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Neodiprion sertifer

Neodiprion sertifer

La Tentredine del pino (Neodiprion sertifer, Geoffroy 1785) è un imenottero appartenente alla famiglia dei Diprionidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Hymenopteroidea,
Ordine Hymenoptera,
Sottordine Symphyta,
Superfamiglia Tenthredinoidea,
Famiglia Diprionidae,
Genere Neodiprion,
Specie N. sertifer.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Neodiprion sertifer è un insetto fitofago che si sviluppa negli areali con presenza di piante del genere Pinus L., 1753, e di cui si nutre durante il suo ciclo biologico per mezzo dello stato larvale che svolge una spiccata attività defogliatrice. Questa specie, sebbene originaria dell’Europa, fu introdotto accidentalmente anche in Nord America nel 1925.

Morfologia –
La Tentredine del pino è un imenottero i cui adulti sono caratterizzati da un accentuato dimorfismo sessuale, con i maschi che hanno il corpo nerastro, con antenne pettinate e le femmine che hanno invece il corpo rossastro, che prende il termine di Liofiro rosso, ed antenne non pettinate ma semplici.
Come per gli altri imenotteri le ali sono membranose e trasparenti, con una dimensione di circa 6-10 mm di lunghezza.
Le larve sono glabre; hanno colorazione verde scura con linee biancastre longitudinali, di cui due laterali ed una dorsale.
La testa è di colore verdastro intenso.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il Neodiprion sertifer trascorre il periodo invernale allo stato di uovo che viene deposto con la terebra all’interno degli aghi.
Giunto nel periodo primaverile, a partire dal mese di marzo, si ha la nascita delle larve che iniziano immediatamente la loro attività trofica.
Le larve raggiungono la maturità a fine primavera, dopo di che si lasciano cadere al suolo dove si impupano, leggermente interrate.
Gli adulti sfarfallano invece tra la fine dell’estate e l’autunno, periodo in cui si accoppiano e depongono le uova destinate a svernare. Le uova vengono deposte all’interno degli aghi dei Pini.
In tal modo il Neodiprion sertifer compie una generazione all’anno.
L’attività trofica dell’insetto si manifesta tramite lo stadio larvale che si aggrappa agli aghi del Pino di cui si nutre; quando le larve vengono disturbate sollevano la parte anteriore e quella posteriore del corpo, inarcandosi in modo assolutamente tipico.
Il danno è determinato dalla attività trofica larvale che si manifesta in una caratteristica scheletrizzazione delle foglie; queste vengono divorate lasciando un “filo centrale” che si arriccia disseccando.

Ruolo Ecologico –
Il Neodiprion sertifer è un insetto fitofago che svolge il suo ciclo biologico a spese di piante di pino.
In caso di presenza di massicce popolazioni si possono avere danni che possono essere simili a quelle di un attacco di Processionaria.
Le piante si indeboliscono più o meno intensamente, a seconda dell’entità dell’attacco, della defogliazione e del numero degli attacchi negli anni.
Per controllare questo insetto si possono adottare vari rimedi in funzione di differenti condizioni.
Si possono usare parassiti naturali, rimuovere le uova dall’albero o spruzzare insetticidi.
Si consideri, inoltre, che il Neodiprion sertifer è attaccato da numerosi imenotteri e ditteri parassitoidi, e molti predatori tra cui formiche, insetti, scarafaggi, ragni, piccoli mammiferi ed uccelli. Inoltre viene attaccato anche da funghi patogeni, batteri e un virus della Poliedrosi nucleare specifico (NsNPV).
Nel programma di lotta contro questo insetto si dovrà pertanto monitorare preventivamente lo stato ecologico del sito, anche in riferimento alla presenza di insetti quali api e pronubi vari.
La lotta contro il questo insetto è stata, fino ad oggi, quasi esclusivamente di tipo chimico ma, soprattutto negli ultimi tempi, applicando le maggiori conoscenze sulle biocenosi parassitarie, si è avuto un certo successo anche con la lotta biologica.
La lotta chimica viene eseguita soprattutto nei vivai o nei giardini privati, quando l’infestazione è così grave da rischiare gravi defogliazioni e le loro conseguenze.
II momento migliore dell’intervento si verifica all’inizio della primavera, alla comparsa delle giovani larve.
Inoltre possono essere utilizzati prodotti biotecnologici, come i regolatori della crescita chitino-inibitori. In alcuni Paesi (Canada e Scozia) sono state effettuate prove sperimentali, con formulati a base di Virus delle Poliedrosi, che hanno avuto un certo successo nel controllo dei Diprionidi; questi formulati a base virale (Neodiprion sertifer NPV) sono già registrati in alcuni Paesi.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.
Fonte foto:
https://ukrbin.com/show_image.php?imageid=207554&big=1&lang=0



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