dei boschi e pendii erbosi, con preferenza per i terreni calcarei dal litorale marino alla montagna sino a 1.600 m s.l.m..

Propagazione –
Il Crataegus monogyna è una pianta molto rustica che tollera temperature fino ad almeno -18 °C che preferisce un terreno argilloso e ben drenato che trattiene l’umidità, ma non è affatto esigente.
La pianta predilige le zone soleggiate e le piantine impiegano dai 5 agli 8 anni prima che inizino a dare frutti, anche se gli alberi innestati spesso fioriscono abbondantemente già nel loro terzo anno.
La propagazione avviene per seme. Il seme va posto a germinare subito dopo la maturazione in serra non riscaldata; in condizioni fredde alcuni semi germinano nella primavera successiva. Per agevolare la germinazione può essere utile la stratificazione a caldo per 3 mesi a 15 °C e poi a freddo per altri 3 mesi a 4 °C.
In alcuni casi potrebbero essere necessari altri 18 mesi per germogliare. Inoltre per agevolare la germinazione è utile scarificare il seme.
Anche la fermentazione del seme per alcuni giorni nella propria polpa può accelerare il processo di germinazione.
Una volta germinate le giovani piantine vanno poste in singoli vasi, dove è necessario fare crescere il primo anno per poi trapiantarle col loro pane di terra nella primavera successiva.

Ecologia –
Il biancospino è una pianta il cui areale naturale è rappresentato dalle aree di boscaglia tra i cespugli, in terreni prevalentemente calcarei dove vegeta a quote comprese tra 0 e 1.500 metri.
Il suo nome scientifico deriva dal greco “kràtaigos” che significa “forza e robustezza”, a causa della durezza del suo legno.
Questa pianta è presente in tutta l’Italia (anche nelle isole), e rappresenta una specie autoctona, diffusa al margine dei boschi e nelle siepi. In Italia è presente in tutte le regioni per la sua grande plasticità termica e adattabilità al tipo di substrato. Predilige esposizioni soleggiate, ma sopporta anche un parziale ombreggiamento. I suoi frutti sono molto appetiti dalla fauna selvatica, e costituisce una zona di rifugio per molti organismi (insetti, uccelli e piccoli mammiferi).
Si ricorda che in alcune regioni del nord Italia, è stata vietata la commercializzazione e messa a dimora di nuove piante di Biancospino, poiché è ritenuto un vettore di diffusione del batterio Erwinia amylovora, che è responsabile di una malattia che colpisce soprattutto i frutteti conosciuta col nome di “Colpo di fuoco batterico”.




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