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Riproduzione del Pino mugo

Riproduzione del Pino mugo

Il pino mugo (Pinus mugo Turra, 1764) è una conifera in forma cespugliosa sempreverde della famiglia delle Pinaceae che cresce in Europa centrale e meridionale – Germania, Francia e Spagna e a est in Ucraina, Romania e Bulgaria.

Habitat idoneo di riproduzione –
Il pino mugo cresce spontaneo sulle montagne, tra i 1500 e i 2700 m (con un optimum tra i 1600 e i 2300 m, ossia nel piano subalpino).
Nelle Alpi Orientali è presente nelle aree rocciose fin dai 400 m.s.l.m. (p.e. nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Tarvisano) spingendosi poi in alto oltre il limite della vegetazione forestale arborea. Amante della luce e del freddo, presenta aspetti morfologici molteplici e variati, accomunati tradizionalmente nel gruppo Pinus montana, di tal che se ne distinguono alcune sottospecie – da taluni autori descritte come specie a sé stanti – che vanno dal pinus mugo, cespuglioso e prostrato, al pinus uncinata, conico-arboreo, con versioni intermedie fra i due (forma cd. frutescens erecta). Predilige suoli detritici parzialmente consolidati, ad esempio alla base di ghiaioni o di conoidi di deiezione (la forma pinus mugo in particolare è prevalentemente calcifila ed i suoi rami forniscono un’utile protezione contro valanghe e slavine, frenando lo scivolamento delle masse nevose sui fianchi più inclinati delle valli).

Propagazione –
Il pino mugo, con le sue sottospecie, è una pianta che predilige i terreni calcarei e molto resistente al freddo, in grado di tollerare temperature fino a circa -35 °C quando è completamente dormiente.
Richiede una posizione soleggiata e predilige suoli sabbiosi o ghiaiosi, leggeri e ben drenati.
È una pianta che tollera i venti forti anche di provenienza marittima.
Si propaga per seme che va seminato in vasi singoli in semenzaio freddo, appena è maturo, altrimenti, se non è possibile, a fine inverno. Una breve stratificazione di 6 settimane a 4 °C può migliorare la germinazione dei semi immagazzinati.
Il trapianto va fatto prima possibile in quanto le piante hanno un apparato radicale che risente di questa operazione. Gli alberi dovrebbero essere piantati nelle loro posizioni permanenti quando sono abbastanza piccoli, tra 30 e 90 cm ma di fatto si consiglia di fare questa operazione quando sono alti circa 5 – 10 cm.
Le piante trapiantate vanno protette soprattutto in climi più freddi con pacciamature anche per proteggerle dalle erbe infestanti.
Si può riprodurre anche per talea ma è un metodo che da qualche risultato solo se queste vengono prelevate da alberi molto giovani di età inferiore a 10 anni. Bisogna usare fascicoli a foglia singola con la base del germoglio corto. Le talee, comunque, sono normalmente lente a crescere.

Ecologia –
Il pino mugo è una pianta pioniera e stabilizzatrice di terreni sterili, incoerenti e pietrosi, dove, frammentando il manto nevoso invernale, contribuisce anche a proteggere i fondovalle dalle slavine, quindi utilissima ancorché ecologicamente legata alle sole quote montane. Offre riparo e rifugio a molte specie animali, fra cui il gallo forcello e il crociere, fra gli uccelli, ed il camoscio, fra i mammiferi ungulati, che è pressoché semi-simbiotico con la specie, dei cui germogli ed aghi si nutre nelle stagioni più ingrate.
Un bosco di pino mugo si chiama mugheto.
In Italia questa specie è stata inserita nell’elenco delle piante officinali spontanee soggette alle disposizioni della legge 6 gennaio 1931 n. 99. Dai suoi rametti verdi, non ancora lignificati, viene infatti estratto l’olio essenziale di mugolio.




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